mercoledì 6 gennaio 2010

Via Benedetto Craxi detto Bettino

Con il distacco di chi, tornato dalle vacanze, può legittimamente parlare di argomenti su cui tutti hanno già detto tutto e il contrario di tutto, voglio spendere anch'io i miei due soldini su Bettino Craxi.

Egli è stato una figura fondamentale per me, dal momento che ha dettato la linea, e poi governato il Paese in prima persona, proprio negli anni in cui sono cresciuto e mi sono formato una coscienza politica; e da questa osservazione, del tutto personale e soggettiva, è difficile prescindere. Lo storico deve oggettivizzare, ma oggi è la Befana e io sono ancora a letto, ove sono entrato assai tardi, assai stanco e assai felice: e quindi me ne frego dell'oggettivizzazione.
Quando penso a Craxi, mi vengono in mente due cose: la Crisi di Sigonella e il taglio della Scala Mobile. Per molti, sono entrambe due due cose ottime, da grande statista; per qualcuno, sono l'una ottima e l'una pessima: e io sono di quelli.
Poi, sì, c'è la corruzione, il tangentismo, il Matarèl e l'inaugurazione della Linea 3 a binario unico. Ma quello, secondo il mio infimo parere, era sistema: del quale egli era protagonista ma non attor unico, e di cui è divenuto, poi, unico capro espiatorio, sorta di Agnus populi qui tollit peccata Italiae.

P.S.: quello lì, come pure quella lì, insomma voi sapete di essere voi, hanno il mandato permanente a correggermi gli strafalcioni nelle lingue morte

3 commenti:

Giacomo Cariello ha detto...

Io aggiungerei anche il debito pubblico, tra gli elementi da ricordare ;-)

Ipazia Sognatrice ha detto...

Io con Craxi ci sono cresciuta davvero, al punto che è passato direttamente nel subconscio, e non mi ricordo nulla. Per me la via può anche starci (a patto che scrivano: 'Bettino Craxi, statista e latitante', o simili). E non sarebbe l'unica via Craxi. Quello che risulta evidente è che l'Italia fa i conti con la propria storia recente solo quando deve dare il nome ad una via (e magari fosse la prima via Craxi d'Italia... ).
Sarò ingenua, ma se era un sistema, doveva pagare. Non solo lui, ma nemmeno lui. E qui sta lo scandalo: da un punto di vista di giustizia italiana, nemmeno lui ha pagato (dato che 'l'esilio' in una casa d'estate non mi pare, poi, 'sta gran disgrazia).

Anonimo ha detto...

I pareri discordi su Craxi dipendono dalla nostra adattabilità alla morale corrente.In quel momento storico in cui eravamo un po' tutti ubriachi di economia galoppante e di gestione vivace della politica,Craxi fu in fondo il nostro Berlusconi:credevamo in lui perchè dimostrava sicurezza nella gestione del potere e ottimismo nelle prospettive.Un capo, confessiamolo, lo abbiamo sempre cercato e lui aveva tutte le carateristiche per incantarci.
Che fosse un omuncolo come gli altri, invischiato in storie di finanziamenti illeciti e tangenti fu una grossa delusione, un tradimento che non gli abbiamo ancora perdonato.Ma son fatti nostri,problemi da risolvere nel segreto della nostra coscienza politica.Se una valutazione più misericordiosa della sua persona ci sentiamo di farla, questo non ci autorizza ad avallare targhe e monumenti in suo onore, che senza aggiungere niente alla storia, servirebbero solo a giustificare il comportamento di altri politici altrettanto coinvolti e senza l'attenuante di essere morti all'estero. Paola

 

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