lunedì 20 dicembre 2010

Il sesso nell'era della sua riproducibilità mediatica

Nei confronti di Julian Assange nutro più o meno gli stessi sentimenti che provo per Roberto Occhiuto: una sovrana indifferenza. E pertanto è solo per curiosità che sono andato a leggermi l'articolo del Guardian che, sulla base degli atti dell'accusa, spiega di quali orrendi delitti si sarebbe macchiato il biondo australiano.
Dopo la lettura dell'articolo non solo l'Assange mi è apparso assai più simpatico, ma ho anche iniziato a provare un senso di enorme solidarietà verso il maschio svedese in genere (anche se in effetti, come insegna Vivalafika, i maschi svedesi, nella loro aberrante assenza di attributi maschili, sono i primi complici delle loro carnefici).
dunque: l'11 agosto Assange va in Isvezia, e viene ospitato da una tipa, Miss A., che gli lascia la casa libera. Il 13 la tipa torna, prima del previsto, e i due vanno fuori a cena. Tornano a casa, bevono un tè e lui comincia ad accarezzarle le gambe, poi le toglie i vestiti e persino la collana. Miss A. si sente un po' a disagio perché Assange corre un po' troppo, ma alla fine decide che ormai era un po' tardi per fermarlo e quindi decide lei stessa di andare avanti.
Notate che questo non è il racconto di Assange: è la denuncia per violenza sessuale che Miss A. ha fatto alla polizia.
A quel punto la A. cerca di prendere un preservativo, e Assange glielo impedisce per un po' di volte. Ma non glielo ficca dentro: alla fine, seppur malvolentieri, si ficca su il cappuccetto (fornito dalla stessa Miss A.) che però poi si rompe. E, secondo Miss. A., che non essendo un maschio ed avendo scopato forse un cinque-sei volte in vita sua, tale rottura è da attribuirsi al fatto che Assange abbia combinato qualche brutto scherzo, non al fatto che, come sanno tutti i maschietti passata la maggiore età, i preservativi sono come gli hard disk, e la domanda che ti devi fare non è se si romperà bensì quando si romperà.
La versione dei fatti è talmente idiota che solo una corte svedese completamente femminile potrebbe prendere in considerazione una simile fanfaronata: che cioè vi sia un uomo al quale non interessa di scopare a pelle piuttosto che con il preservativo, bensì di farlo spandendo sperma nell'utero anziché nel serbatoio.
In ogni caso Miss A. dev'essere una tipa sportiva, dato che, malgrado la terribile violenza subita (quella per la quale Assange dovrebbe farsi un bel po' di galera) la sera stessa dà una festa a casa propria, dove Assange continua ad abitare, e parla anche con un'amica della scopata fatta.
Il 15 agosto, quindi due giorni dopo, Miss A. racconta all'amica che pur vivendo nel continuo terrore lei continua ad ospitare Assange a casa sua perché è uno stronzo violento che l'ha minacciata di romperle un braccio e farla violentare da un branco di negri se lei solo si azzarda a parlare Assange resta a casa sua ma "non fanno più sesso perché lui ha passato il limite di quanto lei sentiva di poter accettare".
In sintesi: abbiamo un violentatore che continua a stare a casa della violentata, la quale andrebbe anche a letto con lui, se solo non fosse così poco educato. E' probabile che anche questa sia una mezza verità, e che in effetti il problema è che Assange scoreggiava sotto il piumino: ma Miss A. deve aver deciso di tenere il particolare per sé.

Il 16 agosto compare una nuova tipa, Miss W., che telefona ad Assange (noto violentatore sciupafemmine) per invitalo a casa sua. Lui va a casa sua, e lei pretende che s'incappucci. Assange la manda a cagare e si rimette a dormire ma più tardi, nel corso della notte, s'arrappa e, rassegnato al fatto che in Isvezia non c'è verso di fare altrimenti, si preservativizza, sia pur di malavoglia.
Ma non è finita qui. La mattina Miss W. si sveglia e va a comperare la colazione; poi torna e si rimette a letto, nuda, vicino ad Assange.
Io non so voi, ma di regola quando uno è oramai uscito a comperare le brioches, per quanto ti rimetti a letto fai uno di quei sonnelli così, pro-forma: una volta alzato, non è che ricadi in quel bel sonno profondo delle tre del mattino. Ma la W, essendo svedese è assai diversa: si addormenta talmente nella grossa che quando si risveglia Assange è sopra di lei e se la sta ingroppando.
La svedese riesce, secondo lei stessa, a dormire il sonno della giusta mentre Assange le è salito sopra, le ha aperto le gambe e ha infilato l'uccello nell'apposito buco.
Mettiamo pure che sia vero (chissà cosa si era fumata, la sera prima): resta il fatto che, se io fossi una femmina e mi svegliassi mentre qualcuno mi scopa a mia insaputa, il minimo che farei è un balzo in aria di cinquanta centimetri: o perlomeno uno sgroppone tale da far uscire il malcapitato, fosse pure John Holmes redivivo. Miss W., che è svedese, mantiene invece un autocontrollo esemplare, e anziché mandare affanculo Assange gli chiede «Scusi, Mr. Assange, ha rammentato di infilarsi il preservativo?» «No» «Meglio per lei che non abbia l'HIV, allora» «Ma naturalmente no, signora mia, che dice mai?»
Ionesco, puro Ionesco. Ma siamo in Isvezia, e in Isvezia perfino Ionesco non è più lui.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

In base a questa ricostruzione Assange non fa certo una bella figura, primo perché avere rapporti sessuali occasionali non protetti è il modo migliore per prendersi malattie (non solo l'AIDS), secondo perché dalla preistoria ad oggi, se dai fastidio al potente di turno, la prima cosa che il potente infastidito fa è sapere come e con chi scopi, se non altro per prenderti per il beep.

Da questo fatto, dalla sua scarsa lungimiranza, al mandato di cattura internazionale, mi sembra che il salto sia notevole. Di cosa è accusato? Hai notizia di una qualche legge svedese che ha violato?

Ipazia Sognatrice ha detto...

Messa così, è chiaro che l'accusa di violenza sessuale è ridicola, e Assange non dovrebbe farsi degli anni di galera (a meno che non abbia consapevolmente l'AIDS o l'epatite). Però, sai, da donna, da donna italiana vissuta in una cultura tendenzialmente macho-maschilista, non posso che guardare con una certa fascinazione ad un paese dove uno può passare dei guai per non essersi messo un condom con una partner consenziente. Se gli Isvedesi pensano che la violenza sessuale sia questa, beh, vuol dire che nessuno violenta una donna sul serio da un bel po' di anni, e questo non può che farmi piacere.

Poi torno sulla terra, e penso che in fin dei conti un'accusa del genere può essere montata solo nei confronti di uno come Assange per screditarlo. E mi chiedo quante donne Isvedesi (e non), che abbiano subito una violenza sessuale vera (magari senza che essa si stata riconosciuta tale in sede di giudizio), staranno sorridendo molto molto amaramente mentre leggono il resoconto del Guardian.

Anonimo ha detto...

@ipazia
Scusami, ma "rapporto consenziente" e "passare dei guai per non essersi messo il preservativo" non possono stare assieme, a meno di buttare alle ortiche la logica aristotelica o essere sotto l'effetto di droghe pesanti, cosa che il rapporto del buon mfisk non accenna e sappiamo quanto lui sia persona precisa. Dire "io dormivo", sinceramente, non regge.

Attendo con viva curiosità il processo.

Anonimo ha detto...

@IlComiziante: mi ricorda lo "Sparecchiavo..." della contessina Mascetti.

Andrea

m.fisk ha detto...

Faccio sommessamente notare che la "i" eufonica si usa solo dopo la consonante.

Ipazia Sognatrice ha detto...

Mfisk: il mio uso della 'i' protetica voleva farti il verso e prenderti per il didietro (lo so che detta così non fa ridere, ma speravo che tu cogliessi).

Comiz: per quanto la mia lucidità possa essere messa in discussione per molto meno, mi pare che la logica, aristotelica cartesiana o popperiana che sia, non abbondi, esattamente, nelle deposizione delle signore A e W presentate dal Guardian.

Anonimo ha detto...

In Svezia le donne vengono violentate come in ogni altro luogo.
Questa faccenda e' ridicola, a mio modo di vedere.

Bixx (e grazie per la citazione)

Anonimo ha detto...

Ma qualcuna sa dirmi perchè il blog di Bixx non è più raggiungibile?

 

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