lunedì 24 novembre 2008

Una petizione per Barack Obama

Grande impegno lavorativo e rottura del portatile casalingo mi impediscono di scrivere i consueti pizzoni.
Comunque l'intervista a Latorre su Repubblica mi ha originato lo spunto per avviare una petizione.

Destinatario: Barack Obama, 1600 Pennsylvania Ave., Washington, DC
Testo: Caro Barack (possiamo chiamarti così? in fondo anche il tuo predecessore chiamava Mr. Hussein con il nome di battesimo, quindi...), abbiamo letto sulla stampa nostrale che ti piacerebbe chiudere quella fogna a cielo aperto messa su dal tuo predecessore nella base di Guantanamo, a Cuba.
Ideologicamente riteniamo che non sarebbe una cattiva idea, ma un po' di sano pragmatismo ci spinge a pregarti di non farlo.
Guarda, se vuoi liberare quei poveretti che sono lì senza processo da anni e anni, fai pure, ci mancherebbe. Però qui da noi abbiamo due bulletti che da almeno quindici anni ci stanno spaccando i coglioni a forza di farsi i dispetti l'uno con l'altro.
Noi non è che siamo proprio tutti secchioni, ma qui finché ci son quei due in classe non si riesce nemmeno a compilare la scheda per la refezione, e cominciamo ad avere appetito. Guarda, se te li pigliassi e li mandassi laggiù in vacanza forzata ci faresti proprio un favore.
Uno lo conosci già perché è più americano di te, e poi c'ha anche un bell'appartamento a New York con il quale potrebbe pagarsi le spese del vitto. L'altro faceva il ministro degli esteri fino a qualche mese fa: niente niente che tu e la Clinton già l'abbiate incontrato a qualche cena: vi sarà rimasto impresso!
Vabbé, almeno pensaci, che se ce li prendi poi magari anche qui riusciamo a cambiare qualcosa, chissà.
Con affetto (seguono firme)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Buonasera Mfisk;
sottoscrivo, e mi dichiaro disposto a contribure (in quota parte)alle spese di tasferimento.
p.s.
Però quanto fa rodere dover delegare agli altri quello che competerebbe a noi.

 

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