mercoledì 1 giugno 2011

Ascesa e declino di un Uomo Qualunque

Tra quelli che non hanno preso granché bene il risultato elettorale c'è anche il tribuno il cui movimento, secondo un (non molto) noto giocatore di rubamazzetto già candidato alle primarie del PD ove spuntò una percentuale da prefisso telefonico dell'Italia nord-occidentale, sarebbe il vero vincitore delle nostre elezioni.
L'opinione del giocatore di tarocchi emerge da un'analisi che ha lo spessore di una lamina d'oro trasparente ai raggi Alfa: e difatti l'insetto parlante è preoccupato, con ragione.
L'attacco personale portato a Pisapia, e incentrato non già sulle sua capacità, competenze o moralità, bensì sulla mera evocazione di assonanze lubriche richiamate alla mente dal cognome del Sindaco di Milano è la sublimazione del programma politico del ricchissimo comico genovese: una quantità di NO! urlati inframmezzati a cazzate immaginifiche (le palle lavanti, il signoraggio) e dileggio delle caratteristiche fisiche e persino onomastiche altrui.

Il gioco, purtroppo per il barbuto pregiudicato, è destinato a durare poco: vediamo perché.
Il risultato elettorale di Milano, numeri alla mano, ha dimostrato che quasi tutti coloro che hanno avuto il fegato e lo sprezzo di sé necessari per tracciare la croce sul segno delle cinque stelle hanno poi votato, al ballottaggio, per Giuliano Pisapia. I conti son presto fatti: l'affluenza è rimasta la medesima, mentre un lieve recupero di voti si è avuto dalle nulle e bianche del primo turno. Dando per scontato che gli elettori di Manfredi Palmeri non abbiano votato per più del 70% a favore di Pisapia, e che i trasferimenti di voto da Moratti e Pisapia al ballottaggio siano stati minimi, quelli che restano sono i voti grillini, che in massa hanno votato Pisapia e poi sono andati in piazza vestiti d'arancione.
Il risultato per il capopopolo dev'essere stato come una stilettata nel cuore: se i suoi seguaci si fossero astenuti in massa il suo tre per cento avrebbe avuto un peso politico notevole e forse determinante nella preparazione alle politiche; disobbedendo al caporione invece i suoi simpatizzanti hanno dimostrato due cose, una delle quali non scontata: (i) di essere non già apolitici bensì fondamentalmente di sinistra e (ii) di saper pensare con la propria testa.
Il voto del ballottaggio infatti è l'assaggio di quel che succederà alle politiche, dove il turno è unico: ma alle comunali coloro che hanno votato il candidato poppante erano ben consapevoli che con il loro voto non avrebbero impedito il raggiungimento del ballottaggio a Pisapia, e in tal caso avrebbero potuto votarlo al secondo turno; alle politiche invece questa possibilità non c'è, e il risvegliato pragmatismo dei grillini credo che ben difficilmente farà loro gettare nel cesso il voto, dandolo ad uno squallido imbonitore il cui unico orizzonte politico è l'imitazione servile di Berlusconi, da sinistra* e con vent'anni di ritardo.

Già: perché l'odio che Grillo riversa nei confronti di Berlusconi è della stessa natura di quello che Dorian Gray provava nei confronti del suo ritratto. Perché i due sono l'uno il gemello dell'altro.
Entrambi hanno un programma politico evanescente (certo, dopo vent'anni B. lo ha rimpolpato, ma provate a rammentare gli inizi di B., e vedete un po' se il suo programma non aveva lo stesso spessore di quello di G.), che serve solo a dare una mano di bianco sull'obiettivo vero e proprio: l'arricchimento personale.
Non fatevi ingannare dalla ricchezza di B.: nel 1993 le aziende del PresConsMin andavano (è un eufemismo) così e così: e fu con la sua discesa in campo che risolsero i propri problemi e ripartirono. Se ciò non fosse avvenuto avrebbero rischiato ristrutturazioni e procedure, e Berlusconi avrebbe rischiato di far la fine di Gardini.
Guardiamo poi al modello organizzativo: entrambi i capicomici hanno dato vita a movimenti rigorosamente top-down. Quello di B. lo è anche nello statuto, che afferma che lui comanda e gli altri obbediscono; quello di G. si è intelligentemente mascherato da movimento che parte dal basso, ma il modello assembleare e movimentista fa sì che i temi politici e le relative soluzioni siano solo quelle che vengono dalla bocca del Capo. Non essendovi un coordinamento organico è impossibile che dalle singole realtà locali possa emergere una figura di spessore capace di rubare la scena alla Guida; e nelle realtà troppo grandi, nelle quali già solo la dimensione locale è di tale rilievo da conferire rilevanza nazionale al leader, chi viene scelto? Uno studentello appena maggiorenne, e con la faccia di uno che avrebbe bisogno di frequentare più spesso l'altro sesso: uno che nel momento stesso in cui decidesse di muovere un passo da solo potrebbe venire stroncato in venticinque modi diversi, e tutti crudeli.
Del resto anche il modo di propagazione del messaggio è il medesimo, sputato. Quante volte Berlusconi ha partecipato a un dibattito televisivo in contradditorio con avversari politici? Le possiamo contare sulle punte delle dita di una mano? Bene. Ma quante volte Grillo ha partecipato a un dibattito televisivo in contradditorio con avversari politici? Credo che le possiamo contare sulla punta di un cazzo, e salvo che voi siate uno di quegli animali esotici che ne hanno tre o quattro, temo che anche il vostro piccolo pisellino potrebbe essere d'avanzo.

Ma ho divagato: torniamo al punto.
Dicevamo che i grillini questa volta sono andati a votare, e l'hanno fatto a sinistra. Ciò ha gettato nel più nero sconforto il loro Duce, il quale sa bene che non ha più nulla da spendere. Finché dimostrava di avere un milione o un milione e mezzo di voti ben controllati, poteva giocare al tavolo delle alleanze e ottenere prebende e poltrone per i suoi (e di riflesso royalties per lui), continuando a fare comunque il duro e puro.
Ora invece si trova nella prospettiva di proporre un'alleanza alla futura coalizione di centro-sinistra, correndo il rischio di essere sfanculato e sputtanandosi allo stesso tempo: perché se fossi Bersani lo manderei, assai educatamente, affanculo nella certezza che comunque gran parte dei seguaci di un tempo lo mollerebbero per strada: in fondo la prospettiva politica del grillino è quella di far fuori Berlusconi, e tra il votare per un Grillo isolato buttando il voto e votare per un Bersani rafforzato, credo che solo qualche piccolo deficiente sceglierebbe la prima ipotesi. Dal punto di vista di G. invece sarebbe evidente lo sputtanamento, nell'andare ad offrire i propri voti a chi fino al giorno prima era visto come un cialtrone truffatore e disonesto al pari e sullo stesso livello di tutti gli altri

Qualche osservatore un po' grossolano ricorda che anche la Lega nacque come movimento dell'antipolitica, e poi abbiamo visto il successo che ha avuto. E' un'analisi miope.
La Lega nacque come movimento politico, cui fu affibbiata l'etichetta di antipolitica in quanto i suoi temi erano sideralmente lontani da quelli della politica nazionale dei grandi partiti di massa. L'obiettivo della prima Lega era quello di costruire un'entità più o meno nazionale, una sorta di Ungheria assi più ricca in grado di inserirsi nel novero delle nazioni europee; si trattava di un progetto politico, velleitario finché si vuole ma politico.
Quello di Grillo invece è un progetto che mira solo a dire dei NO! e a mettere dei bastoni fra le ruote. Un ipotetico Stato governato da Grillo durerebbe dai cinque ai sette giorni, giusto il tempo per vedere spegnarsi le centrali elettriche per mancanza di personale manutentore, ed esaurirsi i carburanti per gli scioperi dei portuali: perché per far funzionare uno Stato ci vogliono anche dei SI!, ma questi Grillo non può pronunciarli, dato che il farlo ne farebbe emergere la sua sconfortante vuotezza.

Cosa rimane quindi a G.? Il gioco di parole, il palco, lo spettacolo di giro. Presto si metterà a raccontare barzellette, proprio come ai suoi inizi. Speriamo almeno che non siano troppo sconce.


* una sinistra percepita, per dir così

16 commenti:

  1. però, avv., non mi pareva che il ricciolone fosse riuscito a candidarsi alle primarie PD (nel qual caso immagino avrebbe preso più voti di Adinolfi, ma non tanti)

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  2. Questo intervento non merita un link, ne merita almeno tre.

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  3. e infatti io penso - l'ho scritto ieri sul mio blog - che beppe grillo è, insieme a berlusconi, il vero sconfitto dei ballottaggi.

    http://nonunacosaseria.blogspot.com/2011/05/sconfitti-al-ballottaggio-silvio.html

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  4. Se prendere il 5 per cento dei voti con una campagna costata ventimila euro di pare poco, pensate che pisapia ha speso un milione e mezzo e la moratti, povera lei, 15 milioni. ciao

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  5. Poi qui siam tutti sconfitti, tutti quelli che han votato per la sinistra che ha fatto nel 98 i co co co e tutti quelli che han votato nel 2001 il pdl che ha fatto gli stage e i precari sottopagati. Ora si vede che la povertà aumenta e i precari non ce la fanno + e si son sveglati e son stanchi di pagare per tutti anche per gli evasori ladri che han pagato il 5%. solo chi vive a milano come me può capire questo voto, qui siamo stufi di essere cementificati dai colatori di destra e di sinistra, vogliamo alberi e verde, non cemento, ciao

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  6. @anonimo: prendere il 3,22% dei voti con una campagna costata 20000 euro significa semplicemente avere un costo per voto ottenuto molto basso, non certo vincere.

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  7. Dunque. Grillo, prima del ballottaggio, ha espresso la sua idea.

    Gli elettori del MoVimento 5 Stelle invece in gran parte hanno votato a sinistra.

    Per mia analisi, hanno fatto (dico hanno perché sono di Roma e non perché non mi senta parte del movimento) questo calcolo: Berlusconi è potente e va fatto fuori mentre la sinistra che fino a ieri ha preso pizze a raffica, ce la gestiamo nei consigli con tanto di web cam.

    Questo, significa chiaramente che Grillo non comanda i vari MoVimenti (sto a Roma e di questo ne sono sicuro per mia esperienza).

    Ma andiamo oltre. A parte l'etichettatura "ricchissimo comico genovese" mi fa ridere come se i sinistroidi fossero poveri tra banche, giornali finanziati con il denaro pubblico e coop.

    L'unica differenza è che nessuno potrà mai costringermi ad acquistare DVD o biglietti per i spettacoli di Grillo. Diversamente per non pagare i Partiti S.p.A. (destra e sinistra) dovrei evadere le tasse, ma questo comporterebbe una serie di problematiche a voi note. Da non dimenticare che il rimborso elettorale illegale che percepiscono a destra lo rubate anche voi!

    Assurdo anche il paragone con una campagna elettorale autofinanziata (9.000 euro) con quello che ha speso Pisapia (e diciamo anche la Moratti). Ridicolo, nel modo più assoluto!

    Finisco con il solito, nauseante e stancante accostamento di Grillo a Berlusconi quando negli ultimi decenni voi sinistroidi gli avete concesso di tutto: scudo Fiscale, votato l'indulto, evitato l'accorpamento tra elezioni e referendum, conflitto di interessi, la legge sulle 3 televisioni (1%).

    Concludo ribadendo quello che ha detto Beppe. Se Pisapia ferma l'EXPO e CityLife,chiude gli inceneritori e taglia del 75% gli stipendi degli assessori, mi ricrederò.

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  8. mmm...sì è vero, non ne sai abbastanza.

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  9. Certo che l'uso ed abuso del grassetto come argomento politico è un altro crimine che prima o poi quelli di Casaleggio Associati dovranno pagare.

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  10. Uso criminale del grassetto? Ma per favore, inventatene un'altra.

    Piuttosto dammi una risposta a ciò che la sinistra ha concesso al Caimano.

    Grazie!

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  11. per lamentarsi di qualcuno che scrive «Uso criminale del grassetto» i casi sono due (non esclusivi): essersi assentati quando il buon Dio distribuì l'ironia oppure lavorare per Casaleggio&Associati.

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  12. Essendo la risposta troppo lunga, l'ho postata da me.
    Con stima, ilcomizietto.

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  13. Hai indovinato mau, lavoro per la Casaleggio Associati con cui abbiamo organizzato l'attacco alle Twin Towers 11 settembre 2001.

    Comunque ridendo e scherzando, non mi avete risposto. Tranquilli, non scomodatevi... ;-)

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  14. (1) non lo so che ragionamenti hanno fatto quelli che hanno votato M5S al primo turno a Milano, e non so nemmeno se siano andati a votare davvero (la mia sensazione è un po' diversa da quella del tenutario)

    (2) non vedo la consecutio col punto 1: comunque io vedo più che altro come il Verbo venga riportato pari pari dai movimenti, proprio come l'altro Verbo silviesco viene riportato pari pari ai suoi.

    (3) Grillo guadagna qualche ordine di grandezza meno di Berlusconi, ma la logica è la stessa: non guadagnano direttamente con la politica, ma indirettamente. (e l'argomento "così fan tutti" non l'ho mai trovato valido, anche quando fosse vero)

    (4) hai spostato il punto dai guadagni indiretti a quelli diretti. D'altra parte nemmeno Berlusconi credo campi di prebende elettorali.

    (5) non sono ancora riuscito a capire che cosa c'entrino i soldi spesi per le campagne elettorali. Peggio per la Moratti che ha speso decine di milioni per nulla.

    (6) certo: non per nulla io alle politiche 2008 ho annullato le mie schede (non che avrei votato per M5S anche se ci fosse stato)

    (7) io non ho voglia di pagare penali per progetti già approvati da altri: mi aspetto altre cose che mostrino un cambiamento di rotta. (e si risparmia di più tagliando le consulenze che gli stipendi agli assessori)

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  15. @ .mau.

    Ma... scusa, sei diventato tu il tenutario di questo posto?

    Certo che "ricchissimo comico genovese" è proprio un'etichettatura ridicola.

    E "insetto parlante" fa il paio con "cainano".

    E poi non capisco tutto sto fastidio per e tutta sta attenzione su un movimento che si presenta alle elezioni. Sono gli unici a dire qualche cazz.ata?

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  16. @lele: no che non sono il tenutario, ma Alessandro ha usato la seconda persona plurale, non la singolare, e ha reiterato la cosa.

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So che è una rottura la procedura di verifica, ma quando provo a rimuoverla, entro un paio d'ore comincia lo spam, scusate.