giovedì 17 maggio 2012

27 e non sentirli

Altri più intelligenti di me hanno fatto in passato cose serie come l'osservatorio sulle pagine culturali dei due principali quotidiani nazionali.
Io, che sono assai meno preparato, mi sono incistato con il blog al femminile del Corriere della Sera, quello che altrove ho definito un cassonetto di luoghi comuni.
E' questo uno spazio di discussione in cui giornaliste single e senza figli si lamentano dei mariti che non cucinano mentre il pupo strilla, e dove ultimamente si raccolgono alti lai sul massacro quotidiano delle donne, roba che a scorrere frettolosamente gli articoli ci si dovrebbe aspettare un raid della NATO con cattura di Monti e compagnia cantante per portarli seduta stante al TPI dell'Aja.

Già, perché la violenza sulle donne riguarda tutti noi: come scrive Lia Melandri (piace molto, a quelle della 27esima ora, fare queste belle citazioni cinobalaniche, e non sempre citano Dante o l'Ariosto, accontentandosi talvolta di autori di rango inferiore)
è un errore separare la violenza manifesta da quella meno visibile, solo perché meno selvaggia, che attraversa tutti i rapporti tra uomini e donne – l’esclusione dalla vita pubblica, la divisione del lavoro e dei ruoli sessuali, con ricadute (sottoccupazione, divario degli stipendi, conciliazione famiglia/lavoro, ecc.) sotto gli occhi di tutti
.

Quanto ha ragione. Ed è per questo che oggi mi sono stupito di molto, quando ho visto comparire un post che, relegando la donna al classico ruolo di dama di compagnia del potente di turno, sembrava negare tutto ciò che avevo letto nei giorni precedenti,
Poi ho capito! La 27ora compie un'accurata disamina delle caratteristiche culturali, intellettuali e politiche di alcune donne di potere: ma per effetto del noto Trattato di Liegi-Bastogne-Liegi, si tratta di informazioni segrete, la cui diffusione sarebbe illegale.
E per questo motivo il post è scritto in cifra, un po' come quegli articoli sulle finte corse di cavalli che per eludere la legge nascondono sotto l'aria innocente dell'appassionato di ippica le intenzioni di voto rilevate dai sondaggisti.
Il problema è che non conosco il codice per decifrare le acute analisi della Agnese, e quindi chiedo a chi ne abbia la chiave di chiarirmi quale sia il vero significato di espressioni che, nel loro significante, striderebbero con l'ansia di emancipazione che traspare da tutto il noto blog. Ne elenco qualcuna:
- rilassata e un po’ inciccita, occhi bassi e mano e mano nella mano con il suo Sarkò
- quel lifting rovinoso che cerca di rinfrescare con un sapiente trucco acqua e sapone
- con un profilo basso che quasi l’avvicina alla “trasandata” Hillary Clinton.
- superciliosità da dna

E la chiosa, infine: «E allora a voi chi ispira di più? Siete d’accordo con me nell’ apprezzare l’inedita apparente neo-rilassatezza di Carlà, o preferite Première Dame più coinvolte nel gioco?»

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Anche tu cultore del genere trash... :-)
ilcomizietto

dago ha detto...

Fulminante il commento al medesimo post che si può leggere al titolo "Bah spero vivamente che questo contributo sul Corriere sia a titolo gratuito..."

bruna (laperfidanera) ha detto...

Ma stai a leggere quella roba lì? ti avanza il tempo?

 

legalese
Il contenuto di questo sito è rilasciato con la seguente licenza:
- ognuno può farne quel che gli pare
- l'eventuale citazione del nome dell'autore e/o del blog è lasciata alla buona educazione di ciascuno