giovedì 29 luglio 2010

Disturbo della quiete pubblica

Il mio riposo diurno, qui in ufficio, è gravemente disturbato da un gruppuscolo di ragazzetti (saranno un paio di centinaia, attorniati da altrettanti poliziotti e carabinieri).
Essi, che hanno un'insana passione per una squadretta di calcio milanese, attendono che i giocatori si appalesino qui nei pressi. A quanto ho capito c'è un nuovo sponsor, degli arabi o giù di lì, e bisogna fare una comparsata promozionale.
Il grido che risuona di più, lo dico per la cronaca, è il seguente: «un presidente, vogliamo un presidente».
Persone ben informate mi dicono che il loro precedente presidente abbia lasciato la carica per andare a far danni altrove: almeno su questo punto mi sento di dar loro ragione.

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