martedì 23 febbraio 2010

iMussolini (Alessandra, stavolta)


Come ricorderete qualche tempo fa è scoppiata una polemica in rete sul fatto che Apple avesse accettato un'applicazione per far leggere sull'iPhone i discorsi del Duce: in sintesi c'era chi diceva che l'applicazione avrebbe dovuto essere ritirata e chi affermava che la libertà d'espressione e di documentazione storica è essenziale. Io ne scrissi qui, quale fautore della seconda tesi: anche perché quando qualcuno comuncia a dire che qualcosa non è buono per gli occhi e il cervello di un adulto, sai dove parti ma non sai mai dove puoi arrivare.
La cosa si è poi risolta da sé, nel senso che l'applicazione è stata ritirata banali per motivi di copyright, con buona pace di tutti.
Adesso sembra che Apple abbia deciso di espungere dal proprio AppStore anche una serie di contenuti di carattere più o meno licenzioso: ritenendo evidentemente che un adulto consenziente e anzi disposto a pagare dei soldi non possa vedere tette, culi e magari perfino peli.
Ecco: se io fossi uno che compera la roba di Steve Jobs, comincerebbero a girarmi vorticosamente gli zebedei per il fatto di aver pagato caro un aggeggio elettronico che è *mio* ma con il quale non posso fare ciò che voglio. Tuttavia questo discorso viene sempre fatto quando il Dio maligno è Bill Gates, mentre Steve Jobs sembra immune da qualsiasi critica. Forse che l'uno sia un Dio cristiano mentre l'altro un Dio d'Israele, che i suoi fedeli conoscono come vendicativo e impescrutabile e le cui volontà, rassegnati, debbono accettare?

3 commenti:

.mau. ha detto...

il Dio di Israele è sì vendicativo, ma la sua benevolenza si estende per mille generazioni verso chi lo teme.
Capisci perché Stefano Lavori è così amato?

m.fisk ha detto...

Ecco: una stilla di luce è scesa su di me (A.T., passim)

Licia ha detto...

A proposito dei due dei, qualche anno fa a una festa avevo conosciuto una tipa che lavorava per una onlus milanese allora molto apprezzata da famosi e famosetti. All'epoca io mi occupavo di terminologia in Microsoft e appena l'aveva saputo la tipa si era scagliata in un'invettiva sullo sfruttamento dei minori da parte di Microsoft e Bill Gates, sottolineando che proprio per questo lei usava solo prodotti Apple bla bla bla. Del tutto inutile cercare di farle notare che sarebbe stato perlomeno un po' complicato sfruttare bambini analfabeti per produrre software...

 

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