venerdì 7 novembre 2008

Notti

Ieri sera ho fatto veramente tardi.
Ho finito la serata con una donna molto bella, molto intelligente, molto di successo, e molto poco sicura di sé.
Da tempo ho rinunciato a capire le donne, ma ancora talvolta riesco a stupirmi: se avessi un decimo della bellezza e del successo della mia compagna di ieri sera camminerei a due spanne dal marciapiede e sarei molto più antipatico e supponente di quanto già non sia.
Per carità, non è la prima volta che mi accompagno a persone che fanno voltare la gente per strada (con una ci ho anche fatto un figlio), ma ieri sera sono rimasto colpito: mi faceva quasi rabbia (anzi: senza quasi) questo contrasto tra il suo essere e il suo ritenersi. Del resto la rabbia è uno stato d'animo comune tra me e lei: la sola altra volta in cui ci eravamo visti avevamo avuto un furioso e imbarazzante litigio, di fronte a una dozzina di altri commensali.
Per farla breve: alla fine anziché corteggiarla ho passato la serata a farle un'iniezione di autostima, e non ci sono nemmen riuscito troppo bene. Ma in fondo anche questo è corteggiare, no?

5 commenti:

  1. Ma tu sei un matematico, per te non è una spiegazione accettabile.

    RispondiElimina
  2. allora usiamo le parole di un poeta:
    "Donne, mistero senza fine bello".

    Fabrizio

    RispondiElimina
  3. Boh, esiste anche il fenomeno contrario: bruttone, neanche tanto simpatiche, che si credono irresistibili (e a volte lo diventano). Ma la mancanza apparentemente immotivata di autostima colpisce pure qualche maschietto, ne ho conosciuti. Però che succeda di più alle donne è un fatto, uffa.

    RispondiElimina
  4. perché non dovrebbe essere una spiegazione accettabile? Lo assumo come postulato :-)

    RispondiElimina

Potete scrivere tutto quel che vi pare, e io son libero di cancellare gli insulti e le cose scritte per pura provocazione gratuita.
So che è una rottura la procedura di verifica, ma quando provo a rimuoverla, entro un paio d'ore comincia lo spam, scusate.