Come tutti sapete, ieri c'è stata una puntata di Report che ha parlato di web 2.0, social network e compagnia cantante.
In rete ci sono state varie reazioni: all'inizio in molti si sono seduti davanti alla TV ad aspettare le cazzate da impallinare, poi in molti si sono resi conto che di cazzate in fondo ce n'erano pochette, anche se sul finale la trasmissione è andata un po' in confusione, come fanno certe squadre di calcio dopo il terzo goal subito in casa.
Il giorno dopo, sarà che la notte ha portato consiglio, in molti hanno scritto sdegnati dal livello di minchiate emerso, preoccupati che l'aver rilevato così tante cazzate in una trasmissione che affrontava un tema per una volta ben conosciuto allo spettatore getti una luce sinistra su quel che viene detto quando la trasmissione verte su temi poco conosciuti allo spettatore medesimo.
Stringi stringi, a forza di chiedere quali fossero le sciocchezze, è venuto fuori che Report:
- ha affermato che le password dovrebbero contenere quattro di caratteri diversi anziché contenere quattro tipi di caratteri diversi;
- ha confuso il phishing con il keylogging;
- ha usato un tono troppo prevenuto e semplicistico;
- ecceduto in piagnucolismo su coloro a cui FB ha segato l'account, come se aver l'account su FB fosse un diritto universale.
Sarebbe forse il caso che coloro che campano con la rete e sulla rete si rendessero un po' conto che il mondo è assai diverso da quello che si sono costruiti attorno. Per quanto mi riguarda, ad esempio, pur essendo ben in grado di comprendere la differenza tra phishing e keylogging non avrei citato né l'uno né l'altro, dato che la trasmissione è rivolta non agli utenti professionali della rete, bensì al grande pubblico a cui l'unico messaggio che deve essere trasferito è quello di cercare di stare un po' più attenti a ciò che fanno.
Insomma: la trasmissione di ieri faceva egregiamente il paio con quella di qualche tempo fa, dedicata al magico mondo dei derivati. Una trasmissione piena di approssimazioni e imprecisioni, dato che non era stato affrontato il tema della distinzione tra opzioni di tipo europeo e americano, e si è messo nello stesso calderone FRA e IRS.
Ma, seriamente: qualcuno dotato di una testa anche solo lievemente pensante, può davvero pensare che in una trasmissione di un paio d'ore si possa fare un corso di livello universitario sui derivati? No, vero?
Ecco, appunto. E allora perché cazzo avere la presunzione di criticare la trasmissione di ieri, se sono state semplificate alcune delle questioni che molti dei professionisti della rete hanno imparato nel corso di anni, e che si fanno pagare profumatamente per spiegare a loro volta ai clienti?
Hai ragione, come quasi sempre. Un piccolissimo appunto, non è che a forza di semplificare il messaggio non si dice più niente?
RispondiEliminaDa bambini si impara il principio di realtà: non puoi volare, non puoi avere titti i giocatoli che vuoi, etc.
RispondiEliminaDa ragazzo impari che quelle che ti piacciono non ti ricambiano.
Da adulto impari che se hai due pagine (o due ore) a disposizione non puoi metterci dentro materiale per otto pagine o per otto ore: devi selezionare.
La bravura nel tuo lavoro è di selezionare l'esenziale e lasciar perdere le sottigliezze: è la parte difficile ma necessaria per distinguere un copincollatore compulsiva da un professionista.
Ecco, hai detto bene, in due ore non puoi mettere materiale per otto ore. La bravura nel tuo lavoro è di selezionare l'esenziale e lasciar perdere le sottigliezze. Il grosso errore di Report di ieri è stato non essere stato capace di fare questo, hanno messo materiale per otto ore, per cui è sembrato un calderone di roba senza una logica. Peccato perchè su molti di quegli argomenti ci sarebbe stato da parlare. Ma servivano appunto 8 ore.
RispondiEliminaIl blogroll mi è stato finalmente utile. Stavo per scrivere qualche riga su questo stesso argomento, quando mi è spuntato il tuo post. L'ho letto e le mie righe mi sono sembrate subito superficiali e anche un po' fuori luogo. E le ho cancellate. Meglio così.
RispondiEliminaScusami m.fisk, ma gli errori da te segnalati non hanno nulla a che fare con la condensazione di otto ore in due, sulla quale nessuno avrebbe da ridire.
RispondiEliminailcomizietto
@comizietto - scusa tu, ma non ho capito il commento
RispondiEliminale scemenze della trasmissione erano ben piu' gravi e numerose. ma soprattutto era sbagliato il tono, anzi il pregiudizio da cui derivava il tono della trasmissione. per un commento equilibrato suggerisco di leggere l'articolo di matteo bardone su wired.
RispondiEliminaio penso piu'semplicemente, e non da ieri, che la gabanelli sia un bluff
ecco il link all'articolo di matteo bardone
RispondiEliminahttp://gadget.wired.it/blog/ifiona/2011/04/11/milena-mia-adorata-1.html
non avendo visto Report non posso essere più preciso. Ma quello che mi chiedo, e che probabilmente è quello che si chiede anche l'avv., è "ma ha senso parlare alla signora Cesira di phishing e keylogger? non ha più senso dire semplicemente "attenzione, ci sono cattivoni che cercano di farti credere che la loro pagina sia quella della tua banca per rubarti la password, oppure che ti mettono dentro programmilli che salvano i tasti che hai premuto e se li mandano al loro indirizzo"?
RispondiEliminaIn verità io non me lo chiedo, e ne declino i motivi.
RispondiEliminaCome noto, il formato di Report prevede che l'autore del servizio non compaia praticamente mai: le informazioni sono veicolate dalle persone intervistate. Non siamo a Superquark, insomma, con un Piero Angela che si prepara e spiega.
Sono gli intervistati, quandi, che vanno più o meno a ruota libera. E chi viene intervistato non necessariamente (anzi, quasi mai) ha un taglio didattico ed è in grado -o ha voglia- di fare un discorso à la Cesira. Certo, potrebbe esserci l'intervento di un deus ex machina, in persona dell'autrice del servizio o della Gabanelli, che potrebbe fare un riassuntino: e nel caso di specie l'intervento ci è anche stato.
Ma i geni della rete erano tutti lì ad attendere che nel corso del servizio comparisse la cazzata, e hanno perso di vista il quadro generale della cosa.
protesto. Lei sta forse dicendo che io non sia un genio della rete, considerando che non stavo lì davanti? (e sapevo perfettamente il tema della puntata)
RispondiEliminaMa se Lei non ha la televisione!!!
RispondiEliminaio posseggo un Mivar 14" e un decoder per il digitale terrestre, e a gennaio ho persino risintonizzato i canali, oltre che pagare il canone.
RispondiEliminaInoltre da qualche parte ho una chiavetta ricevitrice segnale DTT che forse potrei attaccare al mio pc.
Se l'ha fatto a gennaio probabilmente oramai la RAI se l'è di nuovo bevuta, e Le tocca rifarlo.
RispondiEliminaLa chiavetta la posseggo anche io, ma non la uso mai.
Pur non avendo visto la trasmissione, penso che confondere phishing con keylogging sia un errore evitabilissimo, anche condensando un discorso di otto ore in due. Idem gli altri "errori" da te segnalati.
RispondiEliminaMa mettiamo da parte questi scivoloni. La vera pecca di certe trasmissioni è che vogliono creare ansia per aumentare il ritmo narrativo e rendere il report(age) avvincente. Cosa assolutamente non necessaria, visto che la realtà è sufficientemente orribile. Immagino che sia successo anche in questo caso, dai commenti che ho letto.
Questi errori e questa ansia, poi, non sono innocui. Chi sa poco o nulla, e usa il pc, pensa di informarsi con queste trasmissioni. Poi vengono a chiedere a me, con apprensione, se è possibile prendere un virus con il pc spento. Sic!
prendere un virus con il pc spento e' possibile.
RispondiEliminaper questoconviene vaccinarsi
Onestamente, sulle imprecisioni si può pure soprassedere, anche se, unite ad un certo sensazionalismo alla Micheal Moore, provocano una fastidiosa sensazione di sfiducia che, come sai, è contagiosa. Non sono comunque uno di quelli che "ah ma l'ho sempre detto che Report è una merda".
RispondiEliminaDetto questo, trovo più aberrante il taglio da "minestrone", quel saltare di palo in frasca senza un filo conduttore che sia un po' più elaborato di "attenti al lupo cattivo". Per fare un paragone, mi ha ricordato un servizio sull'elettrosmog in cui si mescolavano quelli che vivevano sotto i tralicci Enel, i trasmettitori di Radio Maria e i ripetitori dei cellulari, col risultato che la signora Cesira avrebbe dedotto che avere un cordless a casa fa venire le leucemie. Ovviamente, anche se non viene detto nulla di falso, il mescolare le notizie in un certo modo instilla un'opinione nella mente dell'ascoltatore poco critico.
In linea di massima, concordo con la lettera di Bordone: la difesa d'ufficio che "abbiamo semplificato perché deve capire anche la signora Cesira" è una coperta corta.