mercoledì 1 luglio 2009

Articolo 18 e dintorni

Siamo d'accordo oppure no, sull'Articolo 18? Continuiamo a pensare che sia la soluzione o dobbiamo intervenire anche su quello?
C'è tutto un lungo post di Leonardo che commenta, diciamo così criticamente, le opinioni della nuova ninfa del PD espresse al Lingotto e ribadite con forza dalla precedente ninfa, la signora Melandri. Nel merito quanto scrive Leonardo è pure il mio pensiero: anche io ero a Roma, nel 2002; e del resto parlavo dello stesso tema già ieri.
C'è però un punto ulteriore da approfondire: Leonardo ha semplificato il pezzo del discorso della Serracchiani che riporto in apertura di questo post  (e se volete verificare, giusto per non rompervi la testa a cercarlo e dovervi sorbire tutto l'intervento, trovate qui al minuto 5:55).
Il doroteismo dell'oratrice si spinge fino al punto di non prendere neppure una posizione in termini affermativi, bensì dubitativi.
La loro futura speranza non ha neppure le palle (si può dire palle, o fa troppo macho?) di affermare «Noi non siamo d'accordo a mantenere l'articolo 18», no: ella se lo chiede senza rispondersi.
Questo, a casa mia, si chiama "cercare di tenere il piede in due scarpe".

Ma non è tanto di ciò che vogliamo parlare oggi, quanto dell'intervista che la giovane tutto pepe ha rilasciato su Repubblica. Sarà che oggi ci hanno sbattuto giù dal letto alle sei del mattino, e abbiamo letto la mezza paginetta in una panchina, sonnacchiosi, aspettando che aprisse l'ufficio; ma la lettura ci è risultata oltremodo indigesta.

Si parte con quella che vorrebbe essere una boutade, la quale però evidenzia come nella Serracchiani alberghi quello spirito del PD che condanniamo dal giorno in cui abbiamo iniziato a scrivere su questo blog: lo spirito di un'organizzazione che non è pensata per fare qualcosa, bensì per rafforzarsi e autoperpetuarsi.  Fare per vincere, non vincere per fare.
E così, alla domanda sul perché la virgulta si sia schierata con Francescini, la risposta, che vorrebbe essere spiritosa ed invece è desolantemente triste, è: «Perché è il più simpatico». Ma, mi chiedo io, dopo aver detto una cazzata così, con che coraggio poi un giorno una può andare a dire che Berlusconi viene eletto solo perché ha le televisioni e il potere mediatico?

Ma passi, come spiritosaggine (un leader di partito non è che abbia il dovere di essere spiritoso, come insegnava Berlinguer; lui però le barzellette non cercava neppure di raccontarle). Scendiamo di qualche riga e troviamo questa chicca:
«Che cosa non le piace di Bersani?»
«Rappresenta l'apparato. In tutto, linguaggio compreso. Parlano ancora di piattaforma programmatica, un'espressione che proprio non si può più sentire. Non mi sono piaciuti i modi della sua candidatura. Da un anno è un candidato a prescindere, come direbbe Totò. A prescindere dall'avversario, dal segretario in carica, dal risultato elettorale, da tutto»
Già, quelli della parte di Bersani parlano di programmi, roba vecchia che appare ancor più tale se la si chiama con un termine burocratese per darle una spolverata di ragnatele. Mica come i giovani serracchianisti, a cui dei programmi non impipa un fico secco, e ciò che conta è l'avversario, il leader, il risultato elettorale.
Ma risultato elettorale per far che, buon Dio? Ma per qual diavolo di motivo dovresti conseguire un buon "risultato elettorale" se non sai nemmeno da che parte vuoi andare, santa donna?  Per il risultato elettorale ci vogliono voti, e per ricevere voti, a parte quelli degli altri apparatchnik del PD, ci vogliono elettori che sappiano che cosa vuoi farci, con loro voto, e che siano d'accordo con te.

Andiamo avanti:
«Se invece vincerà Franceschini sarà la rivoluzione?»
«Lo spero. Franceschini dovrà aprire il partito al rinnovamento, chiamare gente nuova, come ha fatto con me, pescare fra le straordinarie risorse di questo pezzo d'Italia
Va bene, Debora: sei riuscita a darti della risorsa straordinaria. Per chi ci ha creduto: ma secondo voi, una così ingenua da pronunciare questa frase, quanto dura nei palazzi del potere, quello vero? Avete presente Andreotti? Forlani? De Michelis? O anche Fini e persino Cicchitto? ecco: quante bistecche da mangiare, ancora, cara Debora!!! (il che, se ben ci pensate, potrebbe originare anche qualche riflessione sul fatto che "giovane" non è automaticamente una qualità; e che "esperienza" non è un insulto).

Tiremm innanz
«Di che cosa avete parlato con Franceschini, invece che di poltrone?»
«Dei grandi temi sui quali il Pd deve ancora dare risposte chiare all'elettorato»
Ciumbia! Veniamo al centro del discorso: ora si parla di programmi!!! Certo, i programmi sono una cosa vecchia, quando ne parla Bersani; ma lui dice "piattaforma programmatica" mentre qui si usa il più moderno "temi"... ma perché non ne avete parlato al Lingotto, di 'sta roba?
«Non abbiamo così tanto spazio. Mi elenca soltanto i principali?»
«La laicità, la questione morale, il conflitto d'interessi, la riforma del welfare. Non generiche aspirazioni, ma proposte concrete da portare al congresso e sulle quali confrontarsi»
Ditemelo chiaro, amici: voi ci vedete proposte? Io nulla più che parole vuote: ma se fallo, correggetemi, che l'avrò caro. La laicità in che senso? la questione moralein che senso? il conflitto d'interessiin che senso? la riforma del welfare in che senso?

Vorrei andare avanti a commentare, ma ad essere sincero mi sono un po' rotto i marroni. Comunque l'intervista merita di essere letta, per capire com'è il nuovo e sperare che il vecchio resista agli acciacchi del tempo.

5 commenti:

Mog ha detto...

Concordo in pieno, ho avuto la stessa reazione stamane leggendo l'intervistina. "Il più simpatico", santo cielo. E non mi sono neanche alzata alle sei.

Giacomo Cariello ha detto...

Sono molto perplesso. Al Lingotto, sabato scorso, ho sentito con le mie orecchie il discorso della Serracchiani e mi è sembrato soprattutto un invito all'assemblea a discutere di "risposte", di cose proposte concrete, insomma, in contrapposizione a ciò che era avvenuto fino ad allora, cioè generiche dichiarazioni di principio e questioni di candidature. La mia perplessità è legata a ciò che si desume dall'intervista e quindi mi chiedo: o la Serracchiani dice ciò che l'interlocutore vuole sentirsi dire (almeno in termini di scelta degli argomenti), o si tratta della classica situazione in cui il giornalista riporta solo il pulp che interessa al proprio pubblico.

A riguardo dei contenuti, al Lingotto Scalfarotto ha dichiarato che in quella sede non c'era tempo di esporre i contenuti delle proposte dei "piombini" ma che erano contenute in questo documento (quanto alla "concretezza" avrei parecchio da dire).

Personalmente, avrei preferito che si parlasse di contenuti, invece di una sequela di micro-comizi che ripetevano in varie salse concetti simili quanto astratti. Seguendo la chat dell'evento, mi sono anche reso conto che in realtà i micro-comizi erano ciò che il volgo voleva, una sorta di sfida di ars retorica simile ai contest di dibattito statunitensi.

La polpa seria, quella che a volte si legge con gusto anche su alcuni blog del circuito de iMille, ha latitato. Se fai un'assemblea senza porre dei paletti agli interventi, ottieni che la platea sia lì per sapere chi si candida.

m.fisk ha detto...

Ti ringrazio sia per l'intervento, come sempre puntualissimo, sia per il link al documento, che non conoscevo e che contiene una quantità di spunti degni di approfondimento.
Mi piacerebbe ad esempio capire cone si sposa il "allargare le tutele a tutti i lavoratori" con la riflessione sull'art.18: vero che Serracchiani non ha detto ciò che ha detto Melandri; ma la domanda resta: che diavolo voleva dire, Serracchiani?

Sulle proposte esemplari tuttavia qualche parola va spesa, ma la articolerò in un post apposito.

Opus Mei ha detto...

Non posso che quotare totalmente i commenti sulla Serracchiani. La quale, svelta!, ha già smentito la "battuta" sulla simpatia.
Perciò siamo già al "Io, Debora, intendevo dire" ...
La Serracchiani, il cosiddetto "nuovo" (che in realtà sostiene il vecchio, il veltronismo già fallito), maneggia già perfettamente le tecniche mediatiche berlusconiane, comprese le smentite lampo appena beccati in castagna.
Complimenti.

In effetti, è un pò che mi chiedo quanto di "spontaneo" ci sia nella sua improvvisa "discesa in campo" e quanto di costruito da parte del suo padre putativo Veltroni, tipico politico di plastica "di sinistra" (come Berlusconi lo è a destra), personalmente screditato, che aveva bisogno di una sponda "accattivante" per rientrare in pista.
Il "fuoco di sbarramento" verso la Serracchiani esploso oggi, come si lamenta qualcuno dei suoi fan, non ci sarebbe se ogni intervista od apparizione televisiva che fa non contribuisse a gettare un'altra palata di terra sulla tomba della sua credibilità. Purtroppo il "popolo di sinistra" è così alla ricerca disperata di un "volto nuovo" che non guarda più dietro il volto. E se la capacità di analisi politica muore anche a sinistra ...

Comunque per me davvero nessuna sorpresa per la scelta pro-Franceschini della cosiddetta "faccia nuova", assurta ad incredibile notorietà semplicemente per essersi trovata nel posto giusto al momento giusto a dire cose ovvie (e molto meno acute di quelle che tanti militanti dicono). Anzi, mi sarei stupito del contrario.

La Serracchiani, come il suo mentore Veltroni e come il di lui continuatore Franceschini, non ha mai capito la ragione profonda delle sconfitte del PD (in una parola: mancanza di identità , non "litigiosità interna" come dicono Veltroni e la stessa Serracchiani).
Perciò non potrà mai essere tra coloro che costruiscono la rivincita.

Bersani è "il vecchio", "l'apparato"?
Allora ben venga!
Ben venga colui che cerca di fare un ultimo disperato tentativo di salvare l'eredità di passione ed organizzazione della sinistra italiana, in contrapposizione al vacuissimo e già sconfitto progetto veltroniano!
E' per questo che Bersani è "candidato a prescindere da un anno": perchè da un anno ha capito, LUI, che il PD si salva (forse) solo così.
E pure così non ha tante probabilità di farcela ...

Giacomo Cariello ha detto...

Citazione dal feed di Paolo Beneforti:

...
alla riunione di #corrente#(?) di ieri girava un livello di incazzatura mica male. (durante un intervento: "qua sembra che si faccia psicoterapia di gruppo!". voce dal fondo: "vabbè, almeno è gratis")
...
:D

 

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