Il bello dei socialcosi è vedere che, all'alba del secondo decennio del primo secolo del terzo millennio, c'è ancora tanta gente, magari anche con un titolo di studio, capace di pensare che a bruciare un bancomat si faccia un dispetto a un signore grassottello e anzianotto, con bastone dal pomo d'avorio, cappello a cilindro e ghette anziché, come in effetti è, a tanti piccoli azionisti, a tanti futuri pensionati e a una nutrita serie di fondazioni che avrebbero dovuto reinvestire sul territorio di appartenenza l'utile che in parte, grazie a quel bancomat bruciato, è andato in fumo.
3 commenti:
Lele
ha detto...
A parte che in questo modo aumenta il fatturato dei produttori di bancomat, mi puoi confermare che le banche appartengono soprattutto a tanti piccoli azionisti, a tanti futuri pensionati e a una nutrita serie di fondazioni? E sai dirmi anche (così, a spanne) quanta parte di quell'utile andato in fumo tali fondazioni solitamente reinvestono sul territorio di appartenenza?
Il flottante delle banche italiane quotate è di circa il 60%. Aggiungi le quote di capitale in mano alle Fondazioni, che per statuto dovrebbero reinvestire gli utili e che comunque, al di là del fatto che lo facciano o meno, sono comunque riconducibili ad enti pubblici territoriali (e quindi, in definitiva, alla popolazione del territorio di riferimento), ai fondi pensione e via discorrendo, e vedrai che la fetta del veterocapitalista è effettivamente assai scarsa.
Certo che io, quando frequentavo il socialcoso, mai mi sono imbattuta in dibattiti De incendio Bancomatis... Altrimenti, forse continuerei ancora a frequentarlo, il socialcoso... ma è più probabile che no, ho comunque di meglio da fare che interessarmi alla piromania bancaria... Sì, l'hai detto, gli incunaboli!
Le persone che mi sono vicine stranamente mi stimano e chiedono spesso la mia opinione: "credi che domani pioverà?"; "secondo te, la Franzoni è colpevole?"; "farei meglio a disinvestire dall'azionario?"; "nell'amatriciana ci vuole la cipolla?"
Quasi sempre io, che non sono un meteorologo, non ho letto gli atti processuali e non riesco a gestire il mio rosso in banca, rispondo che non ne so abbastanza; e proprio per questo piuttosto che parlare a vanvera così, per sport, preferisco non dire nulla.
Raramente, invece, conosco l'argomento; o cerco di usare, quando possibile, un po' di sano buonsenso. Come vorrei far qui.
legalese
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3 commenti:
A parte che in questo modo aumenta il fatturato dei produttori di bancomat, mi puoi confermare che le banche appartengono soprattutto a tanti piccoli azionisti, a tanti futuri pensionati e a una nutrita serie di fondazioni?
E sai dirmi anche (così, a spanne) quanta parte di quell'utile andato in fumo tali fondazioni solitamente reinvestono sul territorio di appartenenza?
Il flottante delle banche italiane quotate è di circa il 60%. Aggiungi le quote di capitale in mano alle Fondazioni, che per statuto dovrebbero reinvestire gli utili e che comunque, al di là del fatto che lo facciano o meno, sono comunque riconducibili ad enti pubblici territoriali (e quindi, in definitiva, alla popolazione del territorio di riferimento), ai fondi pensione e via discorrendo, e vedrai che la fetta del veterocapitalista è effettivamente assai scarsa.
Certo che io, quando frequentavo il socialcoso, mai mi sono imbattuta in dibattiti De incendio Bancomatis... Altrimenti, forse continuerei ancora a frequentarlo, il socialcoso... ma è più probabile che no, ho comunque di meglio da fare che interessarmi alla piromania bancaria... Sì, l'hai detto, gli incunaboli!
IpaziaS
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