C'è un signore, del PD, che ha scritto un lunghissimo e circonvoluto pizzone propugnando le proprie idee sulla collocazione del Partito Democratico.
Che sono, nell'ordine:
A) esportare il Partito Democratico di qua e di là dell'Atlantico;
B) esportarlo almeno in Europa;
C) tirare a sorte; con l'avvertenza che così si perderebbero voti.
La cosa veramente grave è che questo Vernetti non è mica uno di Zelig o Colorado Café: è stato in Parlamento, e anche al Governo. E ci crede, in quello che scrive.
domenica 30 novembre 2008
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5 commenti:
Buonasera Mfish;
non è che Vernetti sia stato molto chiaro circa l'intenzioni a breve, ma credo che nel medio periodo il progetto prodiano fosse proprio quello.
Del resto un Partito Democratico che non abbia respiro europeo a cosa mai dovrebbe servire?
Buonasera Medonzo;
potrei anche essere d'accordo con te: ma vedendo lo stato del Partito Democratico oggi, immaginare non dico di esportare il modello, ma anche solo di lasciarlo in vita, sfiora il ridicolo.
perchè guardi al PD come una realtà nazionale.
Io me lo immagino come l'embrione di qualcosa di molto più ampio che contribuisca a far evolvere un sistema istituzionale non più adeguato all'europa che vorrei.
Certo, non mi immagino un Partito Democratico Europeo a guida Veltroni. Ma se vogliamo sperare in un "Obama di casa nostra" essendo di fatto cambiate le posizioni reciproche devono cambiare anche i "contenitori" dove gli schieramenti possano collocarsi.
(Sono un megalomane. Mi piace pensare in grande, a ridimensionarsi c'è sempre tempo)
Più che altro, io guardo al PD come una realtà condominiale :-)
Be, andrebbe ancora bene....
A me sembra una roba da bar Sport.
Tutti esperti, ma non si sa di cosa.... Nessuno che sappia cosa dire, ma tutti con una gran voglia di dirlo.... Si può discutere di tutto, dopo che le decisioni sono state già prese...
Forse la confusione è una penosa necessità del progresso.
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