Gran can can, tanto per cambiare, sul nuovo redditometro, che secondo alcuni quotidiani sarebbe uno strumento degno dell'Unione Sovietica staliniana.
In linea di principio non è del tutto sbagliato il principio che fa vedere con forte sospetto tutto ciò in cui lo Stato introduce un'inversione dell'onere della prova: dimostrare di NON aver fatto una certa cosa è assai più difficile che dimostrare di averla fatta; e se nei reati classici c'è sempre la possibilità di fornire un alibi (ma non è che uno possa andare tutte le sere al circolo del polo per poter in un futuro dimostrare di non aver ammazzato il proprio vicino di pianerottolo), ben diverso è il caso in cui si richiede al contribuenbte di dimostrare di NON aver speso 600 euri al mese per comperare pane e latte. A nulla servirebbe conservare tutti gli scontrini, pagare tutto con il bancomat, conservare il quotidiano anziché gettarlo nella differenziata: non potrai mai riuscire a dimostrare che NON hai comperato dei biscotti con una banconota da cinque euri; che NON sei andato a prendere l'aperitivo al bar e che NON hai fatto benzina al self-service.
Questo in linea di principio.
In pratica, però, le cose stanno un po' diversamente. Se io (che certo non guadagno molto ma rispetto alla media ho uno stipendio tutt'altro che disprezzabile) faccio fatica ad arrivare alla fine del mese, e guido una carretta così vecchia che mio figlio si vergogna di salirci sopra, come faranno allora tutti quelli che conducono macchinoni nuovi di trinca, vanno in vacanza nei villaggi turistici e godono di seconde case al mare e ai monti? Ci dev'essere qualcosa che non funziona: e il nuovo redditometro è uno strumento certo brutale, ma consono allo stato d'emergenza del nostro sistema fiscale. Del resto, non tutti sanno che Robespierre era ferocemente CONTRARIO alla pena di morte, salvo che quando essa fosse indispensabile per la salvezza dello Stato.
Ho quindi voluto provare a fare anche il il redditest, giusto per vedere quanto fossi "coerente".
Ne è risultato che io, che -mi ripeto qualora non si fosse capito bene- arrivo alla fine del mese stirato, resterei coerente anche qualora, oltre alle spese che già sostengo, mi permettessi di mantenere:
- una seconda casa da 1.200 euri/mese;
- un abbonamento alla pay-tv da 100 euri/mese;
- un cavallo;
- un abbonamento al circolo del tennis da 100 euri/mese.
Quando ho provato a mandare Nichita all'università (con una retta da 5.000 euri, mica scherzi), solo allora sono diventato non congruo.
L'esperimento dal punto di vista scientifico non sarà 'sto granché, ma direi proprio che non si tratti di uno strumento studiato per vessare il povero cittadino.
mercoledì 9 gennaio 2013
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1 commento:
"il mio regno per un cavallo!"
(comunque i macchinoni mi sa che non siano mai intestati agli effettivi utilizzatori)
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