Secondo Repubblica, che la riporta in virgolettato, avrebbe pronunciato la seguente frase:
Prendiamo ordini dai beduini e non dal Ministro La Russa, una vergogna che se ne dovrà discutere in Parlamento subito convocando le commissioni difesaDentro questa dichiarazione c'è di tutto: un non velato razzismo, un grande sciovinismo nazionalista, uno sbalorditivo dispregio per la nostra bella lingua.
Sappia, Signor Pedica (ché il titolo di onorevole non riesco proprio a darglielo, ahimé, e se crede si quereli nei miei confronti), che se per avventura, grazie al papocchio di legge elettorale che il suo partito ha contribuito a costruire, io dovessi trovarmi un giorno obbligato a scegliere tra Lei e il ministro La Russa; ebbene non avrei alcun dubbio: e traccerei la croce sul nome del mefistofelico mio concittadino.
Spero che di ciò il capobastone del Suo partito ne tenga conto, e la escluda dalle prossime competizioni.
E tu devi essere molto di pessimo umore per immaginarti di dover scegliere tra Pedica e La Russa... Ma pessimo proprio, eh.
RispondiEliminaMeglio portarsi avanti, caro Scorfano.
RispondiEliminaTieni presente che non troppe elezioni fa, nel mio collegio (MI03) dovetti scegliere tra (vado a memoria, ma la sostanza era quella) Michele Saponara, per il Polo della Libertà, e Vittorio Dotti per l'Ulivo.
Vittorio Dotti: già avvocato di Silvio Berlusconi, già capogruppo di Forza Italia.
La realtà, caro mio, non supera la fantasia, ma la affianca benissimo.