Mai ho pensato che fare proselitismo in favore dell'ateismo sia illegittimo: se così fosse sarebbero evidentemente (evidentemente secondo me, ma anche secondo il buon senso) illegittimi anche il proselitismo a favore del cattolicesimo, del vegetarianesimo e persino del comunismo.
Diverso è il tema della sostenibilità logica di tale tipo di proselitismo. Un credente può dire ciò che vuole, in quanto secondo la sua visione del mondo (potremmo forse dire il suo sistema assiomatico) tutte le seguenti proposizioni sono vere: Dio esiste; Dio si è incarnato nel Figlio; il Figlio ha dato disposizioni affinché i suoi seguaci annuncino la buona novella (i.e.: facciano proselitismo).
Un ateo/agnostico non può costruire razionalmente una dimostrazione della non esistenza di Dio. Egli potrà ben affermare che non vi è alcuna prova del fatto che egli possa esistere, in quanto tutti i fenomeni naturali osservati sono spiegabili senza l'intervento di Dio; ma non può dimostrare la non esistenza di Dio se non in un sistema assiomatico in cui tale non esistenza sia costituita come assioma.
E' lo stesso principio per cui si può anche provare tentativo per tentativo che il Teorema di Fermat vale per tutti i numeri da 3 a 20.000.000; ma così facendo non lo si è ancora dimostrato, dato che la dimostrazione deve consentire di affermare che esso è vero per qualunque numero.
Fra l'altro, in questo caso la prova è ancor più diabolica: quand'anche tutti i fenomeni osservabili fossero dimostrabili senza un Dio, ciononostante ciò non proverebbe la non esistenza del medesimo, ma al più la sua indole estremamente riservata.
Per carità, nulla impedisce che uno creda nella non-esistenza di Dio: è una posizione accettabilissima esattamente come quella del più bigotto frate laico; e nulla impedisce che tale ateo si senta investito della missione di annunciare al bondo tale buona (per lui) novella.
Ma un'organizzazione che si definisce "Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti" a parer mio non se lo può permettere.
Per inciso: per scrivere questo post ero partito da un assunto sbagliato: vale a dire che l'UAAR fosse un'organizzazione che si proponeva proprio la propaganda dell'ateismo: una cosa da mettere allo stesso livello del neopaganesimo, con il quale ho una vecchia ruggine dai tempi in cui contribuivo a it-wiki.
Dato che sono solito verificare prima di scrivere, a differenza del giornalista medio, sono andato a documentarmi sul sito e ho visto che in effetti l'UAAR è un'organizzazione meritoria, che si propone di
tutelare i diritti civili dei milioni di cittadini (in aumento) che non appartengono a una religione: la loro è senza dubbio la visione del mondo più diffusa dopo quella cattolica, ma godono di pochissima visibilità e subiscono concrete discriminazioni;
difendere e affermare la laicità dello Stato: un principio costituzionale messo seriamente a rischio dall’ingerenza ecclesiastica, che non trova più alcuna opposizione da parte del mondo politico;
Un'organizzazione che, per sua stessa ammissione, afferma: In un Paese migliore, l’UAAR non dovrebbe nemmeno esistere..
E che definisce il proprio essere razionalista così:
L’aggettivo “razionalisti”, riferito sia agli atei sia agli agnostici, intende esprimere la scelta dell’approccio razionale e dell’esercizio del ragionamento a-fideistico quali principî fondanti la ricerca e l’elaborazione.
Questa organizzazione, quella pubblicità non avrebbe dovuto pensarla.
Magari 'non ne so abbastanza' ma mi pare che 'Dio esiste', come 'Dio non esiste', sia un assioma. Ora, se non si sono prove della non-esistenza di Dio, non ce ne sono nemmeno della Sua esistenza. 'entia non sunt praeter necessitatem multiplicanda'.
RispondiEliminaMi sembra paro paro il mio pensiero, al netto del fatto che posso averlo espresso con non adamantina chiarezza.
RispondiEliminaChe poi non è mica roba originale: c'è già in Kant, per dire.
(a) non vedo perché un agnostico debba trovare una prova della non-esistenza di Dio, a dire il vero.
RispondiElimina(b) non riesco a capire perché un ateo debba costruire razionalmente una dimostrazione della non esistenza di Dio. Per la precisione non riesco a capire nemmeno perché un credente debba costruire razionalmente una dimostrazione dell'esistenza di Dio. In entrambi i casi si parla di assiomi: quello che un ateo e un credente possono fare è tirare fuori delle deduzioni da questi assiomi e confrontarle con l'osservabile.
@Ipazia Sognatrice: nì. Per fare un esempio banale, i quark sono stati introdotti per ridurre il numero totale di enti primitivi, ma sono sicuramente degli enti in più. Allo stesso modo, se un dio può servire per semplificare la situazione globale, ha senso introdurlo.
Duello che sostengo è che un ateo razionalista può affermare solo di non aver prove dell'esistenza di Dio, ma non può affermare con sicurezza che Dio non esiste.
RispondiEliminaPuò dire che è una sciocchezza perché non c'è alcuna prova a favore della sua esistenza e quindi è frutto dell'ignoranza o del pregiudizio, ma in ogni caso non è possibile dare una prova scientifica della sua non-esistenza.
Ciò posto -sempreché siamo d'accordo sul punto- ciascuno nel foro interno (la propria coscienza) è libero di pensare ciò che più gli garba; ma quando si cerca di convincere qualcun altro un razionalista dovrebbe necessariamente supportare le proprie affermazioni con prove scientificamente valide. E' in tale contesto (quello del foro esterno: delle proprie affermazioni pubbliche) che affermo che l'ateo dovrebbe costruire una dimostrazione razionale.
Mah, l'ateo più che costruire una dimostrazione razionale dovrebbe semplicemente chiedere il rispetto dovuto, come si dice nel post. E così l'agnostico. Mi sembra ovvio che se anche il 10 per cento della popolazione non credesse nell'esistenza di Dio, o professasse altre religioni, -e sono molti di più, anche nel nostro paese- lo stato dovrebbe essere laico davvero per rispettare TUTTI.
RispondiEliminaPoi, la Chiesa dalle nostre parti si fa forte del fatto che il 90 per cento dei cittadini viene battezzato, come se questo fosse sufficiente a dirsi cattolici.
Dalle nostre parti, questioni difficili da risolvere.
@ Mau. Guarda, confesso la mia ignoranza in materia di quark, e su di essi non mi pronuncio. Ma mi dissocio sul fatto che introdurre Dio spieghi la situazione globale. No, Dio non spiega nulla. Evita solo di chiedersi il perché ci siamo, perché c'è la terra... Ma è una risposta che non è data, e non può essere data, in maniera scientifica, perché non è falsificabile, o dimostrabile. Inoltre, nella fattispecie del dio cristiano, esso pone dei problemi di teodicea talmente grandi che forse, a dire che non esiste, si risolverebbero molte cose.
RispondiEliminaMi fa piacere che, a differenza di altri blogger, ti sia informato sui reali intenti della Uaar prima di postare.
RispondiEliminaUn saluto.