venerdì 29 gennaio 2010

C'è crisi, c'è grande crisi /7

Con il mestiere che faccio, non è che possa essere sempre ottimista. Tutti i fascicoli che arrivano sulla mia scrivania sono altrettanti attestati di imprese che non ce l'hanno fatta: riusciranno a salvarsi sull'orlo del precipizio, anche grazie a me, o non riusciranno a frenare in tempo e allora sarò io a dare loro l'ultima spintarella per mandarli giù nel burrone.
Capite bene quindi che la mia visione del mondo, con riferimento alla salute del sistema economico, è un po' distorta: come può esserlo per un regista di porno con cani e cavalli l'idea del sesso, o per un naufrago quella di "isola tropicale".
In questi giorni tuttavia ho colto qualche segnale di scricchiolamento che mi ha lasciato abbastanza perplesso.
Ieri e ieri l'altro ero al bar con un po' di amici per il solito aperitivo. In due sere sono entrate ben tre persone a chiedere se c'era bisogno di personale e a proporsi come camerieri, più un altro che proponeva la propria ditta per le pulizie del locale. Può essere stata solo una coincidenza, ma mi ha colpito: sembrava quasi una processione.
Del pari, ieri ho appreso che due amici (o, più correttamente, amici di amici) hanno perso il lavoro. Ambedue facevano i pubblicitari, guadagnavano rispettivamente bene e molto bene e lavoravano per un'agenzia di primaria importanza, che ha ritenuto di fare a meno di loro.
Non credo che andranno a dormire sotto i ponti, ma certo rimettersi a guardarsi in giro a cionquant'anni non è una cosa facile: anche se ci sono mestieri dove cambiare è parte della normale vita lavorativa, è pur vero che altro è farlo essendo comunque coperti, altro è farlo sotto la scure del bisogno. Un po' come con le donne, che quando non ce l'hai non ne trovi, mentre quando ne hai una se fanno subito sotto altre cinque, e tu ti chiedi dove diavolo queste fossero prima.
Insomma: l'impressione è che tiri una brutta aria, anche se mi rendo conto che dal punto di vista statistico queste osservazioni valgono ben poco.

3 commenti:

  1. Valgono molto. Non per infierire ma oggi viene pubblicata su miojob di Repubblica la seguente tabella: http://miojob.repubblica.it/notizie-e-servizi/dossier/dettaglio/assunzioni-2010-l-eta/3709024
    che scopre l'acqua calda ma ahimè è sempre una spiacevole riscoperta.

    RispondiElimina
  2. L'aria che tira è bruttissima, e lo è da due anni. Lo scorso anno grazie agli ammortizzatori sociali in tanti abbiamo retto, ma duravano solo otto mesi e in giro non si trovava nulla d'altro. Lavoro non ce n'era e ancora non ce n'è (fidati, lo cerco tutti i giorni). Quindi il peggio deve ancora arrivare.
    Mi stupisce però che tu te ne accorga adesso, ecco.

    RispondiElimina
  3. No, non è che me ne accorga adesso: è che i segni sono sempre più evidenti.

    RispondiElimina

Potete scrivere tutto quel che vi pare, e io son libero di cancellare gli insulti e le cose scritte per pura provocazione gratuita.
So che è una rottura la procedura di verifica, ma quando provo a rimuoverla, entro un paio d'ore comincia lo spam, scusate.