Il centrodestra italiano parla di nucleare.
"Non diciamo sciocchezze, una centrale nucleare approvata oggi sarebbe pronta tra 10-15 anni, alla fine del periodo di transizione. Noi abbiamo bisogno di impianti con un basso impatto ambientale e tempi di costruzione rapidi. Penso a un mix in cui l'aumento di efficienza gioca un ruolo importante, sole e vento crescono e c'è spazio per due fonti che possono produrre subito a costi bassi".
Quali?
"Innanzitutto il gas, che è arrivato al 60 per cento di efficienza e produce una quantità di anidride carbonica due volte e mezza più bassa di quella del carbone: il chilowattora costa poco e le centrali si realizzano in tre anni. E poi c'è la geotermia che nel mondo già oggi dà un contributo pari a 5 centrali nucleari. L'Italia ha una potenzialità straordinaria nella zona compresa tra Toscana, Lazio e Campania, e la sfrutta in maniera molto parziale: si può fare di più a prezzi molto convenienti. Solo dal potenziale geotermico compreso in quest'area si può ottenere l'energia fornita dalle 4 centrali nucleari previste come primo step del piano nucleare. Subito e senza rischi".
venerdì 10 giugno 2011
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
15 commenti:
Enno! Pecorario Scanio no! Meglio Celentano, allora. Almeno lui fa spettacolo da uomo di spettacolo.
Vuoi farmi cambiare idea per domenica?
ilcomizietto
La inviterei a concentrare la sua attenzione sugli argomenti, non sull'autore.
Sulla geotermia, quel che dice è vero in teoria (forse), più difficile in pratica. E comunque, la ricerca sulle rinnovabili sta andando molto forte, probabilmente in 15 anni avremo modalità di generazione più efficienti e diffuse, e soprattutto, sperabilmente si saranno fatti passi concreti verso le smart grid.
Ma ho letto le stesse parole su Repubblica per bocca di Rubbia, me sto a rinconjoni'?
Francamente il problema dell'approviggionamento energetico rimane un problema aperto, il fatto è che appunto con il nucleare in Italia non si risolve, per i costi e per i tempi. Geotermico, Eolico e Fotovoltaico hanno ancora qualche margine ma non possono coprire la maggior parte dei nostri consumi, soprattutto se pensiamo che il consumo di energia debba per forza crescere come vorremmo cresca il PIL. Il gas per ora è una buona fonte, ma chiaramente dipendiamo da paesi "instabili". Bisogna investire sull'efficenza, ma qui sono necessari investimenti pubblici e una razionalizzazione. Basta pensare che continuiamo a incentivare il trasporto delle merci su gomma, che appunto ha un'efficenza energetica da schifo.
Lei è un uomo cattivo, ripeto. L'unico argomento su cui sono d'accordo con APS è quello del primo paragrafo.
http://www.repubblica.it/ambiente/2011/06/10/news/rubbia_intervista_nucleare-17475151/
.mau. è giustificato perché il suo cellofono non gli consente di seguire i link, in inspecie quando sono grandi come un punto.
Lei è un uomo ancora più cattivo, ma il mio commento continua ad essere valido dopo un s/APS/CR/.
Avvocato, non mi faccia più di questi scherzi, che poi ho difficoltà a digerire la pizza del pranzo! :-)
(Sugli argomenti avrei da dire, come ogni buon comiziante, ma per questa volta passo.)
ilcomizietto
sul nucleare si leggono molte stupidaggini, ma pecoraro scanio come sempre spicca
1 sul potenziale delle rinnovabili ci sono analisi molto precise, vedi es. sul post, è sicuramente un'area su cui investire (e negli ultimi anni è stata coperta da sussidi generosissimi, a beneficio dei vari de benedetti) ma in nessun caso può non dico sostituire ma anche solo compensare l'apporto atteso dal nucleare; in più implica un considerevole aumento del costo dell'energia, che da noi è già tra i più alti d'europa
2. la geotermia, oltre ad essere una tecnologia con potenziale teorico alto ma applicazioni pratiche fin qui limitate, ha il piccolo problema di essere positivamente correlata all'attività sismica: in altre parole, esiste il fondato pericolo che i tentativi di sfruttare l'energia geotermica aumentino il rischio di terremoti, il che spiega perchè gli impianti geotermici maggiori sono localizzati nel deserto australiano o in aree consimili. naturalmente sono rischi
difficili da valutare, possono essere ridotti con tecnologie appropriate, ecc, ma ci vuole una bella faccia di c. per diro "il nucleare no che siamo zona sismica" e poi proporre il geotermico
3. la conversione delle centrali a carbone in centrali a gas (peraltro già avviata da tempo) ha impatto positivo sull'inquinamento, ma non toglie che le emissioni delle centrali a gas siano comunque molto superiori a quelle del nucleare; si tratterebbe quindi di un discorso complementare e non alternativo
in sintesi, come sempre pecoraro parla per dare aria ai denti. uno così prodi lo ha fatto ministro, ricordiamocelo quando ci viene da indignarci (giustamente) per le castagna e le minetti
@enrico - il fatto è che il brano che ho riportato non viene da Pecoraro Scanio bensì - come emerge cliccando sul punto finale - da Carlo Rubbia.
Il problema, dal mio punto di vista di Italiana espatriata in un paese che vive all'80% sul nucleare, è che troppo spesso si perde di vista il cuore del problema: i consumi. Bisogna diventare meno energivori prima di pensare a come produrre energie in maniera alternativa.
rubbia? ossignur! deve aver bevuto. comunque, il link non mi si apre (sto in cina e da qui l'accesso al web e' un problema) ma come giustamente suggerito in un commento precedente mi concentro sui contenuti e non sull'autore: confermo le mie valutazioni, spero che rubbia si risvegli senza mal di capo. (rubbia! maddai...)
Se mi mandi una mail (marco chiocciola mfisk punto org) ti pidieffo l'articolo e te lo mando.
Posta un commento