Che Matteo Renzi fosse un cretino lo sapevamo da tempo: e le dichiarazioni sulla Fiat lo riconfermano non tanto per il merito (il sì, il no), quanto per l'infantile sicumera con la quale l'ex capo scout si è schierato: su un tema riguardo al quale, ne sono certo, nessuno degli attori può vantare certezze al 100%.
Il tormento che stanno attraversando gli operai, gli impiegati, i sindacalisti dell'una e dell'altra sigla, e probabilmente lo stesso Marchionne, sembra inafferrabile da parte di questo giovane uomo, che nascendo da famiglia agiata ed entrando in politica presto ha avuto la fortuna di non aver mai lavorato in vita sua.
La certezza autistica, l'egoriferimento, la coazione a primeggiare dovunque e una patologica mancanza del senso delle proporzioni del Renzi lo accumunano assai da vicino a quell'altro esponente del PD il cui nome cerchiamo di far comparire il meno possibile su queste pagine, per mantenere loro un minimo di dignità e compostezza.
E così, come l'Innominabile continua persino oggi a ritenere di essere stato l'unico a vedere la Via Giusta, tetragono alle lezioni che le mille sconfitte subite avrebbero dovuto impartirgli (salve le notevoli eccezioni del Trentino e delle Presidenziali americane), il Renzi, autonominatosi depositario delle Verità e del Radioso Futuro, crede di aver la legittimazione ad esprimere qualunque opinione gli salti per il capo.
Questi personaggi mi ricordano dappresso lo Zio Paperone: che può permettersi di combinare qualunque affare gli passi per il capo, dato che l'infallibile fiuto per gli affari e la Numero Uno comunque faranno sì che l'esito sia positivo: ma i Renzi e gli Innominabili non avendo mai lavorato in vita loro non possono essersi guadagnati una Numero Uno con il sudore della fronte, e quanto al fiuto per la politica il loro naso soffre dei rigori invernali.
Così, cialtroni come sono, quando la sicumera fa loro sparare cagate troppo grosse, tornano sui propri passi. L'uno, negando di aver mai preteso quel congresso che aveva preteso fino a 15 minuti prima; l'altro, credo che tra poco lo sentiremo in tal senso, si inventerà certamente di essere stato fraiteso: e non sarebbe certo il primo.
Ho letto anche autorevoli commenti sull'accordo fiat, con tanto di riferimenti sicuri e ragionamenti inoppugnabili. Ha ragione Tizio per questo motivo. Ha ragione Caio per l'altro motivo.
RispondiEliminaPochi rompirotule, invece, si sono fatti LE domande, quelle che dovrebbe farsi Marchionne prima di tutto e che dovrebbero farsi anche gli operai: che ci facciamo delle auto della FIAT? Quante auto mi devo comprare per sostenere il suo fatturato? 10 al giorno? O una ogni 9 anni? E per quale motivo dovrei comprare proprio una FIAT?
Per farsi queste domande non c'è bisogno di avere esperienze lavorative particolari.
La perentorietà e la sicumera della dichiarazione di Renzi, mi hanno fatto esclamare, ieri sera, davanti alla mia invidiabile fidanzata: "Mai più un voto al Pd".
RispondiEliminaManterrò la promessa.
E cercherò di mettere anche qualche virgola in meno, la prossima volta.
RispondiEliminala tua «un po' invidiabile» fidanzata.
RispondiEliminaNon so se Renzi sia mai stato scout, e se lo è stato si spiegano le cose, ma la tua definizione "ex capo scout" la trovo meravigliosa. Mi stavo alzando dalla sedia per abbracciare lo schermo, poco fa.
RispondiElimina«Buon cristiano, Buon cittadino questo il titolo che aprirà il convegno regionale dei Capi dell'Agesci Lazio. Interverranno il Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, il Sindaco di Firenze Matteo Renzi, il Presidente dell'Associazione nazionale Magistrati, Luca Palamara e il Vescovo di Civita Castellana Monsignor Romano Rossi.»
RispondiEliminahttp://www.agesci.org/index.php?news=671
Quando leggo o sento la parola "scautismo" cambio sempre stanza.
RispondiEliminaFuturo Radioso, FR, bel nome per un nuovo movimento...
RispondiEliminaAttento a non diventare profetico.
mah, molta ironia sprecata.
RispondiEliminanel merito renzi ha ragione e la fiom ha torto e ci sono pochi margini di incertezza. invito a fare un giro sul sito di pietro ichino per trovare una disamina seria del tema. poi naturalmente si puo' agevolmente sostenere che anche la fiat e marchionne hanno molti torti, ma questo non toglie che renzi fa benissimo a schierarsi per il si'.
nel modo, dire "io sto con marchionne e' una caduta di gusto", meglio sarebbe stato dire "sto con i sindacati piu' moderni e responsabili".
ma la sostanza non cambia
secondo ma Renzi ha fatto una dichiarazione condivisibile; detto questo non mi pare di certo un cretino o almeno, se lo è, lo è molto meno dei precedenti sindaci di Firenze, dato che finalmente mi accorgo che la città si sta muovendo da un decennale torpore e lo sta facendo grazie ANCHE a lui.
RispondiEliminaTommaso
@enrico - ah, già, Ichino. Quel comunista!
RispondiElimina@anonimo - che Renzi possa fare il sindaco bene, o addirittura splendidamente, non lo metto punto in dubbio.
RispondiEliminaAnche il mio amministratore di condominio è bravissimo: ma non per questo si mette in testa di cambiare il Paese.
non ho capito il commento su ichino: in primo luogo perche' anche se e' stato eletto nelle liste dell'ex pci non credo sia corretto considerarlo comunista (nel 2010 essere comunisti e' un po' come essere creazionisti, ce ne sono ma non fanno una gran figura), in secondo luogo perche' il fatto che sia comunista o meno non rileva in relazione al tema in esame. Io ho citato ichino in quanto
RispondiElimina- esperto di diritto del lavoro e relazioni sindacali
- storicamente e coerentemente schierato su posizioni progressiste e di difesa dei diritti dei lavoratori (sicuramente non un servo di marchionne, insomma)
- persona intelligente che sul suo sito ha proposto una disamina approfondita (e a mio giudizio convincente) della questione, traducendola coerentemente in una proposta di legge
almeno ogni tanto sarebbe il caso di discutere le questioni nel merito, specie se sono importanti. insistere sulla contrapposizione marchionne-diritti inalienabili dei lavoratori significa invece ragionare con schemi da talk show, attaccandosi alle affermazioni di principio per evitare la fatica di risolvere concretamente i problemi.
Sul fatto che Ichino sia un esperto di diritto del lavoro non ci piove. Sul fatto che sia portatore di idee progressiste e di difesa dei diritti dei lavoratori non ci piove neppure: nel senso che è una balla.
RispondiEliminaBasta leggerne il blog, dal quale si può risalire a tutti gli interventi recenti sul tema Mirafiori.
Richiamo qui giusto un paio di pagine: la home anzitutto, con la sfilza di nomi di pregio (Marino-Morando-Chiamparino-Veltroni-Boeri-Tonini) che condividono le posizioni del professorino.
Illuminanti pure le note critiche vergate dal medesimo all'articolo di Luigi Mariucci.
Ma il punto qualificante del pensiero di Ichino, che ne dimostra la lontananza da un barlume di idea progressista e di difesa dei lavoratori, è la formulazione da lui proposta del nuovo art. 2071 c.c.: che va proprio nella direzione della politicizzazione del sindacato e della dittatura della maggioranza del 51%, stravolgendo il vigente sistema di relazioni industriali.
scusa, perchè tutto questo asttio nei confronti di chiamparino e boeri?
RispondiEliminacomunque le proposte di ichino mi sembrano di puro buonsenso e l'attuale sistema di rappresentanza sindacale ha dimostrato nei fatti di non funzionare: stravolgerlo (nel senso indicato dalle migliori esperienze estere) è un'opera meritoria