lunedì 14 settembre 2009

L'inizio della fine

Oggi è il primo giorno di scuola. Che è uno shock per i docenti, come insegna l'ottimo Scorfano.
Ed è uno shock per gli allievi, come sanno tutti coloro tra i miei lettori che hanno portato a termine il ciclo delle elementari, e come Nichita non ha mancato di rammentarmi tra ieri e stamattina. Certo, il fatto che per lui sia il quinto primo giorno di scuola rende la cosa non più drammatica, bensì semplicemente spiacevole.
Ed è uno shock anche per i genitori: il primo giorno di scuola significa la fine delle vacanze e l'inizio di un nuovo anno anche per me: perché vuol dire routine, orari da rispettare, piogge battenti, vestiti da scegliere curando che non siano troppo caldi o troppo leggeri, prime colazioni da consumare e spesso imporre, corsi pomeridiani, rimproveri da borbottare e punizioni da impartire.
Che differenza rispetto a quei tre mesi in cui sono potuto svegliare senza l'assillo dell'ora da rispettare, senza la rassegna stampa di radio popolare e senza fare la colazione casalinga, che invece ho consumato da Ginrosa, dove si trovano le migliore brioches del centro città.
E, come se non bastasse, oggi, per la prima volta da mesi, ho acceso la luce.

2 commenti:

  1. Eccoci. Si riparte. Io sono già stanco dopo la prim mattina. Non so come farò ad arrivare alla fine. E non potrò nemmeno fare politica in classe, quest'anno. Non che l'abbia mai fatta, sinceramente, ma quest'anno mi stanno facendo venire voglia...

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So che è una rottura la procedura di verifica, ma quando provo a rimuoverla, entro un paio d'ore comincia lo spam, scusate.