venerdì 17 settembre 2010

Società civile

Mi ero ripromesso di non occuparmi più del Puffo Fesso, ma talvolta non ci si può trattenere.
Ieri abbiamo avuto il tristo spettacolo di uno, che nella vita non ha mai fatto un lavoro diverso da quello del politico, raccontare che per le prossime elezioni bisogna apprestarsi a trovare un candidato leader della coalizione di centrosinistra rovistando tra i cassonetti della società civile.
Società civile è una buzzword il cui significato, scava scava, vuol dire: «coloro che non fanno il politico di professione». Questo mito della società civile noi lombardi ben lo conosciamo: sono vent'anni che ci sfracassano i marroni proponendoci candidati della società civile ai vari livelli di elezioni locali, e sono vent'anni che il candidato proposto perde miseramente. Certo, è probabile che in Lombardia un candidato di centrosinistra sia destinato a perdere a prescindere, però, avendoci fatto il callo, chi abita quassù è legittimato a pensare che il mito della «società civile» abbia fatto il suo tempo tanto quanto le calze di nylon come strumento per scoparsi le polacche.
L'idea di prender gente dalla società civile equivale a quella di prendere un avvocato per curarsi la gotta, o un veterinario per riparare lo sciaquone otturato del water: io conosco avvocati geniali e veterinari bravissimi, ma se mi si rompe lo scarico del cesso, guarda un po', preferisco affidarmi ad un idraulico.
Perché mai con la politica la cosa dovrebbe funzionare diversamente? Forse governare un paese è più semplice che sostituire un passo rapido?

4 commenti:

  1. Il problema non è tanto la società civile, ma il candidato che si va a pescare. Di solito sconosciuto ai più e di una noia mortale quando parla. Se mi candidassi io, che sono una schiappa nel campo VIP/parlantina, sarei più conosciuto e più bravo a parlare in pubblico, tanto per dire.

    Quando scelgono un politico succede la stessa cosa: ha le stesse caratteristiche di quello della società civile, con l'aggravante di qualche pratica giudiziaria in corso.

    Dimenticavo: il programma di solito è un disastro.

    Il PD è un partito morto. Prima ne prendiamo atto, prima possiamo costruire qualcosa di nuovo.

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  2. Un buon politico necessiterebbe di 3 caratteristiche:
    A) Conoscenza dei problemi *reali* di colui che deve rappresentare e idee su come risolverli;
    B) Conoscenza dei meccanismi politici/legali/burocratici per mettere in atto i suddetti rimedi;
    C) Volontà di porre in atto i suddetti rimedi (magari senza lucrarci su più di tanto).

    Un politico di professione ha[1], come l'idraulico coi tubi, piena competenza tecnica (voce B), ma spesso manca delle altre due caratteristiche, che ha[1] un "uomo della società civile".


    [1] Dovrebbe avere.

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  3. A proposito Onida, campione della società civile, difende i rom per conto di ong americana (fonte corsera) contro il censimento dei campi. Magnifico spot elettorale.

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  4. La società civile non serva a un sega, infatti.
    Quello che servirebbe sono partiti seri che formino politici competente ed onesti. Valli a trovare.

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Potete scrivere tutto quel che vi pare, e io son libero di cancellare gli insulti e le cose scritte per pura provocazione gratuita.
So che è una rottura la procedura di verifica, ma quando provo a rimuoverla, entro un paio d'ore comincia lo spam, scusate.