venerdì 29 agosto 2008

Callcenter girl

(post lunghetto che parla a suo modo di etica)

Qualche settimana fa ricevo il famigerato SMS di TIM che mi informa che la mia tariffa sarà aumentata. Faccio due calcoli, e soprattutto vedo che TIM non ha più in catalogo nessun tipo dell'unica tariffa che interessa a me, vale a dire quella che mi fa pagare esattamente quanto parlo: niente scatti alla risposta, niente scatti anticipati. Niente di niente, voglio: solo una banale formula matematica: $quello_che_paghi = $secondi * $prezzo_secondo.

Pochi giorni dopo ricevo un altro SMS che in informa che TIM mi ha attivato una fantastica e convenientissima promozione. Io odio le promozioni: parto sempre dal concetto che l'operatore vuole i miei soldi, e qualunque cosa faccia, la fa a tal fine; mentre io del mio denaro voglio fargliene avere il meno possibile. Chiamalo conflitto di interessi, se vuoi; sta di fatto che voglio essere artefice perlomeno della mia tariffa, non potendo esserlo del mio destino.

Fortunatamente, so già come vanno 'ste cose: TIM ti attiva la tariffa aggratis, e se tu non fai nulla te la disattiva, e amici come prima. Non perdi niente, ma mi girano lo stesso gli zebedei dato che l'SMS mi fa lo stesso effetto del testimone di Geova che mi citofona la domenica mattina.

Decido che dopo dieci anni TIM non è più il mio operatore; mi informo su come fare il passaggio a Wind e mi ricordo, in quella circostanza, che la mia SIM è ancora intestata a mia madre, che me l'aveva regalata: pertanto prima di fare il passaggio devo intestarmi la SIM. Vado quindi in un centro TIM, scoprendo che rubare il numero telefonico altrui è la cosa più semplice del mondo, dato che nessuno ti controlla niente; dopodiché il mio numero di telefono è veramente mio.

La sera, telefono al 119 per verificare che la modifica di intestazione sia stata inserita a sistema; la signorina cordiale (chiamiamola Alessandra) mi conferma la cosa e mi chiede un minuto per descrivermi la fantastica promozione, e convenientissima. Io, che non solo ho visto Tutta la vita davanti, ma addirittura ho anche fatto eoni fa l'intervistatore, mi faccio gentilmente descrivere la tariffa, senza nemmeno ascoltare, e poi saluto caramente.

Qualche giorno dopo mi arriva l'ennesimo SMS che mi dice: "occhio, tra due giorni ti si rinnova la promozione: se vuoi disattivarla fai questo e quello". La cosa mi fa incazzare come una belva: io non ho alcuna intenzione di passare anche un solo secondo della mia vita a pararmi il culo per evitare che la TIM mi freghi anche un solo euro. Avrei potuto essere all'estero, avrei potuto essere in ospedale; potrebbero avermi amputato le mani impedendomi di mandare SMS di disattivazione a destra e a manca. E poi mi viene fuori l'anima da giurista, che sa che nessun soggetto può stipulare un contratto con il silenzio-assenso.

Telefono quindi al 119, veramente incazzato, e scopro che avrei dato il mio consenso. Faccio uno più uno e capisco che la simpatica signorina della volta precedente, Alessandra, non solo mi ha descritto la tariffa, ma me l'ha anche venduta.

La nuova signorina mi chiede se voglio aprire un reclamo. Ha una sfumatura di voce dalla quale colgo un invito a fare tarallucci e vino e non pensarci più, per non mettere nei casini l'operatrice che aveva fatto l'attivazione; io sto un po' sospeso e poi le chiedo di aprire il reclamo

Non sarebbe cambiato niente se io quel reclamo non l'avessi aperto: non avevo ancora pagato nulla e la cosa sarebbe finita lì. Ora invece Alessandra, nell'ordine: andrà nei casini, verrà cazziata, perderà il premio, verrà licenziata, perderà la casa, le toglieranno la figlia e si suiciderà col gas, facendo esplodere l'intera palazzina (tragico bilancio di 25 morti e 87 feriti).

Però, Alessandra si è approfittata di me; e tramite suo (e di centinaia di ragazze nelle sua condizioni) la TIM si approfitta del fatto che per uno che si incazza ce ne sono 500 che si fanno succhiare i tre euri senza accorgersene; e 50 che se ne accorgono ma stanno zitti, per non far andare nei casini una povera signorina.

So bene che la colpa non è di Alessandra, ma del modello produttivo che TIM ha potuto mettere in piedi (grazie a Biagi e Ichino, to'); e so altrettanto bene che la mia reazione non colpirà TIM: ne farà le spese solo Alessandra, che è l'ultima ruota del carro che nessuno tutela.

Forse ho fatto la cosa giusta: nessuno in fondo obbligava Alessandra ad essere connivente con quel modello; ma è anche vero che quando si versa nel bisogno non si può andar tanto per il sottile, ed è per questo che non la sento colpevole. Allo stesso modo avverto fortissimamente la colpevolezza di TIM, e mi sento inadeguato per il fatto di potermi rivalere solo su Alessandra.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

da vecchio usenettaro sono contento di averti trovato più o meno per caso :)

Anonimo ha detto...

Passa a Vodafone!
A me hanno fatto un sacco di regali, solo per la portabilità. Nonchè tariffe vantaggiose, poi se ti stufi, passi a Wind, Tre... etc etc :-)

m.fisk ha detto...

@stufa:
Grazie per il consiglio, ma mi ha dato veramente fastidio il modo in cui i due operatori principali hanno deciso insieme di fare questo rialzo di tariffe ad agosto. Passare dall'uno all'altro sarebbe un po' come premiarli.
Senza contare che la pubblicità bla bla bla è talmente insopportabile che meriterebbero solo per questo di essere abbandonati!

 

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