Quando leggo un articolo della spampa mainstream su Facebook, tipo questo, non riesco mai a capire se sono io che vivo sulla luna non rendendomi conto di quel che mi succede intorno, o sono i giornalisti che fumano roba molto, ma MOLTO buona.
Effettivamente conosco decine di persone per i quali Facebook è una specie di droga psicologica. Passano ore della giornata a rispondere ai cd "amici" che raggiungono numeri spropositati. Ieri mia sorella che vive in India mi ha invitato l'invito ad iscrivermi. L'ho mandata virtualmente e bonariamente a cagare.
Alla fine, tutti quelli che sono iscritti non fanno che raccontare di ritrovamenti di compagnucci di scuola, dalle elementari in su. Mi fa 'na tristezza... Anch'io sarà un anno che rifiuto inviti, con più o meno grazia a seconda del caso.
Io non faccio altro che tenere i contatti e dimenticarmene il più possibile, salvo quelle più o meno rare volte che ho bisogno di contattare qualcuno. In tal caso ce l'ho lì bello e pronto, e gli mando una mail o un messaggio. Nei giorni scorsi ho avuto bisogno di sentire una mia ex-collega ora a Parigi e un ex compagno di università, dei quali non avevo il cellulare: da quel punto di vista è impagabile.
Forse sono io che non capisco bene: passi per trovare i contatti delle persone di cui hai perso il cellulare (ammesso che siano iscritte a Facebook), ma per quanto riguarda dover inviare mail o messaggi a gente che hai in rubrica, non basta la cara vecchia posta elettronica o l'ancor più vecchio telefono? (mi sa che ho una concezione delle relazioni sociali un po' poco moderna, mi sa)
@mog: Disponendo dell'indirizzo di posta elettronica e/o del numero di telefono, è indubbiamente possibile e freferibile inviare un messaggio di posta elettronica o comporre il numero: concordo appieno. Io mi riferisco a quando non ce l'hai, l'indirizzo; o non ce l'hai più; o il tuo corrispondente l'ha cambiato :-)
Che i giornalisti fumino roba buona quando scrivono di tecnologia e` fuori da ogni dubbio. In particolare per quanto riguarda Facebook, a me sta servendo molto. Ci ho recuperato un sacco di vecchi contatti che avevo perso nel corso degli anni causa vite che avevano preso strade diverse e che mi ha fatto molto piacere ritrovare. La possibilita` di commentare su tutto quello che si fa mi sembra una buona simulazione dello small talk che si fa in una serata tra amici, ma senza le voci che si sovrappongono e senza doversi mettere d'accordo sul quando uscire e dove andare. Poi, eventualmente, se si ha qualcosa di piu` importante da dire, si passa in privato. Ci passero` si` e no mezz'ora al giorno, ma in compenso uso un client di messaging che mi permette di usare la sua chat senza essere sul sito.
Poi, per inciso, se qualcuno ne rimane dipendente, chissenefrega. Saranno affari suoi. Non si puo` mica costruire Internet girando attorno a tutti gli svitati di questo mondo.
Le persone che mi sono vicine stranamente mi stimano e chiedono spesso la mia opinione: "credi che domani pioverà?"; "secondo te, la Franzoni è colpevole?"; "farei meglio a disinvestire dall'azionario?"; "nell'amatriciana ci vuole la cipolla?"
Quasi sempre io, che non sono un meteorologo, non ho letto gli atti processuali e non riesco a gestire il mio rosso in banca, rispondo che non ne so abbastanza; e proprio per questo piuttosto che parlare a vanvera così, per sport, preferisco non dire nulla.
Raramente, invece, conosco l'argomento; o cerco di usare, quando possibile, un po' di sano buonsenso. Come vorrei far qui.
legalese
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7 commenti:
Effettivamente conosco decine di persone per i quali Facebook è una specie di droga psicologica. Passano ore della giornata a rispondere ai cd "amici" che raggiungono numeri spropositati.
Ieri mia sorella che vive in India mi ha invitato l'invito ad iscrivermi. L'ho mandata virtualmente e bonariamente a cagare.
Alla fine, tutti quelli che sono iscritti non fanno che raccontare di ritrovamenti di compagnucci di scuola, dalle elementari in su. Mi fa 'na tristezza... Anch'io sarà un anno che rifiuto inviti, con più o meno grazia a seconda del caso.
Io non faccio altro che tenere i contatti e dimenticarmene il più possibile, salvo quelle più o meno rare volte che ho bisogno di contattare qualcuno. In tal caso ce l'ho lì bello e pronto, e gli mando una mail o un messaggio.
Nei giorni scorsi ho avuto bisogno di sentire una mia ex-collega ora a Parigi e un ex compagno di università, dei quali non avevo il cellulare: da quel punto di vista è impagabile.
Forse sono io che non capisco bene: passi per trovare i contatti delle persone di cui hai perso il cellulare (ammesso che siano iscritte a Facebook), ma per quanto riguarda dover inviare mail o messaggi a gente che hai in rubrica, non basta la cara vecchia posta elettronica o l'ancor più vecchio telefono?
(mi sa che ho una concezione delle relazioni sociali un po' poco moderna, mi sa)
@mog: Disponendo dell'indirizzo di posta elettronica e/o del numero di telefono, è indubbiamente possibile e freferibile inviare un messaggio di posta elettronica o comporre il numero: concordo appieno. Io mi riferisco a quando non ce l'hai, l'indirizzo; o non ce l'hai più; o il tuo corrispondente l'ha cambiato :-)
Che i giornalisti fumino roba buona quando scrivono di tecnologia e` fuori da ogni dubbio.
In particolare per quanto riguarda Facebook, a me sta servendo molto. Ci ho recuperato un sacco di vecchi contatti che avevo perso nel corso degli anni causa vite che avevano preso strade diverse e che mi ha fatto molto piacere ritrovare. La possibilita` di commentare su tutto quello che si fa mi sembra una buona simulazione dello small talk che si fa in una serata tra amici, ma senza le voci che si sovrappongono e senza doversi mettere d'accordo sul quando uscire e dove andare. Poi, eventualmente, se si ha qualcosa di piu` importante da dire, si passa in privato.
Ci passero` si` e no mezz'ora al giorno, ma in compenso uso un client di messaging che mi permette di usare la sua chat senza essere sul sito.
Poi, per inciso, se qualcuno ne rimane dipendente, chissenefrega. Saranno affari suoi. Non si puo` mica costruire Internet girando attorno a tutti gli svitati di questo mondo.
la seconda che hai detto.
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