lunedì 26 gennaio 2009

Dei testi delle canzoni

Io ho un grave difetto congenito che mi impedisce di capire i testi delle canzoni. Non sto scherzando: è proprio che non riesco a sentire la musica e capire cosa dice chi ci parla sotto: mi distraggo. Mi sento molto simile a Gerald Ford, che secondo Lyndon B. Johnson non era in grado di mangiare chewing-gum e camminare allo stesso tempo.
Dico di più: io non riesco nemmeno a leggere i versi. Quando vedo un testo con degli a capo lo salto a pié pari. Ci sono dei gialli dove a un certo punto compare una filastrocca che magari dà la chiave per capire tutto. Io la salto: non riesco a leggerla.
Insomma: io e i versi siamo su pianeti diversi. Tanto leggo la prosa quanto rifiuto quelle frasette corte corte e pretenziose. Certo, questo non agevola moltissimo il rapporto con la signora con la quale mi accompagno, che fa la poetessa; ma in fondo non è che si basi sull'intellettualità, quindi...

Tutta questa premessa per dire che a me delle canzoni di Povia e di Gino Paoli, quand'anche le dovessi sentire, tutto quello che resterà in testa sarà il ritornello più o meno orecchiabile, che potrei canticchiare sotto la doccia facendo "zum zum tarattatattà" inventando le note (non so neppure distinguere un Sol da un Diesis).
Non vi sarebbe quindi alcun motivo per parlare di questi due distillati della cultura Made in Italy, se non fosse che il Blogocono(tm) -almeno quello che io seguo- in questi giorni ha espresso con veemenza le proprie idee sui due artisti.
Per quanto ho letto io (ammetto che potrebbe essere una fotografia parziale del fenomeno) le considerazioni che vanno per la maggiore sono:
  • Povia è un poco di buono perché pensa che i gay siano malati da guarire: è gravissimo che la sua canzone venga cantata / bisogna impedirlo a qualunque costo / bisogna fare le barricate e bruciare il teatro Ariston
  • Paoli viene indegnamente / ingiustamente attaccato dalla triade Mussolini-Carlucci-Moige: è inammissimile una tale limitazione alla libertà di parola / dell'artista / della poesia.

  • Mi sembra che tutti i miei 25 lettori possano concordare sul fatto che un essere, umano o animale che sia, che viene attaccato dalla sullodata triade non possa che meritare, aprioristicamente, tutta la nostra stima. E quindi Gino Paoli è il nostro eroe, per quanto antipatico possa starci.
    Ma, francamente, non mi sembra che la posizione del povero Povia sia granché differente. La sua colpa è, mi sembra, quella di essere attaccato dall'Arcigay anziché dal Moige; ma credo che se vogliamo difendere il diritto di parola, questo debba valere per tutti e non solo per coloro che sono attaccati dai nostri nemici o difesi dai nostri amici o da coloro che sentiamo più ideologicamente vicini: in questo modo si arriva a difendere (o viceversa a condannare) una causa solo perché viene sposata da Santoro; si giudica il giudizio o il giudice, e non il merito delle cose.
    Oltretutto questa cosa di Povia mi è ancora più oscura, dal momento che, a quanto ho visto spendendo 30 secondi su internet (ché tanti ne meritava, non uno di più), sembrerebbe che il testo di questa benedetta canzone non sia stato ancora reso pubblico: per cui coloro che lo criticano criticherebbero qualcosa che non conoscono.

    7 commenti:

    1. tra l'altro, per quello che ricordavo le canzoni da presentare a Sanremo devono essere inedite: può darsi che valga solo per la musica e non per le parole, ma non ci giurerei.

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    2. trattasi di battage pubblicitario (ovvero suonare la grancassa prima che sia completamente tarlata). e tutti noi, obviously, ci caschiamo, nel tranello. chi più, chi meno. con più o meno tarli dentro.

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    3. @.mau.: non credo che valga per le parole, tanto che nell'immediatezza del Festival le riviste di punta del settore (sorrisi&canzoni; teletutto&dipiù etc. etc.) pubblicano i testi dei brani.

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    4. Sottoscrivo il tuo post.
      Nel merito, non è difficile: se una canzone non ti piace non la compri ed eviti di ascoltarla. Non sarà certo la prima canzone che non ci piace, vero?

      ciao
      nicola.

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    5. @Mfisk: nell'immediatezza, appunto. Sorrisi&Canzoni lo fa nella settimana di Sanremo, giusto?

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    6. Allora: l'art. 6 del regolamento recita:
      Le canzoni, pena l’esclusione dalla partecipazione al Festival, dovranno avere le seguenti caratteristiche:
      [...]
      c) essere “nuove”; è considerata “nuova” la canzone che, nell’insieme della sua composizione o nella sola parte musicale o nel solo testo letterario (fatte salve per quest’ ultimo eventuali iniziative editoriali debitamente autorizzate e fermo restando quanto previsto all’ultimo comma del presente articolo) non sia già stata pubblicata e/o fruita, anche se a scopo gratuito, da un pubblico presente o lontano o che comunque non abbia già avuto un impiego in una qualsiasi attività o iniziativa direttamente o indirettamente commerciale o abbia generato introiti derivanti da un eventuale sfruttamento, riscontrabili e verificabili presso gli enti preposti alla riscossione di diritti d’autore e/o editoriali.

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    7. Il che non è che faccia granché ciarezza, ma tant'è...

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    Potete scrivere tutto quel che vi pare, e io son libero di cancellare gli insulti e le cose scritte per pura provocazione gratuita.
    So che è una rottura la procedura di verifica, ma quando provo a rimuoverla, entro un paio d'ore comincia lo spam, scusate.