venerdì 4 febbraio 2011

Se questo è un clown

Ogni giorno ci lamentiamo, giustamente, che l'attuale Presidente del Consiglio dei Ministri sia, per dirla spiccia, un po' facilone nella scelta delle amicizie, e non sempre del tutto sincero.
Tendiamo a dimenticare, tuttavia, che all'attuale Presidente del Consiglio dei Ministri dobbiamo essere, ogni giorno, grati. Profondamente grati.
Oggi ad esempio io, che non sono certo religioso, ho pensato di fare un salto qua dietro, alla Basilica di San Carlo, e accendere un cero per impetrare grazie e salute sul capo dell'attuale Presidente del Consiglio dei Ministri: perchè Lui, vincendo a man bassa le elezioni, ha scongiurato la pur remotissima possibilità che divenisse Presidente del Consiglio dei Ministri colui che ha scritto questa cosa:
Maria Schneider era bellissima. Di una bellezza assai rara. Era sfrontata, con il suo corpo rassicurante. Era angelica, con quello sguardo da adolescente impertinente. La sua sensualità era moderna, un impasto di solitudine e nevrosi. Era, esteticamente, figlia del ‘68 e della rivoluzione femminista. Era una ragazza del suo tempo. Un tempo giovane, per la vecchia Europa. Ci pensavo guardando in queste ore le immagini delle rivolte nel Nord Africa. In piazza sono tutti giovani, segno di società dinamiche. Ma, in piazza, sono tutti uomini. Indice di comunità che negano diritti fondamentali e protagonismo alle donne.
In Ultimo tango a Parigi la Schneider era un personaggio vitale e malinconico. Nelle sue ultime fotografie era rimasta, mi pare, una grande malinconia. Quel film, che l’ha resa famosa, rimane nella coscienza di tutti come un passaggio, narrativo e di costume, nella storia del cinema del dopoguerra. Per questo, quando all’Unità inaugurammo la stagione delle videocassette allegate ai giornali, lo scegliemmo per cominciare questa esperienza.
Pensare oggi che Ultimo tango a Parigi fu sequestrato e bruciato, che fu fatto un rogo di quella pellicola, che le fiamme divorarono i mitici cappotti di Marlon Brando e di Maria Schneider, la colonna sonora di Gato Barbieri e la nevrosi di Jean-Pierre Léaud; pensare, oggi, che tutto questo è successo nel paese in cui viviamo fa, insieme, sorridere e intristire.

3 commenti:

Ipazia Sognatrice ha detto...

Non lo so... sono una fan delle waltereidi, personalmente. Ma penso comunque che avrei preferito incazzarmi per cinque anni con uno che pensa a Maria Schneider e gli viene in mente il Nord Africa, piuttosto che a uno che pensa a Mubarak e gli viene in mente Ruby Rubacuori (per lasciare da parte cosucce come il caso Mills, per dirne una).

Anonimo ha detto...

Dài, m.fisk! Non puoi certo dire che l'attuale PresDelCons sia meglio di WV! Sono almeno pari! :-)
Semmai il cero lo dobbiamo accendere perché ancora a nessuno è venuto in mente di invaderci.

Comunque il pezzo è magistrale. Né Albanese né un Guzzanti avrebbero saputo immaginare di meglio. Sto ancora ridendo...

Lele ha detto...

m.fisk, sei il solito esagerato, tendi alla monotematicità.

Mettici un po' tutto sulla bilancia, non solo la tua idiosincrasia.

Elenco a vanvera: P2 e P3, Bertolaso e cricche, Casati Stampa e banche svizzere, Verdini e Scaiola, frequenze televisive, ponte sullo stretto, Previti e Dell'Utri, condoni edilizi e scudi fiscali, leggi ad personam, e non dimenticare Putin e putàn.

 

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