martedì 30 settembre 2014

Il bottegaio bulgaro

(questa cosa non è che dovessi scriverla per forza, ma se Chiara ordina io eseguo)

Poche persone sanno che gestisco un sito costruito sulla versione 1.5 di Joomla! sul quale pubblico fotografie di cene più o meno eleganti (il "meno", in questo contesto, significa che sono meno eleganti di quanto lo fossero quelle di quel precedente capo del governo che riteneva elegante organizzare cene in maschera al termine delle quali ci si toglievano le maschere da infermiera).
Per anni mi sono avvalso di un servizio di hosting che era molto economico e faceva molto cacare, e l'altro giorno, di fronte a un problema di compatibilità tra versioni di PHP, ho finalmente deciso di spostare il tutto da un'altra parte.
Quindi, un po' per bruciare i ponti e un po' perché mi avevano fatto veramente incazzare, ho mandato affanculo i signori che finora mi avevano servito male, e mi sono guardato in giro per vedere dove andare: dapprima ho pensato di farmi un VPS, poi mi sono reso conto che con le mie competenze avrei anche potuto riuscire a trasportare il sito, ma a prezzo di grandi sforzi e di molte richieste di aiuto sulla stanzetta Lega Nerd che non riesco più a raggiungere dal mio telefonino: e così mi sono sottoscritto un altro contratto di hosting con Siteground.

Dopo pochi minuti ero lì che smanettavo con il pannello di controllo, quando vedo che sul cellofono mi arriva una chiamata dalle Americhe. Per un attimo temo che sia qualche avvocato incazzoso che vuole indietro i soldi di qualche sòla che gli ho venduto, ma poi rifletto e mi rendo conto che (i) il mio telefono è sempre rimasto privato e gli avvocati americani non ne conoscono il numero; (ii) è domenica; (iii) in America sono più o meno le sei del mattino, ora che anche per gli avvocati d'affari è tabù.
Rispondo, e dall'altro capo del filo c'è un gentilissimo signore che mi chiede se io sono io, e una volta accertato ciò mi spiega che lavora per Siteground.
Nell'ordine egli:
* si congratula con me per aver scelto il loro servizio;
* mi chiede se il processo di iscrizione e pagamento è stato di mia soddisfazione e se ci sono aspetti del contratto che desidero approfondire;
* mi domanda se ho avuto già modo di familiarizzare con gli strumenti messi a disposizione, se gli stessi sono chiari e usabili e se ho qualche domanda tecnica da porre;
* nota che ho già montato una versione 3 di Joomla!, mi rammenta che, già compreso nel contratto, c'è il trasferimento di siti ospitati altrove e che se voglio usufruire di questo servizio non ho che da dirlo;
* mi ricorda che il loro servizio di helpdesk è in funzione 24/7 e che saranno felicissimi di aiutarmi a risolvere qualsiasi problema.

Marketing, certo: ma fatto bene. Fosero tutti così!


 

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