domenica 20 maggio 2012

Dei giornali nell'era di Twitter

Da queste pagine si sono sempre perculati i giornali che danno notizie alla cazzo di cane. Sei un professionista, per Toutatis, vedi di agire professionalmente e controlla quello che scrivi: non solo la grammatica e l'ortografia (ci mancherebbe, ma sappiamo quanto bisogno ce ne sia), ma anche i fatti.
Oggi sono tanti i giovini virgulti a cui la mamma ha regalato un furbofono che perculano i giornali per il fatto che su twitter la notizia del terremoto è apparsa prima che sui siti dei quotidiani.

Si tratta di un perculamento legittimo, ci mancherebbe: in questo Paese ognuno può dire e pensare quello che vuole (io son democratico, e accetto perfino che qualcuno scriva che questo è un Grande Paese).
Ma una cosa deve esser chiara: o di qua o di là. Non è che uno possa pretendere le notizie in 10 secondi e le notizie esatte: proprio come la botte piena e la moglie ubriaca, sono due cose in antitesi.
Quindi, scegliete pure da dove volete sapere le cose: io resto dell'opinione che i socialcosi vadano bene per le cazzate, le ricette di cucina, i consigli sugli alberghi e anche per trovare fidanzate, mentre i giornali possano servire egregiamente per sapere cosa fa il Governo, come vanno le indaini sul quel certo delitto e così via.

Poi, ciascuno è libero di trovare la fidanzata o la pensioncina chic sul Corsera, e indicazioni di politica economica su Formspring. Non lo invidio, però.

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