sabato 10 dicembre 2011

I deliri del vecchio Piero

Chi ha avuto modo di conoscere in rete la mia fidanzata, oggi scomparsa, rammenta bene come lei fosse un'autentica e sincera conservatrice. In molti si chiedevano come fosse possibile che stessimo insieme, e quei pochi che non se lo chiedevano si ponevano il medesimo dubbio per il fatto che lei teneva a quella squadra milanese il cui nome, richiamandola dappresso, offende la nostra bella città.
Alcune cose però ci accumunavano: tra questa la gioia provata nella lettura degli articoli di quel vecchio trombone di Piero Ostellino, che risultavano insopportabilmente ridicoli più a lei che a me, il che è tutto dire.
Spesso il sabato, prima di affrontare il pezzo, scommettavamo su quante volte avremmo incontrato la parola "liberale", declinata nelle sue varie forme, piazzata lì senza alcuna ragione logica che non fosse la soddisfazione dell'autore nell'empirsi la bocca con il suono di quelle consonanti liquide, mentre probabilmente recitava il pezzo alla sfortunata moglie, prima di spedirlo.

Oggi il pezzo di Ostellino è più trombonesco del solito: si scaglia, il nostro, non solo contro Anna Finocchiaro ma persino contro Mario Monti (uno che l'universo mondo non esita a definire un "liberale", ma che per Ostellino lo è troppo poco). Perché mai? Perché il Monti ha osato definire, tra le misure della manovra economica, un'imposta aggiuntiva sui capitali "scudati", vale a dire riportati in Italia dopo essere stati illegalmente portati all'estero.
Pacta sunt servanda!!!, s'écria l'Ostellino. Se è stato promesso che quello sarebbe stato uno scudo, scudo dev'essere e quindi quei capitali sono intoccabili.
Attaccare i capitali scudati, cito letteralmente il buffo opinionista, sarebbe (1) il segno di un pericoloso stress del premier; (2) la fine dello Stato di diritto; (3) l'avvio di un regime stalinista; (4) un ritorno all'Ancien Régime. E tutto perché attaccare quei capitali significa avere -cito testualmente- poco rispetto per la democrazia "formale".

Orbene, io non sono aduso insultare direttamente i personaggi che commento, ma in questo caso mi sento di fare un eccezione, e dico quello che penso senza infingimenti.
Colui che si scalda per il vulnus giuridico consistente nel far pagare una percentuale a dei malfattori che hanno esportato illegalmente dei capitali ammucchiati evadendo le tasse, e che non si scalda per il fatto che le pensioni di 1.000 euri non vengano adeguate all'inflazione, è un p**** di m****.
Chi si scalda per i detentori di capitali, e non si scalda per coloro che sono chiamati ad andare in pensione cinque anni dopo la data che avevano previsto, e in funzione della quale avevano organizzato la propria vita, è uno s*****.
Perché, vedete, c'è Stato di diritto e Stato di diritto, c'è democrazia formale e democrazia formale. E anche in uno Stato di diritto e in una democrazia formale, si dà la precedenza agli anziani, agli onesti lavoratori, ai bambini degli asili nido. E dopo, solo dopo, si pensa agli evasori fiscali e agli esportatori illegali di valuta.

2 commenti:

Thumper ha detto...

standing ovation

Zagabart ha detto...

Io avrei cercato di essere un po' più diretto, però!

 

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