E' proprio in forza di questa stima che posso tranquillamente affermare che si è lasciato prendere un po' troppo la mano
La vittoria di Barack Obama è la prima grande gioia storica della generazione dei trentenni. Gli osservatori tradizionali nel circo italiano la possono paragonare a quando videro cadere il muro, a quando gli uomini andarono sulla luna, persino – e non sono pochissimi – a quando finì la guerra mondiale.
La vittoria di Barack Obama è di quelli che hanno l’età di Barack Obama, e di quelli che ci hanno investito tutte le speranze e gli altruismi che finora non avevano mai avuto l’occasione di usare [...] Obama è uno di loro, e uno dei migliori. Hanno messo piede sulla luna, finalmente. Ed è tutta un’altra luna.
Io sono vecchio (sono quasi coetaneo di Sofri e di Obama) e cinico, lo so. E credo quando si vola così alto, poi si cade: e ci si fa del male, ma tanto.
Ma Sofri è spesso enfatico, non mi preoccuperei.
RispondiEliminaE' ovvio che Obama ci deluderà: la misura del successo sta nel quanto. E io sono contenta lo stesso.
Ecco, che tu stimi Sofri, e pure tanto, è il motivo che mi spiega il conflitto emotivo di leggerti sempre, ma sempre con un dubbio di fondo su quello che leggo.
RispondiEliminaMa come si fa a stimare Luca Sofri? Già leggerlo è un favore personale.
Bah.
Il tuo affezionato lettore,
dago
Questa sembra una piccola provocazione scherzosa, e invece è una cosa seria che merita una risposta articolata, perché si tratta di un tema complesso.
RispondiEliminaNe faccio un post di qui a quando ci riesco.
Grazie per l'affezione,
Marco