mercoledì 12 ottobre 2011

Una foto val più di mille parole

Gia qualche tempo addietro avevo espresso dei giudizi non pienamente lusinghieri su quei ragazzetti figli di papà che si fanno chiamare indignados e che hanno quale unico progetto per il loro agire l'andare in giro con la faccia coperta dalla maschera di un signore baffuto.
Questi giovini, che non sanno niente di credito, di debito, di economia e probabilmente neppure di calcio, hanno avuto oggi la bella pensata di andare a manifestare davanti alla Banca d'Italia per farsi dare un po' di mazzate e poter così sfoderare l'arma vincente di chi non ha nulla da proporre: il vittimismo gratuito.
E difatti la vittima è arrivata, in persona di una ragazzina che si è presa una manganellata o calcio nei denti e, povera lei!, si è spaccata il labbro: il che probabilmente dovrebbe dimostrare che la polizia di oggidì non ha nulla a che invidiare a quella cilena di Pinochet, nell'immaginario dei buffoni, mentre a me ricorda la luminosa figura di SCF, nota attivista del Fronte della Gioventù dei miei tempi, poi coniugata RDC, la quale era usa andare al mercato dei libri usati di Piazza Vetra di MLS e DP, con una maglietta con la croce celtica, per farsi rullare di cartoni e gridare alla sinistra violenta.
Ma, espressa la nostra umana solidarietà alla labbrolesa, soffermiamoci un secondo sulla fotografia che ritrae quei bei tomi davanti alla Banca d'Italia di Bologna, e che in altra foto vediamo addirittura portare in processione la statua di Santa Insolvenza e slogan quali «Not Our Debt».
Potremmo credere che sia gente che si pasce di parole quali "riduzioni dei consumi" "decrescita felice", "no al capitalismo", e probabilmente se ne pascono, come mi dice un amico che sa il castigliano e che mi assicura che il secondo cartello da sinistra, nella foto grande, ci esorta a considerare come il capitalismo non funzioni e che la vita sia altra cosa.
Ma come presentano le loro rivendicazioni, costoro? Non su un normale foglione di carta, come si faceva ai miei tempi, bensì sulla sagoma dell'oggetto più fighettisticamente capitalistico che ci sia: un telefonino al succo di mela.
L'unico che sembra aver mantenuto i piedi per terra è il primo figuro, quello che ha un normale tabellone bianco. Sul quale sta scritto: «NO al prestito d'onore».
Il quale prestito d'onore dev'essere una cosa ben cattiva, se l'indignato ci si intigna. Sarebbe bello che ci spiegasse anche il motivo della sua contrarietà, dato che a casa mia il prestito d'onore è quello che si dà, sulla sola parola, a chi non ha mezzi per studiare o aprire una piccola attività, né garanzie da offrire a un istituto finanziatore, e che consente a chi parte svantaggiato di risalire la scala sociale. Faticosamente, certo, ma meglio una scala mobile ferma che un'arrampicata sulla parete liscia.
Al manifestante questa cosa non devono avergliela spiegata: lui il prestito d'onore non l'ha chiesto e quindi non si è accattato l'iPhone, il che spiega perché mai il sua cartello sia più bruttino degli altri.

6 commenti:

Alberto ha detto...

Gli imbecilli ci sono sempre stati in tutti i movimenti, e anche altrove, in giro, come questo qui del no al prestito d'onore. Ma sa almeno cos'è?

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo: anch'io non ne so abbastanza, ma penso che l"ItaliaRevolution-DemocraziaRealeOra" (né di destra né di sinistra, no bandiere di partiti, non-violento ma molto trasversale...) sia cavalcato dai soliti nazionalisti, che basano la loro politica populista sulla bufala del signoraggio!
Ciao.

Giovy Malfioriu ha detto...

Putroppo non si è mai immuni al dolore e alle botte quando si "rivoluziona".
Certe persone non pensano mai a questa possibilità!

gilberto ha detto...

Confusi e terribilmente ignoranti, la tua (giusta) impressione su questi giovinetti. Ma muovono il culo, gesto tanto poco elegante che la generazione precedente ben si è guardata dal farlo, e non se la pigliano con i pensionati che tutto pigliano ed arraffano, ma con le banche, che stanno per godere di una nuova pera di liquidità. E che dovrebbero fare e pensare, intanto che il Paese va a puttane, il Premier, per distinguersi, va a troie e che dovrebbe rappresentarli (i giovini) fa giusta mostra di sè aventinizzandosi?
Poco, molto poco, quasi niente, d'accordo: meglio che piuttosto, comunque

Mr. Tambourine ha detto...

Si combatte talmente tanto la disinformazione della destra che a volta si dimentica quella della sinistra.

giuliano64 ha detto...

No al prestito d'onore, altrimenti tutta l'università diventa carissimamente a pagamento, come ovvia conseguenza... Ecco perché no.
E chi non lo capisce non lo capisce, e guai a spiegarglielo.

 

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