venerdì 22 maggio 2009
Sitting on a chimera
Oggi è una giornata particolare: non ho voglia di lavorare, anche perché tutto ciò che tocco scotta; sono stanco che ho dormito poco e vengo da un'assemblea condominiale e una serata in parrocchia (e se appena appena mi conoscete, potrete immaginare quanto mi sia costata una serata in parrocchia).
Sono stato a pranzo con il mio amico Gatto: primo secondo contorno affogato al whiskey caffè ammazzacaffè vino vino acqua acqua: dopodiché all'Arena sotto il sole a vedere Nichita che faceva i giochi delle elementari.
Sono un po' provato.
Nel caldo del primo pomeriggio, sui gradoni dell'Arena vicino ad alcune mamme di eccezionale avvenenza, pensavo ai due post di stamattina e pensavo a come le lezioni di Fravia+ e quelle del suo maestro ORC+ (almeno quelle pubbliche) avessero influenzato il mio modo di pensare.
Io non ho mai preteso di capire qualcosa di ingegneria del software: gli unici linguaggi che conosco, nel quali ho mai scritto dei programmi, sono il BASIC del VIC-20 e Clipper (oltre a VBA per Excel, ma quello a fatica si può dire un linguaggio).
Questo per dire che quando ho iniziato a leggere le lezioni di ORC+, nella seconda metà dei '90 (quando lui era già sparito dalla circolazione) di tutta la parte di cracking ho preso solo ciò che mi serviva per capire che c'erano dei siti dove si potevano trovare i codici per sproteggere i programmi che mi interessavano: nulla più dato che non capivo e ad essere franchi non volevo neppure perdere tempo ad imparare l'assembler. Si trattava comunque di eoni fa (lo dico perché sono reati prescritti, oramai: il mio amico Enzo Mazza non potrà inseguirmi).
Ben diverso il concetto di reality cracking: capire come funzionano i meccanismi del mondo in cui viviamo, fatti per rimanerci invisibili e condizionare le nostre scelte.
Ricordo una lezione di ORC+ sulla disposizione delle merci nei supermercati, che mi aveva colpito profondamente perché mi aveva reso evidente il concetto che non è tanto importante che le cose siano come sono, quanto di capire perché siano così come sono. E pure una lezione sui giornali che devono essere letti per capire come stanno le cose: il primo di tutti era Le Monde Diplomatique, che leggevo, in quanto allegato mensile al Manifesto, ma con fatica.
Poi, e non voglio peccare di lesa maestà (che in questo caso forse lo sarebbe veramente), è indubbio che ORC+ abbia anche scritto un cumulo di cazzate. Alcune sue inferenze logiche erano, non so come altro dirlo, deboli. E il suo Vodka Martini prevedeva uno spruzzo di acqua tonica.
Fravia+ aveva un tessuto culturale di alcuni ordini di grandezza superiore: egli era un vero intellettuale, per quanto anomalo; prima che hacker, intellettuale. Mi ha insegnato a cercare le informazioni, e credo di avre fatto un buon uso di quello che ho imparato. Se ancor oggi quando ho bisogno di qualcosa non mi limito a digitare una parola su Google, credo che gran parte del merito sia sua: certo nel frattempo tutto è cambiato: quando ho smesso di frequentare con assiduità searchlores, troppo difficile perché lo riuscissi a seguire, Google era appena arrivato al primo posto tra i tools consigliati.
Quanto tempo! Ma non è questo il punto: il punto è aver imparato un metodo: allo stesso modo in cui si impara il latino non già per dialogare con Cesare o Caligola, bensì con il mondo che ci circonda.
Di tutte le lezioni, credo che quella di maggiore importanza sia stata relativa alla necessità di verificare sempre puntigliosamente le fonti. Non accettare mai quello che viene riferito da altri, foss'anche il giornalista più autorevole o l'amico del cuore più caro, ma cercare sempre in autonomia una fonte credibile, e soprattutto imparare a valutarne la credibilità.
Ciò è anche parte del mio lavoro: non è che ci sia solo Fravia+ che me lo ha insegnato; ma la sua lezione la sento più attuale di tante altre, che fanno sempre parte del mio modo di essere ma sono ormai divenute un substrato; mentre le pagine di Fravia mi appaiono ancor oggi tremendamente attuali.
Facevo oggi queste considerazioni, e meditavo come, giusto ieri, dopo aver scritto un post polemico che spiegava come un voto per SCALFAROTO fosse perfettamente valido, ho sentito il bisogno di citare la norma di legge, testualmente: so che mi avreste creduto comunque, ma è una questione di metodo.
E mi ricollego a questo post di Scorfano, che è la perfetta conferma del fatto che, come diceva Fravia+ in ciascuna pagina, nella Rete c'è tutto: basta saperlo cercare. So che è un'utopia, o una banale sciocchezza, ma mi piace pensare che forse, se oggi fosse ancora vivo, Fravia avrebbe saputo trovare quelle prove che molti di noi stanno inseguendo alla cieca.
Insomma: non posso considerare Fravia+ un "maestro"; ma so che qualcosa di lui è dentro di me, e se nel prossimo post andrò a puntualizzare per l'ennesima volta il significato di un aggettivo, o farò il conto della serva su quanti milioni servano per chiamare gli italiani alle urne o controllare lo spam nelle caselle di posta, sappiate che un po' di colpa va addossata al signore nell'immagine qui sopra; immagine alla quale lui stesso ha dato un titolo molto eloquente.
La mia ignoranza in merito a molto di ciò che dici è abissale; me vergogno un po'. Ma il tuo ricordo sa essere emozionante. (è un complimento)
RispondiEliminaTe ne ringrazio: è che ero emozionato, in effetti.
RispondiEliminaE ogni tanto mi trovo a scrivere un post squisitamente egoista, come questo, che mi rendo conto è solo per me e per pochi altri.
E forse da oggi per qualcuno di più?
Giuro che non l'avevo mai sentito nominare.
RispondiEliminaTi ringrazio.
RispondiEliminaIo, invece, l'assembly 8086 dai tutorial per il cracking di Fravia l'ho imparato veramente, nel 1994 o giu` di li`. Poi, quando si e` concentrato sulla ricerca e ha messo offline la sua "academy", non l'ho piu` seguito.
Bel post. Non credevo che qualcuno se ne ricordasse ancora, e men che meno uno che di mestiere fa il legale. Grazie di nuovo per averlo fatto ricordare anche a me.
Fravia+ è stato semplicemente una delle più geniali menti della "dark side of the web"
RispondiEliminaLo avrei voluto sempre incontrare fin dal 1999 dai tempi della HCU e solo ora scopro che mi ha fregato per quasi 20 anni... era molto più vicino a noi di quanto non immaginassi
Per chi non ci crede o ne vuole sapere qualcosa cercate in giro, leggete i messaggi di "sadness" e soprattutto di enorme riconoscenza per tutto ciò che ha fatto e ci ha lasciato.