Vedendolo non ho potuto fare a meno di fermarmi e fotografarlo: perché quella dicitura in inglese fa scoprire tutto un mondo.
Immaginiamo che l'amministratore pubblico trezzanese, forse nientepopodimeno che il Sindaco in persona, oltretutto donna di centrosinistra, un giorno si sarà detta che, stante il numeroso affluire di turisti sulla frequentata ciclabile, sarebbe stato opportuno avvertire i passanti del pericolo anche in un'idioma internazionale.
Forse si sarà riunita una commissione, e alla fine qualcuno dei consiglieri della giunta avrà rispolverato i racconti dell'assessore ***, che sempre si era vantato di avere studiato con particolare profitto la lingua d'Albione. Il nostro fu chiamato; e non ebbe modo di declinare lo sgradito incarico.
Mandato un messo comunale a recuperare il vocabolario, lasciato nella cameretta d'adolescente insieme agli altri libri di scuola, quando da bamboccione il poliglotta assessore era divenuto adulto e aveva messo su famiglia, il nostro eroe si mise all'opera.
La prima parola, Alzaia, fu abbastanza semplice: in fondo per chi abbia dimestichezza con l'ordine alfabetico tradurre è una vera sciocchezza, avendo del tempo a disposizione. E così ecco Towpath; e fu una vera ispirazione, dato che la prima parola suggerita sarebbe stata probabilmente Tow-line o Tow-rope: in quanto l'alzaia tecnicamente non è tanto la via che costeggia il canale quanto la corda con la quale venivano trainate le chiatte, nome che per estensione ha preso anche il camminamento sul quale transitavano gli animali da tiro.
Allo stesso modo parapetto è divenuto parapet; e non chiedetemi se un inglese di madre lingua avrebbe usato il più colloquiale barrier; anche perché ho dei dubbi sul fatto che persino in italiano "parapetto" sia il termine giusto, affiancato a una strada. Quanto a "di", tutti sanno che si traduce "of": non c'è manco bisogno di guardare il vocabolario, per una simile sciocchezzuola.
Ma ora vengono i dolori! Infatti l'assessore, che pensava di aver quasi terminato senza soverchie difficoltà, arrivato a "priva" sfoglia, sfoglia il vocabolario... e non trova nulla!
- «Accipicchia: questo dizionario deve essere proprio vecchio. Mumble mumble... in che guaio mi sono messo: e adesso come ne esco? che faccio? Mmmmm... proviamo a guardare meglio: "privacy"; "privare"; "privarsi"; "privatamente"; "privatezza"; "privatista": Pare che abbian fatta questa voce apposta per me: del resto dopo aver fatto i cinque anni in uno, non potevo certo sostenerla da interno, la maturità... Macché: non c'è proprio, questa benedetta parola».
E così il nostro era per perdersi affatto; ma atterrito, più che d'ogni altra cosa, dalla prospettiva di confessare al Sindaco la propria incapacità, richiamò alla mente gli antichi studi della quarta elementare: l'analisi grammaticale, i verbi, le coniugazioni... Pian pianino, mentre guardava quella fredda distesa di lemmi, la sua attenzione cominciò a cadere su quel "privare"; e cominciò a pensare che forse tra "priva" e "privare" c'era un nesso; anzi ne era certo, infine.
- «Io privo, tu privi, egli priva! Ma certo, che stupido!! L'alzaia priva: voce del verbo privare, prima coniugazione, modo indicativo, tempo presente, terza persona singolare. Come si dice in inglese? to deprive; to bereave; to deny. Vabbe', non andiamo tanto per il sottile adesso, e prendiamo la prima voce che troviamo: to deprive, ed ecco fatta la traduzione, ora la consegno e tanti saluti».
Towpath to deprive of parapetOrbene, una delle più gran consolazioni di questa vita è l'amicizia; e una delle consolazioni dell'amicizia è quell'avere a cui confidare un segreto: e così, uscendo dalla stanza in cui si era rinchiuso, dopo due sudate ore, il funzionario chi ti trovò? Nient'altri che l'unico compagno di partito del quale poteva fidarsi, per avere con lui spartito il frutto di una più che cospicua regalia di un costruttore edile in seguito associato alla casa circondariale del vicino comune di Opera; e oltre al frutto, anche le sode e generose frutta dell'amante del costruttore, i favori della quale il costruttore, anche quando godeva della propria libertà personale, usava concedere ai propri compagni d'affari, per rendere meno greve il peso delle valigetta nella quale riponeva le banconote destinate a coloro.
Fu così che il nostro eroe raccontò al proprio amico (amico di quell'amicizia che mai si potrebbe sciogliere, in quanto ciascuno avrebbe troppo da perdere nel farlo) il suo tormento, e la brillante conclusione cui era riuscito a giungere in adempimento dell'importante incarico.
E fu una fortuna: perché il suo sòdale gli fece notare che, come "priva" in italiano è cosa diversa da "privare", così poteva ben darsi che anche gli inglesi avessero questa spregevole abitudine, di coniugare i verbi. Una verifica s'imponeva.
Il messo fu rimandato alla cameretta natìa, e tornò recando con sé una grammatica: fu così che i due scoprirono che la terza persona singolare dei verbi inglesi prende la "S", e che il "TO" non ci vuole.
Ed ecco la traduzione, consegnata per tempo alla ditta di cartellonistica:
Towpath deprives of parapet.
6 commenti:
Mi sembra evidente che è il cartello italiano ad essere una traduzione di quello inglese. Nessun connazionale avrebbe mai scritto 'alzaia' su un cartello stradale. :-)
Scherzi a parte, mi hai fatto proprio ridere, bel post!
Ahimé, sei in torto: il fatto è che Alzaia Naviglio Grande è proprio il nome della via.
Scherzi a parte, mi ha fatto piacere.
devo scoprire dove ho nascosto il cartello trentino più o meno simile...
Eccolo qua: http://xmau.50webs.com/immagini/cartelli/guinzaglio.jpg
tu gust is mei ke uan
quand'ero ggiovane, un mio amico (purtroppo non era mio cuggino) aveva deciso di tradurre "ti amo" di tozzi in inglese per esibirsi nelle prime sue performance con la chitarra.
ricordo solo il titolo "you love". purtroppo (per fortuna) tutto il resto l'ho rimosso!
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