Ci dice anche del vicepresidente della commissione di vigilanza Rai, Giorgio Merlo, il quale ha accusato la testata, parlando di «deriva anticlericale, singolare e volgare». «Stupiscono - ha scritto Merlo in una nota - le parole contenute nel servizio andato in onda ieri sera alla edizione delle 19 del Tg3».
Questo Giorgio Merlo è un deputato del Partito Democratico. Non penso di fare una deduzione azzardata se credo che, in quanto tale, egli sarà anche iscritto al medesimo partito. Ma per iscriversi, il buon Merlo dovrebbe aver adempiuto a quanto disposto dall'art.2 c.2 dello Statuto, e quindi dovrebbe aver sottoscritto il Manifesto dei Valori: quel documento nel quale, tra uno sbadiglio e l'altro, si può leggere
Il principio costituzionale della laicità dello Stato rappresenta un valore essenziale dell’impegno del Partito Democratico. La laicità dello Stato garantisce il rispetto di ogni persona nelle sue convinzioni più profonde e assicura a ciascuno gli stessi diritti e gli stessi doveri. Allo stesso modo, tanto più in un’epoca contrassegnata da nuove conquiste di civiltà, ma anche da antichi e recenti fondamentalismi, la laicità dello Stato garantisce che le istituzioni appartengano a tutti e che le decisioni democratiche siano assunte in modo libero e autonomo.
A questo punto, mi vien da chiedermi come si possa negare la tessera a BeppeGrillo(tm)
2 commenti:
Ma più che altro questo Merlo parla come Capezzone ("stupiscono le parole...") e non è un complimento.
(sorvoliamo poi sul fatto che molto probabilmente Merlo, come un pacco di altra gente, non ha capito che quella del giornalista è una gaffe vera e propria, visto che probabilmente voleva dire esattamente il contrario)
Direi proprio che "parlare come Capezzone" possa essere considerato un complimento solo dalla mamma di Capezzone.
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