lunedì 15 luglio 2013

Se la cantano e se la suonano

La stampa italiana propone modelli sempre innovativi e molto interessanti per chi voglia perdere un po' di tempo nello studio dei meccanismi che alimentano la creazione della notizia.
Dopo la scopiazzatura da siti stranieri, spesso operata da personale con scarsa dimestichezza delle lingue di partenza, e dopo la serie infinita di "notizie che non lo erano" (absit iniuria verbis), in questi giorni stiamo assistendo allo sviluppo di un meccanismo ancor più sofisticato: l'autofertilizzazione.
Come nei reattori nucleari di un certo tipo il processo produttivo crea più materiale fissile di quanto ne consumi, così il caso dell'ILVA e delle sigarette mostra come si possa propalare una notizia fasulla e poi coltivarne il seguito, lucrando anche sulle rettifiche di coloro a cui sono state attribuiti comportamenti e dichiarazioni falsi.

Partiamo dalla famosa relazione Bondi, che finalmente Repubblica si è degnata di pubblicare e che non dice da nessuna parte che le sigarette facciano peggio degli scarichi dell'ILVA.
Il lavoro su cui si discute è una risposta allo studio epidemiologico-statistico prodotto ai sensi della legge regionale pugliese e del relativo regolamento di attuazione: studio che ha attribuito all'ILVA la responsabilità di un certo numero di decessi.
La ILVA -che è l'accusata, e in Italia, se Dio vuole, c'è ancora il diritto di difendersi dalle accuse- produce una memoria che evidenzia come la metodologia dettata dal regolamento di attuazione non sia conforme ai principi che sono riconosciuti in letteratura. Io non sono un epidemiologo, ma basta leggere con calma (e magari con un dizionario a disposizione, per i termini più difficili) e il senso viene fuori da solo.
In particolare si fa notare che l'applicazione di un modello dose-risposta senza alcuna soglia minima di esposizione fa per forza emergere dei decessi attribuibili non solo all'ILVA, ma anche ad attività generalmente riconosciute come innocue, quali il passeggio nei boschi o la frequentazione di raduni di socialisti.
Solo che l'ILVA non è un blogger, e non lo può scrivere così, de plano; e quindi, per far capire meglio il senso dell'osservazione, scrive che un modello di quel tipo potrebbe dare risultati attendibili solo se si potesse essere certi di valutare correttamente tutte le esposizioni a tutti gli agenti inquinanti.
Nasce qui il capoverso sulle sigarette, che NON dice che il tabacco ha ammazzato i tarantini, bensì che non si può fare uno studio sul cancro al polmone se non si tiene conto, ad esempio, del fumo di sigaretta.
Sono cose ben diverse, vero?
Eppure i giornali hanno riportato la prima, non la seconda versione. Il che ha costretto l'ILVA a smentire la notizia, riportata col culo (se il culo non si offende troppo per il paragone).
E quei gran cari ragazzi di Repubblica che fanno? alla smentita di Bondi non rispondono "siamo dei cialtroni", no. Riportano, del tutto avulsa dal contesto, la parte della relazione update: di un ALLEGATO alla relazionein cui si parla del fumo, che così abilmente ritagliata in effetti fa pensare al lettore che Bondi sia due volte stronzo: una volta per averlo detto, e una volta per aver smentito di aver detto quello che si può leggere nero su bianco.
E invece quelli stronzi, ma molto, sono altri: dapprima i giornalisti che hanno creato la notizia dal nulla; dall'altra i loro colleghi che, di fronte alla smentita, anziché ammettere di aver fatto una cazzata costruiscono prove false a loro discolpa.

Ha ragione beppegrillo(tm): per una volta: tutti alle miniere di sale, e informazione dal basso per tutti. Tanto, se la professionalità viene impiegata non per controllare le notizie, ma per smentire i propri errori, allora tanto vale leggere direttamente le cazzate su Facebook.

7 commenti:

  1. la frequentazione di raduni di socialisti è tutto tranne che innocua (almeno per i portafogli)

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  2. Ovviamente era "socialini"; ma va bene lo stesso così.

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  3. però con "socialisti" mi pare che la qualità del post migliori.

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  4. ennò, perché ai raduni di socialini si beve e fuma più che ai raduni di socialisti, e ciò fa male alla salute. La salute dei portafogli, invece, non è oggetto di studio epidemiologico.

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  5. dovresti scrivere più spesso, lo sai vero?

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  6. (siamo ormai nel 2013, e i blog sono morti)

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