Girare un film che sembra uno spot pubblicitario poteva essere un'idea originale al tempo di nove settimane e mezzo: ora è banale e fastidioso al tempo stesso.
Il risultato finale De Niro e Pacino non potevano immaginarselo, ma comunque mentre giravano qualche sospetto avrebbe dovuto venir loro: in altri tempi se ne sarebbero andati dal set, ma, si sa, i tempi cambiano, la gente pure e le cure medico-geriatriche sono sempre più care, per cui devono averci pensato un po' su e deciso di arrivare alla fine.
Ci hanno messo la stessa convinzione di Luigi XVI mentre saliva al patibolo; ma in fondo la salita al patibolo di Luigi XVI è l'unico atto veramente da re che abbia fatto in vita, per cui ci potevamo anche star dentro e raggiungere una risicata sufficienza.
Ma qui siamo in Italia, e i film te li fanno vedere doppiati, ché il doppiaggio italiano è il migliore del mondo. Non so se avete mai visto sul satellite i telefilm "doppiati" in polacco: sotto c'è la colonna sonora originale, e sopra c'è un signore che legge le battute di tutti gli attori, maschi o femmine, vecchi o giovani, con il pathos di un'annunciatrice di stazioni ferroviarie. ecco: il doppiaggio era proprio così: fuori sync, fuori tempo, fuori tono: fuori di testa.
Poi c'è Carla Gugino, che è una gran bella gnocca. Ma non basta.
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