Certo, se un albergo mi offrisse un servizio del genere mi scandalizzerei, e manderei i gestori a quel paese: ma in un albergo pago e quindi pretendo il servizio, mentre da mia sorella sono ospite, conosco in anticipo le regole e quindi accetto di buon grado, e anzi ringraziando, quanto mi viene offerto.
Ci sono oggi molte anime belle (giornalisti, telegiornalisti, politici, gente della strada) che si scandalizzano per il fatto che i {profughi|clandestini|rifugiati|criminali|martiri|stupratori} sbarcati a Lampedusa
Il punto vero è che costoro pretenderebbero che i nuovi arrivati avessero, nei confronti dell'Italia e dei suoi abitanti, lo stesso atteggiamento di rispettosa deferenza che ha chiunque vada a passare un periodo a casa altrui, e riconoscente per l'ospitalità ricevuta faccia il possibile per rendere la propria presenza gradita e, perlomeno, eviti di rompere i marroni al padrone di casa.
Non si accorgono tuttavia che esiste un problema di scala: se fai una festa a casa tua, e arriva un rompicoglioni, puoi anche buttarlo fuori da solo; ma se i disturbatori sono venti è meglio chiamare la polizia, perché rischi di finire sbattuto fuori tu. Se poi i facinorosi sono alcune migliaia, vale a dire molto più del locale distaccamento di polizia e carabinieri messi insieme, ecco che c'è un bel problema, ed è ben difficile che basti dire «tornatevene a casa» per risolverlo.
Dunque, per come la vedo io le strade sono due: la prima consiste nel mandare l'esercito a Lampedusa a catturare i seimila e passa nordafricani, metterli su una decina di navi cargo e scaricarli a forza su una costa africana qualsiasi. Si tratta di una soluzione temporanea, dato che è presumibile che come sono arrivati in seimila in pochi giorni, in altrettanti pochi giorni arrivino altre seimila persone: e allora per essere conseguenti bisogna anche disporre la flotta affinché gli eventuali nuovi arrivi non sbarchino a Lampedusa, ad esempio mitragliando i barconi. E' presumibile che dopo un paio di migliaia di morti in mare la frequenza dei tentati sbarchi diminuisca drasticamente, e il problema possa essere ritenuto sotto controllo.
La seconda strada consiste nel nutrire e accudire i nuovi giunti, trovando loro una sistemazione. Cosa più semplice a dirsi che a farsi, e che avrebbe la logica conseguenza di un ulteriore incremento della frequenza degli sbarchi dato che, come a tutti noto, esiste un bacino enorme di potenziali emigranti, e quella che adesso stiamo vedendo è solo l'avanguardia.
Una terza via io non riesco a scorgerla, e questo mi fa pensare che l'attuale politica europea in tema di immigrazione, che si basa sul controllo delle frontiere e sul respingimento da parte dei paesi di primo ingresso, abbia bisogno di una seria rivisitazione.
3 commenti:
Dai non tenermi sulle spine, la prima o la seconda?
non saranno questi 5seimila a fare la quota che non si può sopportare, bisogna accoglerli sfamarli,armarli che sono giovani ed andare a fare la guerra alla francia cosi si rendono conto sti "parbleu" che sono un pò anche di loro competenza.
Tonino como
Ovviamente, la situazione odierna permette solo la prima via, anche per far sì che "il popolo" sia più tranquillo, vedendo che nel mondo c'è gente che sta peggio...
Cosa ancora più grave sarà l'intervento dell'UE per rimpatriare... o l'intervento di soggetti ancora più stravaganti...
http://notiziedelfuturo.blogspot.com/2011/03/ci-vuole-la-marina.html
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