Ieri sera ho fatto veramente tardi.
Ho finito la serata con una donna molto bella, molto intelligente, molto di successo, e molto poco sicura di sé.
Da tempo ho rinunciato a capire le donne, ma ancora talvolta riesco a stupirmi: se avessi un decimo della bellezza e del successo della mia compagna di ieri sera camminerei a due spanne dal marciapiede e sarei molto più antipatico e supponente di quanto già non sia.
Per carità, non è la prima volta che mi accompagno a persone che fanno voltare la gente per strada (con una ci ho anche fatto un figlio), ma ieri sera sono rimasto colpito: mi faceva quasi rabbia (anzi: senza quasi) questo contrasto tra il suo essere e il suo ritenersi. Del resto la rabbia è uno stato d'animo comune tra me e lei: la sola altra volta in cui ci eravamo visti avevamo avuto un furioso e imbarazzante litigio, di fronte a una dozzina di altri commensali.
Per farla breve: alla fine anziché corteggiarla ho passato la serata a farle un'iniezione di autostima, e non ci sono nemmen riuscito troppo bene. Ma in fondo anche questo è corteggiare, no?
le donne sono fatte così.
RispondiEliminaMa tu sei un matematico, per te non è una spiegazione accettabile.
RispondiEliminaallora usiamo le parole di un poeta:
RispondiElimina"Donne, mistero senza fine bello".
Fabrizio
Boh, esiste anche il fenomeno contrario: bruttone, neanche tanto simpatiche, che si credono irresistibili (e a volte lo diventano). Ma la mancanza apparentemente immotivata di autostima colpisce pure qualche maschietto, ne ho conosciuti. Però che succeda di più alle donne è un fatto, uffa.
RispondiEliminaperché non dovrebbe essere una spiegazione accettabile? Lo assumo come postulato :-)
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