martedì 29 novembre 2011

Quella carezza della sera

Non so, a me pare che aiutare un malato di depressione a suicidarsi sia un po' come curare un anemico con un salasso.
Io non sono certo contrario al suicidio assistito, ma credo che un medico dovrebbe prestarvisi solo quando ha di fronte un malato terminale, o comunque un malato che non è in grado di disporre da solo di sé.
E non conta che chi chiede assistenza sia convinto di quello che vuol fare, né che ci abbia meditato per mesi o per anni: la depressione è una malattia spesso inguaribile, però controllabile con le cure adeguate. E dato che la volontà di suicidio è un sintomo delal depressione, assecondare tale volontà significa aiutare la malattia nel suo decorso anziché combatterla.
Daresti una purga a chi sta morendo di dissenteria?

21 commenti:

.mau. ha detto...

avv., usare un titolo di una canzone dei New Trolls non mi sembra un ottimo viatico.

(sul fatto in sé non ho opinioni in merito. Non ho solo sopportato di sentir dire "È morto Lucio Magri": la frase corretta è "Si è suicidato Lucio Magri")

m.fisk ha detto...

Lei è molto più lucido di me. Io rammentavo il motivetto, ma non chi la cantasse.

.mau. ha detto...

mia moglie dice sempre che io ho dei gusti musicali orribili. Ma mi ama lo stesso, basta che non le faccia sentire tali brani.

m.fisk ha detto...

Già il fatto che Sua moglie ami una perZona bruttiZZima e cattiviZZima come Lei non depone a suo favore.

.mau. ha detto...

nel senso che l'avrei plagiata?

Thumper ha detto...

"Quella carezza della sera" è una canzone bellissima, dica alla signora .mau. da parte mia

lo scorfano ha detto...

Scusate se veado OT rispetto ai gusti musicali della signora .mau.: ma è sicuro che Magri soffrisse di depressione? All'inizio mi era parso di capire che fosse una lucida volontà, quella che lo aveva mosso.

.mau. ha detto...

leggo che sarebbe caduto in depressione dopo la morte di sua moglie. Di più non so.

m.fisk ha detto...

@.mau. - cercavo di capire se Sua moglie fosse già una perZona orribile, o lo sia diventata frequentandoLa

m.fisk ha detto...

@scorfano - tornando seri, non mi sembra che la lucida volontà sposti il problema. Intanto non so se clinicamente possa aversi una volontà suicida in assenza di uno stato di malessere mentale (salvo essere uno stoico romano, forse). E comunque non credo che un medico debba aiutare una persona che esprime questa volontà, se non vi sono delle ragioni oggettive e in un certo senso umanitarie che lo giustifichino.
Una cosa è aiutare a morire chi non ha la disponibilità dei propri arti, e quindi non può agire secondo il proprio volere; una cosa è farlo per abbreviare le sofferenze di un malato che può disporre di sé, ma che è certo camparebbe una breve vita fatta di sofferenza. Altra cosa -ma non riesco a motivarlo efficacemente- è aiutare chi non si trova in nessuna delle due situazioni sopra descritte.

bruna (laperfidanera) ha detto...

Son pienamente d'accordo con m.fisk.
Ho avuto esperienza, purtroppo, di depressione con tendenza a idee di suicidio, sia in una persona cara sia in me stessa. Entrambi ne siam venuti fuori (senza psicofarmaci, tengo a dire): io ho fatto tutto da me (ho un carattere MOLTO forte), l'altra persona è stata aiutata da me e altri parenti parlando, parlando, parlando (e sorvegliando che non si suicidasse) perché sapevamo che non aveva alcun motivo per desiderare la morte se non la paura della vita. Ecco, un medico (qualunque medico, non solo uno psichiatra) dovrebbe aiutare un maniaco-depressivo solo così: parlando, parlando, parlando. L'aiuto a morire deve essere riservato solo ai casi estremi citati da m.fisk, quando la morte è comunque meglio della vita, e quando è il paziente a richiederla.

bruna (laperfidanera) ha detto...

http://www.elpais.com/articulo/portada/Adios/vida/elpepusoceps/20111127elpepspor_36/Tes

arPegaso ha detto...

Illustrissimo,
perche' vuole condannare tutti a vivere?
I suicidi non obbligano nessuno a morire.
Se lei sta bene al mondo ne godo ma mi lasci morire in pace, eh?

lamb-O ha detto...

> Se lei sta bene al mondo ne godo ma mi lasci morire in pace, eh?

Il problema, *ovviamente*, non è questo.

LGO ha detto...

Però non sappiamo come era stato curato finora. Ho letto che era già andato in Svizzera un paio di volte ed era tornato, forse era stato aiutato a tornare, no?
Non so.

.mau. ha detto...

scrivendo seriamente, io non so come funzioni il suicidio assistito e non ho voglia di controllare Wikipedia :-), però credo che i medici ti preparino la dose letale e poi ti lascino in una stanza da solo, dicendo "se cambia idea, qui c'è il campanello e ci chiama". Altrimenti è omicidio, anche in Isvizzera.

S. ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
S. ha detto...

E comunque esiste la terapia del dolore e luoghi dove anche gli ultimi giorni di vita naturale godono di una dignità che tante volte nelle strutture sanitarie non si vede. Certo che un hospice funzionante a regola d'arte ha un costo non indifferente. Dalle nostre parti un hospice è stato costruito all'interno dell'ospedale grazie ad un importante lascito della famiglia di una ragazza morta troppo presto. Felice di poter godere testimonianze meravigliose di familiari che hanno accompagnato i propri cari fino all'ultimo e felice di essere amico del medico responsabile di quell'hospice.

arPegaso ha detto...

@ lamb-O
Non e' cosi' ovvio, visto che il Nostro
1) vorrebbe legiferare sui casi in cui si concede o no la dispensa;
2) si avvicina pericolosamente al famoso "comma 22".
Se si parla di fine vita e' tutta una gara a chi e' piu' ateo e razionale; se si parla di suicidio sono tutti terrorizzati e si precipitano a porre limiti e paletti: se non capite, ed e' una fortuna, ringraziate le vostre divinita'!

Mr. Tambourine ha detto...

Non fa una piega. Sono d'accordo.

rossa ha detto...

anch'io ho malsopportato la notizia data ovunque come "è morto Lucio Magri" con accenno successivo al suicidio... sono cambiati i tempi? quando lo fece Primo Levi fu un più corretto "si è suicidato P.L."...

 

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