venerdì 12 dicembre 2008

Lessico e nuvole

Non è che da un giornalista economico si pretenda una raffinata analisi giuridica, ma titoli così fanno proprio cascare le palle..
Bankruptcy, in inglese, è il diritto fallimentare. Bancarotta, in italiano, è un reato. Sono cose completamente diverse.
Persino tradurre "Bankruptcy" con "fallimento" è una forzatura: sarebbe più corretto parlare di "concordato preventivo", ma posso ben capire che quest'ultima locuzione non sia alla portata di chiunque e quindi io stesso, qualche post fa, ho utilizzato il termine "fallimento" con riferimento ai vari Chapters previsti dal codice federale USA: ero consapevole di dare una sfumatura di significato fuorviante, ma ho preferito fare così per utilizzare un termine meno tecnico.

Vediamo di chiarire la cosa un po' più in dettaglio: il termine Bancarotta evoca rumor di sbarre battute e ferri ai polsi: giustamente, dato che si tratta del reato commesso da chi, fallito, abbia tenuto, prima o dopo il fallimento, una serie di comportamenti malandrini. Si va dalla bancarotta semplice, che è un reato tutto sommato poco grave, alla bancarotta fraudolenta, che invece è una cosa seria assai, dal momento che prevede una pena massima di dieci anni, che aggravati diventano facilmente quindici.
Il termine Bankruptcy, nel diritto statunitense, indica qualcosa di completamente diverso. Mentre il nostro procedimento fallimentare è teso a tutelare i creditori garantendo che ciascuno sia pagato nel rispetto della par condicio, il procedimento di Bankruptcy americano è teso a consentire al debitore di ripartire daccapo (fresh start): tant'è che è quasi sempre è il debitore che chiede il proprio fallimento, non il creditore: tanto che la locuzione inglese per la richiesta di fallimento suona: "Seeking relief under the Bankruptcy Code": cercare riparo.
Pensate ai casi di cui abbiam parlato poc'anzi: quelli in cui l'imprenditore italiano si è comportato talmente male da dar luogo al reato di bancarotta. Bene: proprio in quei casi il codice statunitense prevede che la richiesta di fallimento sia, molto semplicemente, respinta; e sono volatili per diabetici, dato che in questo caso i creditori tornano liberi di far polpette del debitore e togliergli le mutande.
Spero di avervi dato un'idea sommarissima -anche per motivi di mia carenza di tempo- di cosa sia un "fallimento" negli USA e una "bancarotta" in Italia: sarebbe bello che anche qualche articolista si documentasse un pochetto, prima di titolare a vanvera.

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