Vero è che Pippo Civati e Matteo Renzi da un po' di tempo non vanno più d'amore e d'accordo come quando sembravano due gemelli siamesi dietro allo stesso Mac; ma ciascuno di noi ricorda quei giorni felici, con i due rottamatori che sembravano dover diventare l'uno il presidente e l'alto il segretario del Partito Democratico; e dato che andavano così d'accordo l'un con l'altro, eravamo tutti certi che per non farsi reciprocamente torto si sarebbero scambiati i ruoli a giorni alterni.
Triste ricordare il tempo felice nella miseria: ma noi abbiamo memoria lunga.
Ricordiamo bene, ad esempio, che quando Matteo Renzi vinse le primarie a Firenze lo fece con l'appoggio determinante degli elettori di centrodestra: e non fu un caso, bensì una scelta programmatica.
Non rammentiamo, invece, che allora il giovane Civati si sia scagliato contro colui che presto sarebbe divenuto suo sodale; forse la nostra memoria è corta, ma consideriamo più probabile che in effetti egli non si sia proprio scagliato per nulla.
Ed è per questo che oggi, leggendo quel che Civati ha scritto sul Post a proposito di Cozzolino, abbiamo fatto qualche riflessione tra noi e noi; e ci siamo riconfermati nella nostra impressione: che questo Civati sia un gran cialtrone.
Non per cercare il pelo nell'uovo, ma per fare un'analisi di buon senso, credo ci sia una differenza, mettiamola cosi', fra "truppe cammellate" e "truppe spontanee".
RispondiEliminaNel primo caso si prendono artificialmente delle persone in quanto manovali del voto, nel senso ce ne sono altre che in quanto elettori, spontaneamente, vanno a votare anche per le primarie del partito opposto.
La prima cosa e' indecente. La seconda puo' non piacere (personalmente credo dipenda dai casi), ma c'e' una differenza di dignita' ed e', fra l'altro, il modo in cui Obama ha vinto le primarie contro Hillary.
@stefano
RispondiEliminaNon è polemica, è una domanda seria: come si discriminano le truppe cammellate da quelle spontanee?
@m.fisk
RispondiEliminaMah, io non ho capito molto.
Salvo il fatto che il refrain di una quota non indifferente dei post di questo blog continua ad essere "che brutto questo pd".
Non che io non sia d'accordo, ma scusa: c'è anche un solo esponente del partito democratico di cui hai fiducia o che per lo meno non ti provoca irritazioni?
Ripeto e sviluppo quanto ebbi a scrivere in un commento giorni addietro:
RispondiEliminae' evidente che chiunque voglia dirsi di sinistra in questo paese (e prego di notare che parlo di sinistra, non di centrosinistra) non può fare a meno di confrontarsi, sia pur dal di fuori, con il PD, salvo volersi rintanare in un velleitarismo giustificabile solo fin quando non si consegue la maggiore età.
Io non sono tra coloro che ritengono che l'importante sia vincere a tutti i costi (il che sembra invece essere l'impronta genetica del PD), ma del pari non credo che si debba inseguire un proprio modello fregandosene del fatto che questo possa raggiungere al più lo 0,5%: e ciò anche ipotizzando un improbabile ritorno al proporzionale puro.
Ciò posto, ritengo che la segreteria Bersani sia infinitamente migliore delle precedenti: ciò che posso imputare all'attuale segretario, anzi, è di restare troppo aderente al modello iperinclusivo, e di aver perso tante occasioni di dettare una linea, sia pur correndo il rischio di perdere qualche fronda secca.
Ben diverso il mio atteggiamento nei confronti di cialtroni come Civati (per non dire di peggio), capaci solo di guardare all'organizzazione interna e di pronunciare qualche vuota parola sul _come_ fare le cose senza mai affrontare il tema di _cosa_ fare.
In realtà, all'appuntamento della Leopolda dei rottamatori, Renzi aveva un Acer nero -a differenza di praticamente tutti gli altri religiosamente aggrappati ai loro candidi Mac incuranti di quanto stereotipati sembrassero.
RispondiEliminaE io ho un Acer nero.
Renzi sarà anche un democristianone d'accatto, furbetto e ha idee che condivido sì e no al 10%, ma cavolo, la storia del pc da sola basta quasi a farmi dimenticare tutto il resto.
In effetti questo mi mette il Renzi in una luce diversa.
RispondiEliminaMa chi? Renzi?
RispondiEliminaPer fortuna sta a Firenze (non che qui la situazione sia migliore, per carità).
Io ho un mac nero.
Sotto quale luce sto, caro Fisk?
Saluti nomadici.