mercoledì 23 settembre 2009

Pane al pane

Ho sfogliato il PDF del primo numero del Fatto (che nel caso potete scaricare qui, dato che il server del giornale è impallato).
Posso quindi esprimere il mio giudizio, e dichiarare che non condivido l'opinione di Gatto Nero, secondo cui il Fatto sarebbe il corrispettivo di sinistra di Libero.

No, il Fatto è ben peggio di Libero. Nei contenuti, nella grafica, nella petulante faziosità; che sempre faziosità è, anche quando sta dalla parte giusta (ove, peraltro, il Fatto non sta neppure, tutto preso dai propri travagli interiori).

14 commenti:

  1. Peggio di Libero sarebbe veramente ingiusto e fazioso non sarebbe l'aggettivo appropriato.

    Petulante sì. E molto. Fuori luogo le due pagine su Santoro - Travaglio, un conflitto di interesse su un fatto abbastanza ben documentato (=nessuna novità). Inopportuno quel "E nessuno ne parla" che è un po' "Noi siamo i più bravi". Che al primo numero non mi sembra il caso...

    Vedremo i prossimi numeri.
    ciao
    nicola.

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  2. Come potete paragonare un giornale pagato coi nostri soldi (Libero) ed ubbidiente a un padrone che decide cosa venga scritto, con l'unico giornale libero in Italia?
    Inoltre: chi ancora etichetta Travaglio come uomo di sinistra continua a sguazzare nell'ignoranza. Travaglio nasce uomo di destra (la destra VERA di Montanelli, non sti buffoni che abbiamo ora) e come tale dice quel che deve dire, a sinistra e a destra. Ma ovviamente fa sempre comodo vedere quel che si vuole.

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  3. Metto un link a queste tue righe in commento a un mio post. Se a cosa ti infastidisce, dimmelo, che cancello tutto.
    (non il tuo post, s'intende, non ancora :P)

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  4. Come puoi pensare che mi infastidisca?
    Invero avevo cercato anch'io di mettere un link al mio articolo nei commenti al tuo post, ma la connessione internet oggi qui fa cacare.
    Ricordati che la prossima volta che ci vediamo dobbiamo fare un flico o floc.

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  5. @nicola: ci sono volte che argomento, con post lunghi e tediosi, e altre in cui evoco in due righe. Ammetto che forse qui ci sarebbe voluta qualche riga in più, che la connessione peraltro (e il lavoro!) non mi permetteva.
    Io non ho alcun pregiudizio contro Padellaro e Travaglio: a patto che non cerchino di spacciare il loro foglio come un quotidiano d'informazione anziché per quel che è, vale a dire l'organo ufficiale della Federazioni di Circoli per la Libertà da Berlusconi.
    Sai bene che non credo nessuno mi possa tacciare di simpatia verso il PresConsMin, e quindi ho il cuore sereno nel dire che si tratta di un'operazione volgare e perdente.
    Volgare perché usa gli stessi metodi del nemico che pretende di combattere, cioè l'insinuazione e il richiamo allo spirito di corpo; perdente perché si tratta di un giornale la cui ragione d'essere cesserà il secondo successivo alla caduta del governo Berlusconi: il che come progetto editoriale mi sembra un pochino miope.

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  6. perdente perché si tratta di un giornale la cui ragione d'essere cesserà il secondo successivo alla caduta del governo Berlusconi: il che come progetto editoriale mi sembra un pochino miope.

    Non è detto :-(

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  7. Che un giornale di Travaglio e Padellaro sia travagliesco non mi stupisce granché. Anche non nell'immediato mi piacerebbe invece capire alcune questioni tangenziali a questa nuova uscita, a cominciare dal fatto se ci sia spazio nella crisi della carta stampata per un nuovo quotidiano, se un'impostazione meno denotata a sinistra e che cerca di reimpostare (azzerare direbbe qualcuno) le basi della militanza sia una via d'uscita dall'emorragia di partecipazione. Sono cose su cui nell'informazione più o meno indipendente si stanno arrabattando da un pezzo (vedi le vicende di Diario, RadioPop, ilmanifesto, eccetera). Se parliamo del manifesto per esempio la qualità relativa si è innalzata negli anni, perché gli altri sono notevolmente peggiorati, ma ormai ti vendono una specie di ciclostilato con quattro fogli in croce a un 1 euro 30. Non è comunque solo un problema di indirizzo politico ma proprio della presenza sul campo di spazi stimolanti in cui nuove generazioni di penne possano crescere come si deve.

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  8. Visto che parliamo del manifesto, io ho cercato di resistere dopo l'avvio della direzione Polo-Ciotta, e ci sono anche riuscito per un paio d'anni; alla fine però ho smesso d'acquistarlo.

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  9. Ah, sta ultima cosa mi viene in mente proprio pensando al paragone con Libero, dato che negli ultimi anni indubbiamente si è aperto un circolo virtuoso a destra di questo tipo, virtuoso per loro e secondo i loro parametri ovviamente ma comunque...

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  10. Ok, ma le uniche cose che m'interessano sono:
    a) quanto c'e` scritto e` vero?
    b) questo modo di "combattere" e` efficace?

    Io non voglio far parte della parte migliore dell'Italia. Preferirei far parte di quella vincente.

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  11. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  12. @Roberto: no, mi spiace, non ci siamo.
    Io voglio far parte dell'Italia migliore: se avessi voluto far parte di quella vincente non avrei avuto da far altro che votare Berlusconi.

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  13. Bhe sì è comprensibile mollare il colpo dopo la svolta autarchica di Polo e Ciotta che in qualche modo ha certificato la fase declinante. Ma se in qualsiasi momento prendi una copia in edicola ti rendi conto che il loro mestiere lo sanno ancora fare nonostante siano rimasti in quattro bacucchi asserragliati nel fortino.

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  14. @mfisk, eh, lo so, ma il partito di berlusconi non porta avanti i miei interessi, purtroppo.

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