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mercoledì 8 aprile 2009

Per Cofferati

Secondo il presidente della mia provincia, candidare Cofferati quale capolista del PD alle elezioni europee dopo che il medesimo ha rinunciato a candidarsi a Bologna "per stare vicino al figlio" sarebbe una sciocchezza.
Il fatto è che lui pensa sia una sciocchezza non perché veda l'assurdità della cosa, la distanza che separa Genova rispettivamente da Bologna e Strasburgo.
Non perché ritenga impresentabile una persona che a Bologna ha seguito le orme di Gentilini a Treviso, quanto a ricerca del consenso attraverso la tematica della sicurezza e della tolleranza zero.
Non perché ritenga inqualificabile una persona che non ha avuto il coraggio di dire "non mi ricandido perché se mi ricandidassi farei la fine di Rutelli a Roma; i bolognesi preferirebbero eleggere un tacchino piuttosto che il sottoscritto".
No, signori: Penati ritiene che Cofferati sia impresentabile in quanto ex segretario della CGIL, come riporta Repubblica:
C' è la crisi e schierare come capolista l' ex segretario della Cgil per il presidente della Provincia significherebbe rinunciare a parlare con «il ceto medio, i commercianti, i piccoli imprenditori».
Sembra che quest'uomo (Penati, dico) stia facendo di tutto per alienarsi il mio voto. Vorrei utilizzare questo spazio per rassicurarlo: ci era già riuscito da moltissimo tempo, e non serve proprio che insista. dovessi anche essere su un'isola deserta, piuttosto voto la De Albertis.

venerdì 5 dicembre 2008

Province

Gian Antonio Stella oggi sul Corrierone perla, nel suo modo suggestivo (potrei anche dire subdolamente suggestivo, anche se non come Travaglio) dell'abolizione delle province, promessa elettorale presto rimangiata.

Nei commenti a un post poco sotto avevo dato conto agli affezionati lettori di come, circa venti secondi dopo aver sostenuto l'esame di diritto amministrativo, avessi completamente scordato il migliaio e mezzo di noioserrime pagine del Sandulli.
In effetti non è proprio così: qualcosa mi è rimasto attaccato nella memoria proprio riguardo alle province.
Non prendetemi in parola perché si tratta di roba di più di vent'anni fa, ma ricordo distintamente che alla fin fine l'unica autonomia normativa che avevano le province era in materia di transito di greggi e armenti. C'era poi un qualcosa in tema di viabilità e segnaletica stradale, e anche qualche cosina di edlizia scolastica, ma solo per certe scuole.
Insomma, non credo proprio che ci perderemmo granché, cancellandole con un tratto di penna.

 

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