domenica 4 ottobre 2015

Lettera all'altro operatore telefonico




Spettabile
Servizio Clienti $operatoreADSL

e p.c.
Spettabile
Servizio Clienti $operatoreDelCavoMetallico

e p.c.
Spettabile
Servizio Clienti $operatoreDelFiloTrasparente




Vostra Fattura XXXXXXXX
Gentile Operatore telefonico,
ho ricevuto la pregiata Vostra in data X/X/2015, contenente la fattura n. XXXXXXX, scad. X/X/2015, relativa ai canoni per il servizio ADSL sulla mia linea 02/XXXXXXX per i mesi di luglio e agosto 2015.
Si tratta, purtroppo, di un disguido.
Già dallo scorso mese di febbraio ho richiesto al Vostro cugino $operatoreDelFiloTrasparente, qui in copia, il trasferimento della mia linea sulla propria piattaforma, con conseguente disdetta degli altri contratti in corso.  L’operazione è stata eseguita dal punto di vista tecnico nello scorso marzo, ma per qualche motivo, che tuttora non sono riuscito a comprendere, solo nei primi giorni di giugno 2015 ho potuto ottenere il passaggio del mio numero telefonico sulla nuova linea.  In conseguenza di ciò ho continuato a pagare i canoni sia a Voi sia a $operatoreDelCavoMetallico, ciascuno per quanto di propria competenza, tanto che alla fine $operatoreDelFiloTrasparente mi ha persin risarcito per questa seccatura accreditandomi una piccola sommetta.
Pensavo quindi di essere ormai libero da pesi e obblighi, ma una volta ricevuta la sullodata fattura ho dovuto rendermi conto che gli Operatori telefonici hanno per la propria clientela un affetto -vorrei dire una passione- persin superiore a quella che Adele, la figlia del grande scrittore francese Hugo, provava per il tenente Pinson e che fu mirabilmente immortalata da François Truffaut.
Ho quindi chiamato il Vostro servizio clienti, presso il quale una giovane operatrice mi ha molto cortesemente spiegato che, di tale mio sopravvenuto disinteresse per il Vostro servizio, non vi era giunta notizia alcuna, e che pertanto, secondo le Vostre evidenze, Voi stareste continuando a erogarmi l’accesso alle rete Internet.
Mi chiedo come ciò sia possibile, dato che dalla mia presa telefonica non esce più quel segnale che noi profani della tecnologia chiamiamo “TUTUUU TUTUU” e che credo nel Vostro linguaggio iniziatico venga denominato “portante”; sta di fatto che non solo ciò mi ha impedito di fruire del Vostro accesso, ma financo di rendermi conto che Voi pensavate di fornirmelo: un bel pasticcio!
La Vostra operatrice mi ha anche chiesto se avessi inviato alla Vostra attenzione qualche lettera raccomandata, il che non ho fatto.  Io, vedete, sono un signore di una certa età digiuno di queste cose: i signori di $operatoreDelFiloTrasparente mi hanno detto che avrebbero pensato a tutto loro, e quindi ero certo di esser nel giusto.  Che poi siano stati loro a dimenticare di avvertirvi, o che loro abbiano avvertito $operatoreDelCavoMetallico e questa abbia scordato di dirvelo, francamente non ne ho alcuna idea: e non ci tengo a farmela perché già mi scoppia la testa.
Sapete, immagino che il mondo degli operatori telefonici sia non troppo dissimile da quello del recupero crediti, attività che svolgo da quasi venticinque anni e che mi permette di provvedere la mia famiglia di cibo, riparo e calore in modo onesto e rispettato dalla società civile: noi, nel nostro ambiente, ci conosciamo un po’ tutti, abbiamo i rispettivi numeri di cellulare e talvolta organizziamo perfino delle cene in comune.
Immagino che pure Voi operatori telefonici abbiate dei rapporti di convivialità: probabilmente organizzate delle grigliate la domenica e forse andate anche al mare insieme perché i Vostri figli hanno stretto amicizia (Luca l’estate scorsa stava per fidanzarsi con Patrizia!).  Di certo per l’ormai prossimo Natale organizzerete una serata con scambio di strenne.
Ecco, vorrei rivolgerVi un invito per tale imminente occasione: parlatevi, chiaritevi, non lasciatvi tutto dentro a macerare.  Chi doveva fare, e non ha fatto, lo dica agli altri, che -anche grazie al clima festoso e intriso di bontà- di certo lo perdoneranno e anzi chiameranno ad alta voce un brindisi per festeggiare la ritrovata armonia.
Chiaritevi, dicevo, ma non tiratemi in mezzo: perché io in questa storia non c’entro. Per nulla.  E quindi non chiedete a me dei soldi, che non vi darò; anche perché io a quelle grigliate e a quelle feste non sono mai stato invitato, e sono un po’ geloso per il fatto che ogni volta che mi avete scritto non sia stato per farmi gli auguri, ma solo per addebitarmi somme.

Con osservanza,

Fisk


giovedì 27 agosto 2015

Letterina al mio operatore telefonico

Spettabile
$OperatoreTelefonico

e p.c.
Pregiatissimo
Comitato Regionale per le Comunicazioni Lombardia
fax xxxxxxxxx

e p.c.
Onorevole
Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni
fax xxxxxxx

e p.c.
Onorevole
Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato
fax xxxxxxxxxxx

Vs. Sollecito di pagamento prot. 2015-xxxxxxxxxx

Egregi signori,
Ho ricevuto la pregiata Vostra in data 17/082015 con la quale mi sollecitate il pagamento della fattura RZxxxxxxxxxxxxx emessa in data 8/7/2015, dell'ammontare di € 31,34, avente come giustificativo la voce "Costo disattivazione linea".

Come certamente a Voi noto il D.L. 31 gennaio 2007 n. 7, convertito con modificazioni con L. 2 aprile 2007, n. 40, statuisce che "I contratti per adesione stipulati con operatori di telefonia (...) devono  prevedere  la  facoltà  del contraente  di recedere dal contratto o di trasferire le utenze presso altro operatore  senza  vincoli  temporali  o  ritardi  non giustificati  e senza spese non giustificate da costi dell'operatore".

Chiaro è il senso della norma: il consumatore non può e non deve essere soggetto a penali se decide di interrompere il contratto con il proprio operatore telefonico, dal momento che ciò avrebbe l’effetto di indurre il consumatore a non adottare una decisione di natura commerciale che, in mancanza di tale balzello e quindi nel pieno della propria autonomia negoziale, avrebbe liberamente assunto. E’ pertanto è illegittimo imporre il pagamento di somme a fronte dell'intervenuto recesso dal rapporto contrattuale, salvo che dette somme siano a ristoro di costi vivi sopportati dall'operatore.

Di tali costi vivi, nella Vostra fattura, non vi è alcuna traccia: e la cosa ha destato in me profondo stupore in quanto, nella mia pratica professionale, ogni volta che richiedo a un cliente il ristoro di un costo sostenuto mi perito di fornire un dettagliato giustificativo del medesimo: e ciò sia per ovvie ragioni di correntezza commerciale che per scrupolo di buona creanza. Sospetto che, avendo io disdettato il vostro servizio, non abbiate a cuore il tema della correntezza commerciale.

Ma vi è di più: come certo ben saprete, essendo Voi il principale fornitore italiano di accesso a Internet, è opinione condivisa da parte della stragrande maggioranza dei consumatori che tali –Vostri e dei Vostri concorrenti- cosiddetti “costi” altro non siano che un’etichetta di comodo applicata a quelle che un tempo venivano chiamate “penali”: come col Battesimo siamo liberati dal peccato e rigenerati come figli di Dio (CJC can. 1213), così il nuovo sostantivo sarebbe stato introdotto al solo fine di rendere legittimo, di purificare insomma, ciò che il Parlamento aveva deciso non essere tale.

Tale tesi potrebbe essere frutto di maldicenza, ma viene spontaneo chiedersi quali mai possano essere questi Vostri costi vivi, considerato che al giorno d’oggi il distacco delle linee viene effettuato non già da tecnici con tuta blu ed elmetto, bensì da elaboratori che parlano con altri elaboratori.  Nel dubbio, ho deciso di approfondire la questione: e sono andato a consultare il Vostro foglio di trasparenza tariffaria, scaricato in data 27/8/2105 dall’indirizzo xxxxxxx e qui allegato per Vostro pronto riscontro.

Ohibò! Quella medesima somma che nella Vostra fattura viene chiamata "Costo disattivazione linea", nel foglio di trasparenza è denominata “Penali per il cliente per rescissione anticipata del contratto”.  Capite bene che per ritenere tale denominazione il mero frutto di un mero lapsus calami sia necessaria una dose di sospensione dell’incredulità ben maggiore di quella necessaria per spaventarsi nel buio della sala di fronte ai rettili animati di Jurassic Park.

Al proposito mi sovviene un aneddoto: un mio cugino possedeva una A112 un po’ scassata, che aveva ribattezzato “Porsche Cayenne”, e con tanto di targhetta incollata sul portellone; in guisa che quando andava in discoteca poteva proporre a una qualsiasi delle compagne di ballo: “ti riaccompagno a casa con il Cayenne”.  Sarà che fosse belloccio, sarà che le ragazze apprezzassero lo spirito, sta di fatto che una volta su due salivano sull’utilitaria.  Ma quello era, come affettuosamente lo definivamo, un “trucco bacucco per il cucco”.  Ribattezzare “costo” una “penale” è, di contro, una pratica commerciale contraria a buona fede.

La buona fede si presume, come insegna il Codice civile: e pertanto Vi confermo l'intenzione di ristorarVi dei costi da Voi sostenuti per la disattivazione della linea.  Resta in capo a Voi l’onere di dimostrarmi che si tratti di effettivi costi vivi (non riterrei rimborsabile, ad esempio, il danno biologico da me apportato ai Vostri dirigenti, discendente dalla intensa sofferenza provata quando questi hanno appreso di aver perso un prezioso cliente quale certo sono stato considerato in tutti questi anni di felice e sereno rapporto contrattuale), e a tal fine Vi invito a trasmettermi un resoconto analitico, esaustivo e in forma comprensibile, talché possa esercitare il mio diritto preciso diritto di verifica ed eventuale contestazione delle voci di costo che intendete io Vi risarcisca.


In tale attesa, sono lieto di esprimere i sensi della mia migliore considerazione.

martedì 10 marzo 2015

Memorie dal socialino fighetto

Ho passato su Frienfeed alcuni anni divertentissimi, perlopiù sottraendo tempo al lavoro e alla vita familiare.
Ho conosciuto persone eccezionali (anche nel male), mi sono incontrato con molti trovando immediatamente punti di intesa e trascorrendo splendide giornate.
Ho sviluppato amicizie e fidanzamenti; e qualche rapporto è resistito alle insidie del tempo.

Un giorno il mio datore di lavoro ha deciso che passavo troppo tempo su Frienfeed, e l'ha bloccato.
Poco male: c'era un signore, dall'altra parte del globo, che aveva un servizio che mi permetteva comunque di essere presente e chiacchierare con gli amici. Poi, un altro giorno, c'è stato un maremoto, l'incidente alla centrale nucleare, e anche il servizio giapponese è stato spento.
Poi ci fu l'applicazione, FFHound!, che funzionava bene e consentiva di stare in contatto anche durante le passeggiate in montagna.
Una sera la TIM decise che io -solo io, per quanto ne so- non potevo più usare neppure quella: il sistema restituiva sempre timeout, salvo in alcuni giorni scelti a caso in un calendario atzeco.
All'inizio pensavo di non potercela fare, ma poi l'abitudine divora il dolore, e pian pianino cominciai a farne a meno, dell'applicazione, del socialino e -purtroppo- anche un po' degli amici.
Con l'elezione di Sergio Mattarella, quasi come per miracolo, l'accrocchio ha ripreso a funzionare appieno: ma ormai mi ero allontanato tropo, e non riesco più a seguire certe discussioni con la concentrazione e soprattutto l'applicazione costante che necessiterebbero.
Ora chiude tutto; e se sono un po' meno triste degli altri lo devo, in fondo in fondo, alla TIM che mi ha disintossicato quando io stesso non pensavo di averne bisogno.

Vorrà dire che si riprenderà a coltivare il proprio blog

(postato per rammentare la morte di frienfi)

lunedì 2 febbraio 2015

Berlusconi, il grande sconfitto

Coloro che amano pensare che Berlusconi sia stato asfaltato da Matteo Renzi potrebbero spendere un minuto per leggere cosa scriveva il giornale diretto da Maurizio Belpietro nel giorno in cui Giorgio Napolitano faceva gli auguri agli italiani.
Così, tanto per farsi un quadro più completo, che non fa mai male.

 

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