(segue da questo post)
Continuando la serie dei casi giuridici americani, in un'altra lezione ci è stato sottoposto il seguente, giudicato dalla Corte federale del Soutern District of New York nel 1999.
Guardatevi anzitutto lo spot, che pubblicizza la nuova raccolta punti Pepsi:
Ecco: succede che un tipo ameno, tale John Leonard, ha effettivamente raccolto 7 milioni di punti e li ha inviati alla Pepsi, dicendo loro di mandargli l'aereo. Non che si sia dovuto bere due milioni e mezzo di litri di bevanda gassata: in effetti nel catalogo Pepsi c'era un'offerta per la quale, avendo almeno 15 punti, si sarebbero potuti comperare i punti rimanenti per conquistare il premio, al prezzo di 10 cents l'uno.
Il nostro John quindi ha raccolto 15 punti, ha messo in una busta un assegno di 700.000 dollari* e ha preteso il caccia. La Pepsi, gentile, gli ha rimandato indietro l'assegno, spiegando che si trattava di uno scherzo; ma lui niente: l'ha rispedito dicendo che lo spot non è per nulla uno scherzo, bensì un'offerta vincolante, che aspettava solo l'accettazione di qualcuno: nel nostro caso, la sua.
Dopo un po' di tira e molla, il nostro eroe ha fatto causa alla Pepsi, chiedendo l'esecuzione in forma specifica (vale a dire la consegna dell'aereo) o in alternativa la condanna per inadempimento contrattuale, per truffa, per pratiche commerciali scorrette e per pubblicità ingannevole.
C'è anche un voce su Wikipedia.
* per la precisione, 700.008,50 dollari: ci aveva anche messo i 10 dollari per le spese di consegna.
giovedì 5 novembre 2009
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1 commento:
Come per l'altro caso non ci hai detto come è andata a finire. Ok, forse c'è scritto su wikipedia, ma noi siamo pigri... :-)
ciao
nicola.SonoPazziQuestiStatunitensi
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