Il post di questo pomeriggio mi è costato moltissimo.
Non a scriverlo: mi è venuto di getto, senza praticamente una correzione, salvo un presente nella prima parte che ho dovuto modificare dopo.
Il fatto è che da più di un anno quel post mi pesava dentro: sapevo che a un certo punto sarei stato di fronte alla scelta se tenerlo solo per me o pubblicarlo, e così per più un anno ho riflettuto su questo momento, che avrei vissuto davanti allo schermo: era un modo per pensare in modo meno crudo al momento che avrei vissuto ai piedi del letto.
Qualcuno potrà sdegnarsi perché un post su un blog non è il modo ortodosso per dare un certo tipo di annuncio: a costoro ho già risposto con il post di stamane che, come mi ha scritto una persona per nulla ignava, bensì molto discreta e che mi è stata vicino fin dall'inizio, era come una smentita arrivata prima del comunicato da smentire: come un neutrino, insomma.
Il peso vero l'ho portato perché quell'annuncio è nel mio stile, non nello stile di Mad: lei me lo avrebbe impedito con tutte le sue forze, ma io ho voluto farlo lo stesso.
La cosa prima o poi sarebbe comunque venuta fuori: anche un anno fa, quando Mad era stata in ospedale per due mesi, mi ero arrampicato sugli specchi per inventare qualche storia da raccontare a coloro che non l'avevano vista più scrivere sul coso.
Prima o poi se ne sarebbe parlato, magari travisando e tirando fuori un mare di sciocchezze, come tante altre volte abbiamo visto succedere. Meglio dirla tutta, quindi, subito.
Ci sono poi le manifestazioni d'affetto: ne ho ricevute tantissime, o meglio le ha ricevute lei per mio tramite. Un paio di persone le ho sentite al telefono, e piangevano come vitelli per una persona mai conosciuta; altri hanno scritto di aver pianto come vitelli, e sono certo che sia così.
Io, a mia volta, mi sono commosso profondamente leggendo alcuni dei tanti messaggi che ho ricevuto oggi: messaggi che dimostrano l'affetto, l'amicizia e l'amore (usiamola, questa parola, quando ci vuole) che molti di voi provavano e provano verso di lei e verso di me.
Credo che questa pienezza di sentimenti assolva la violenza che ho fatto a Mad nell'andare consapevolmente contro la sua volontà. Io non ho il dono della fede che lei aveva: ma se lei dovesse aver ragione, e se potesse leggere quello che ho letto io oggi, sono certo che mi perdonerebbe e che proverebbe una sincera gioia nel vedere quante persone le sono state vicino con il cuore: persone tutte verso le quali anche lei provava sentimenti fortissimi.
Sono certo che mi capirete se non ho risposto alle mail, ai DM e agli SMS: l'unica cosa che avrei potuto scrivere oggi sarebbe stata un insipido "grazie"; spero di avere il tempo, la voglia e anche un po' la forza di rispondere a ciascuno individualmente, ma ci vorrà un po'.
Alcuni mi hanno chiesto dei funerali: sono cose che si chiedono al momento, ma poi sappiamo che la vita, gli impegni e tutto quanto ci portano altrove; e poi in fondo basta il pensiero.
Sul serio: non c'è alcun bisogno che alcuno si senta obbligato a fare atto di presenza. Non serve a me, non serve a lei, non serve a voi.
So però per certo che qualcuno ci tiene davvero, al di là della frase di circostanza o dell'arroganza del bel gesto; so pure che qualcuno può aver buttato lì l'amo per educazione, ma magari si è già pentito: a questi ultimi voglio dire che li capisco perfettamente e che non mi riterrò minimamente offeso o deluso qualora nel frattempo ci avessero ripensato.
Dato che non posso distinguere tra i primi e i secondi, e dato che nel bailamme di oggi rischio di essermi perso qualcuno, prego tutti coloro che fossero fermamente intenzionati a venire di manifestarmi nuovamente (anche se l'hanno già fatto) o ex novo la propria intenzione con un DM, una mail, un piccione viaggiatore. A chi mi scriverà risponderò non appena avrò le coordinate precise: per ora posso solo dire che sarà mercoledì, probabilmente di mattina, dalle parti di via Washington.
Buonanotte, e grazie ancora.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
16 commenti:
forse è fuori luogo, non conoscevo né te né lei.
Ma vi penso.
p.
Un abbraccio, a tutti e due.
Zit
Ero al lavoro, quando ho letto il post. Volevo piangere. Non potevo.
Ti ringrazio per la grande umanità che ci hai trasmesso.
Un abbraccio.
ilcomizietto
Condoglianze. Mi dispiace davvero tanto :(
Francesco "Succo" Neri
Ieri ho letto il tuo post per puro caso. Letto e riletto mille volte e ripensato praticamente fino a stamattina... anzi no... lo sto ripensando anche ora.
Lascio qui un abbraccio, lo poggio qui quasi come un sasso fuori da un bosco che aspetta placido.
Mi dispiace davvero per il dolore. Ma è fantastico tutto il tuo amore.
In questi casi non si sa cosa dire, ma la presenza credo conti ancora qualcosa, anche solo in un messaggio di commento. Mi spiace.
Pur non conoscendovi, attraverso il tuo post mi siete entrati dentro, fino alle lacrime... un abbraccio,
ohana
Ciao,
ho letto "due anni" per pura casualità, mi sento molto toccata.
Sono passata per una situazione molto simile, per me sono già passati 4 anni. Anche noi seguivamo una serie, di cui lui non ha mai visto il finale...
Ti scrivo solo per dirti, che non sei solo e colgo l'occasione per mandarti un abbraccio virtuale, ma molto sentito.
:) anna
Non ti conosco di persona nè tantomeno conoscevo lei.
Eppure dopo aver letto "due anni" mi sono trovato più e più volte a pensarvi.
Potenza delle parole e di chi le sa scrivere al posto giusto e al momento giusto.
Ti lascio anch'io un abbraccio, per quello che vale l'abbraccio di uno sconosciuto.
Sono tra quelli che, pur non conoscendoti di persona e non sapendo nulla di Lei, hanno pianto nel leggere il post di ieri.
È molto recente un lutto simile, per lo stesso motivo, che ha colpito una giovane parente mia, rimasta ora sola con un figlioletto quattrenne, per cui il mio pianto è stato per tutti voi, quelli che se ne sono andati e quelli che restano...
Con affetto
Bruna
Io ti leggo spesso.
Mi dispiace.
Quando una persona cara muore ci lascia comunque in eredità di testimoniare la vita anche per lei.
Leggendo stamattina, per puro caso, le tue parole, ne ho avuto conferma.
Ed ho verificate vere anche le parole che Benedetto XVI ha detto qualche giorno fa in Germania: "E' più vicino a Dio un uomo in ricerca che un credente per abitudine" nel tuo scrivere
""Io non ho il dono della fede che lei aveva: ma se lei dovesse aver ragione, e se potesse leggere quello che ho letto io oggi, sono certo che mi perdonerebbe e che proverebbe una sincera gioia ..."".
Si, per questo tuo sentire sei davvero vicino a Dio, amico!
Lucio Musto
Ancora una volta, mi dispiace.
Che la vita ti possa sorridere, come lei sorrideva a te
Grazie a te per condividere con i tuoi lettori la tua vita.
un altro abbraccio da uno sconosciuto. lacrime.
Posta un commento