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giovedì 14 gennaio 2010

L'appartenenza al sindacato

Una delle gioie dell'appartenere a un sindacato forte e potente come la FISAC/CGIL è che all'inizio dell'anno il tuo delegato ti consegna la tessera e un simpatico gadget.
Quest'anno il gadget consiste in un elegantissimo portacellulare da collo con tanto di pallino a molla di stringimento e moschettone d'ancoraggio.
Il portacellulare vero e proprio è di tessuto sintetico ed elasticizzato, ad imitazione della calza della befana. Io, che notoriamente sono comunista, l'ho scelto rosso, ma era disponibile anche in altri colori visibili a centinaia di metri di distanza.
Un oggetto di finissima fattura, che non mancherà di accompagnare, d'or innanzi, tutte le mie uscite in pubblico.

lunedì 13 ottobre 2008

La crisi è finita, viva la crisi

Intendiamoci: se la crisi fosse finita, il primo a gioirne sarei io, dato che sono io che rischio di rimetterci il posto di lavoro e lasciare il palazzo di vetro e cemento con lo scatolone di cartone (che poi, se li dovrà portare da casa, uno? o glieli forniscono?)

Comunque, la borsa ha recuperato dieci punti, e i giornali hanno sparato fanfare e champagne. Non che non me l'aspettassi, anche se avevo sbagliato il numero. Domani è un altro giorno: potranno essere fanfare o campane a morto, in ogni caso nessuno oggi lo può sapere.
Vale ben poco la mia impressione che la crisi sia tutt'altro che finita e che quel che oggi si guadagna domani o dopo lo si perderà: qui l'unica cosa che conta davvero sono i numeri alla fine della giornata, esattamente come all'ippodromo è il totalizzatore che conta, non le soffiate dalle scuderie.

C'è però qualcosa su cui riflettere: che i mercati guadagnino (o perdano) in un giorno quanto un investimento sicuro può far rendere in tre anni, è veramente una buona cosa? E segno di un mercato sano o costituisce di un'ennesima epifania di un'economia di carta che genera crisi e speculazioni per il fatto stesso di esistere?

Tre anni: mille giorni. Contro un giorno solo. Ma diciamo pure che un investimento in capitale di rischio debba rendere il 10% in un anno: tre volte i BOT. Il ragionamento non cambia: i guadagni di un anno (o le perdite di un anno) in un giorno solo. Non è sano: è come se stamattina fossi andato a svegliare Nichita (che ha quasi dieci anni) e me lo fossi trovato alto uno e ottanta e con un accenno di peluria sulla faccia.

A me tutto questo impaurisce: impaurisce il fatto che una parte dei miei soldi, quelli con cui dovrei garantirmi un'esistenza dignitosa, sia in mano a meccanismi che non hanno alcun rapporto con la creazione vera di ricchezza, bensì solo con gli istinti del giorno.
E se la mia tessera della CGIL si è recentemente salvata dal falò, cionondimeno sono ben consapevole che i principali artefici dei fondi pensione sono stati i sindacati.

E non per abbaglio: per lucro; per lucro; per lucro.

giovedì 18 settembre 2008

La mia tessera della CGIL

Ero proprio convinto che stavolta sarebbe finita in brandelli, invece la tengo!

 

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