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lunedì 8 febbraio 2010

La faccia come il culo /3

Geniale l'intervento del Ministro Castelli riportato da questo articolo del Corriere.
Dato che l'Alta Velocità si sta dimostrando l'ennesimo progetto fallimentare, il nostro ingegnere acustico propone di spostare il centro della comunicazione su altri aspetti rispetto alla velocità quali, ad esempio, il fatto che: «per andare, ad esempio, da Roma a Milano in treno le emissioni di Co2 sono 70 volte inferiori rispetto all’impiego dell’aereo».
Dunque, si è costruito un enorme e costosissimo progetto, si sono bucate montagne devastando l'equilibrio idrogeologico, disseccando interi boschi e prosciugando fonti millenarie, ma l'alta velocità è ecologica perché fa risparmiare anidride carbonica rispetto all'aereo.
E nessuno che gli abbia risposto che la bassa velocità, che corre sulle linee preesistenti, ne fa risparmiare ancora di più, di anidride carbonica.

domenica 6 settembre 2009

La faccia come il culo /2 bis

Merita un ulteriore approfondimento il discorso avviato ieri con riguardo alla sconfortante faccia di culo di Repubblica nei servizi sull'influenza di quest'anno.
Ribadisco che parlo male di Repubblica perché è questo foglio che ho qui con me, ora; e non so dire se analoghe sconcezze si ritrovino su altri quotidiani; ma temo che ciò sia assai probabile.
Dunque, la pagina 11 della Repubblica odierna ha due articoli. Il primo, a firma di Giuseppe Del Bello e Cristina Zagaria, racconta i funerali del pover'uomo stroncato da una messe di malatie e sindromi, cui l'influenza ha dato la spintarella finale.
Il titolo: «Psicosi contagio ai funerali di Gaetano»; e nel testo: «...subisce l'assurdo isolamento in cui l'hanno relegata il quartiere, i vicini, gli inquilini. Per paura immotivata. Per precauzione inutile».
La lettura di queste righe mi ha fatto dire: bene: dopo aver seminato il panico si sono accorti di aver fatto una stronzata e adesso stanno tirando i remi in barca. Non è che chiedano scusa o ammettano di aver creato loro, la psicosi; ma meglio che niente.
Senonché, l'altro articolo della stessa pagina, a firma di Anais Ginori, inizia con un'occhiello rassenerante: «Nipote della più terribile delle influenze è sopravvissuto grazie alle mutazioni genetiche diventando "invincibile"». La prima domanda che mi pongo, e se repubblica abbia così tanti danari da permettersi un esercito di titolisti: perché non posso proprio credere che chi ha scritto questo occhiello sia la medesima persona che ha scritto il titolo precedente. Salvo che non abbia della roba veramente buonissima da fumare, nel qual caso lo pregherei di scrivermi in privato per stringere accordi commerciali.
Ma è la Ginori che ci mette dei bei carichi di bastoni: «quasi un'epopea, non proprio gloriosa, visto che ha sempre seminato terrore e morte... l'ipotesi che il virus fosse stato congelato in qualche laboratorio e da lì si fosse risvegliato... non è detto che il 2009 sia il capolinea di questo inquietante viaggio».
Cosa dovrebbe pensare, vi chiedo, il lettore? Come può considerare "psicosi" il timore verso una malattia "invincibile" che "ha sempre seminato terrore e morte"?

sabato 5 settembre 2009

La faccia come il culo /2

La faccia da culo questa volta non è il PresConsMin, bensì il suo acerrimo nemico, il quotidiano la Repubblica.
Che ha l'impudenza di sparare oggi in prima pagina un titolo siffatto:
Influenza A, psicosi contagio.
Psicosi, come insegna la Treccani, è «Il comportamento psicotico è caratterizzato da un'alterazione globale della capacità di valutare in modo corretto l'appropriatezza di percezioni e pensieri e dalla creazione di una nuova realtà, nonché dalla presenza di deliri o allucinazioni senza la consapevolezza della loro natura patologica.». Il delirio; l'allucinazione.
Ma quanta sfacciataggine ci vuole per usare una simile parola, dopo che lo stesso foglio -così come il resto della stampa su carta e su etere, va detto a parziale discolpa dell'editore italo-svizzero- ha pompato per mesi una incoscente campagna di ingiustificato allarmismo per una malattia che ha un tasso di mortalità leggermente inferiore a quello delle influenze degli anni passati, e che invece è stata rappresentata come una nuova peste nera?

martedì 9 giugno 2009

Un cordiale vaffanculo a... /4

Ecco: se io fossi Nichi Vendola e mi alzassi un mattino postelettorale, aprissi il giornale e vedessi un articolo di Marta Flavi Giovanna Melandri la quale, dopo avermi sbattuto nel limbo dell'extraparlamentarismo anche al Parlamento Europeo grazie allo sbarramento del 4%, mi invitasse a lavorare insieme. Da domani. Con un abbraccio affettuoso; ecco: s'io fossi lui, mi girerebbero i coglioni come le pale di un elicottero.

lunedì 20 aprile 2009

La faccia come il culo

Avete mai pensato di comperare una bottiglia di Cognac? Se sì, vi arrabbiereste se nella bottiglia con scritto fuori "Cognac" ci fosse del tè?
E se vi venisse in mente di comperare, chessò, una Fiat Punto 1600 (ammesso che esista), non rimarreste un filo sorpresi incazzati scoprendo che il motore non è di 1.600 cc (o magari 1.599 o anche 1.570) bensì di 1.200 cc?
Bene: sentite un po' cos'ha affermato Telecom quando è stata sottoposta a procedimento per pubblicità ingannevole (sottolineature mie):
"bisognerebbe anche rilevare che nella comunicazione web delle offerte […], la velocità di navigazione non viene messa in particolare risalto e pertanto non può, in pratica, definirsi l’elemento portante per orientare le scelte del consumatore. Infatti, nella prima pagina web … che richiama le tre offerte (7 Mega – 20 Mega – Free) non è riportato alcun riferimento enfatico alla velocità (ma solo le relative denominazioni commerciali delle offerte: 7 Mega, 20 Mega …), il che da un lato giustifica l’assenza della nota sulla limitazione in quella stessa pagina e, dall’altro, dimostra la mancanza di pericolo di una captatio dell’attenzione del consumatore incentrata sul dato della velocità”.
In ogni caso, sempre secondo Telecom, espressioni come “velocità fino a 20 Mega”, “fino a 7 Mega” hanno valore “quasi gergale”, “privo di rigorismo tecnico ed un significato traslato per descrivere sinteticamente le caratteristiche del relativo standard tecnologico che caratterizza la connessione piuttosto che la promessa di una prestazione costante”. Tale circostanza sarebbe ben nota al consumatore medio di internet, che quindi non potrebbe esserne ingannato.
Sembra incredibile ma è così. Lo trovate qui, a pagina 129.

giovedì 29 gennaio 2009

Un cordiale vaffanculo a... /3

...alla piattaforma di editing di Blogger, che mi ha tirato fuori uno strano codice di errore e si è mangiata un post che mi era costato due giorni di lavoro.
E adesso, quando mi torna, la voglia?

giovedì 22 gennaio 2009

Un cordiale vaffanculo a... /2


...ai 46 stronzissimi residenti del quartiere di San Siro (nel quale fra l'altro abito io medesimo).

domenica 7 settembre 2008

Un cordiale vaffanculo a... /1

...Joaquin Almunia, secondo il quale:

L'Italia è uno dei Paesi con la situazione peggiore per quanto riguarda il costo del lavoro [...] compensare la crescita dei prezzi con aumenti dei salari non porta a nulla. E' necessario invece migliorare la competitività e abbassare il costo del lavoro.

E, visto che ci siamo, un cordiale vaffanculo anche agli accordi sul costo del lavoro che ci hanno portato ad avere i salari più bassi in europa, alla faccia di Almunia.

 

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