martedì 19 aprile 2011

Un naso lungo come una salita

Da un bel po' di tempo ogni volta che mi accingo a scrivere qualcosa mi accorgo che si tratta di cose negative.
Qui su questo blog non ci siamo mai fatti mancare critiche al governo, all'opposizione, alla stampa, alla Caruso e persino a Giove Pluvio: ma eravamo riusciti a infilare, tra l'uno e l'altro borbottìo, anche qualche proposta e qualche informazione che forse sarà stata utile a qualcuno.
Una recente conversazione privata su di uno scambio di gentilezze tra un esponente di un grande partito e il direttore di un grande giornale mi ha fatto render conto del fatto che in questo periodo della mia vita elaboro solo critiche.
Non che nella pars destruens ci sia qualcosa di male, anzi; ma poi bisogna anche edificare.
Sappiamo pure che demolire è infinitamente più facile che costruire, e quindi è accettabile, forse pure inevitabile, che le critiche siano numericamente maggiori rispetto alle proposte, ma il troppo è troppo, e se sai elaborare solo critiche e nessuna proposta, allora hai passato il limite della dignità e forse anche della decenza.
Dato che, pur avendo raggiunto una certa età, non riesco ancora a vedermi sulla panchina, con il sacchetto delle briciole in mano e i piccioni attorno (senza contare il fatto che i miei istinti animalisti mi porterebbero a sparpagliare, più che briciole, piombini dotati di sufficiente energia cinetica), mi prendo una pausa di riflessione.
Non nel senso del fidanzato che ha già la testa e il pisello da un'altra parte, e non vuole confessarlo, bensì nel senso che aspetterò a scrivere cose "serie" finché non avrò qualcosa di non negativo.
Qui sotto, un assaggio di quel che vi potete aspettare nell'immediato futuro.

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