venerdì 18 maggio 2012

Galfa Galfa Galfa... Leon Leon Leon

«La torre disabitata di Ligresti ha perso fascino dopo lo sgombero frettoloso e l'ex Ansaldo, offerta tramite bando regolare, fa arricciare il naso: troppo lunghi i tempi, si è detto in assemblea ieri. "Bisogna scegliere un posto che possiamo difendere e non così facile da liberare - ha consigliato Ugo Mattei, già avvocato dei No Tav, aizzando i 250 partecipanti seduti sull'asfalto in via Galvani e invitando a "diffidare dell'amministrazione finta amica". E una diffida vera e propria contro lo sgombero, Mattei l'ha inviata al tavolo del sindaco Pisapia, tacciandolo di essere incostituzionale.»

Ai fighetti di Macao dunque non va bene uno spazio concesso frettolosamente ed in ispregio ad elementari regole di convivenza (quelle, ad esempio, che dicono che non si dovrebbe far passare avanti quelli che urlano e rompono, lasciando indietro quelli che sono lì da prima ma restano tranquilli e chiedono per favore).
No, al fighettume non va bene uno spazio quale che sia, e cara Grazia. A loro bisogna dare uno spazio nella zona giusta della città, ben servito dai mezzi pubblici, che non sia scomodo per gli strumenti e che abbia i montacarichi per gli allestimenti, e che sia bello da vedere da fuori, e ridipinto di fresco dentro (altrimenti come si fa a far risaltare i graffiti, se le pareti non sono candide?).

Ma vogliamo infierire? Infieriamo, suvvia, e leggiamoci lo scritto di quell'avvocato Mattei (scopro ora che difendeva anche i No TAV, e mi si chiariscono molte cose), che riesce ad affastellare un po' di numeri di articoli tratti a caso da una qualche dispensa, per sostenere che sarebbe incostituzionale cacciare fuori uno che ti entra in casa tua e comincia a farci le feste. Il tutto scritto in quel legalese che stava sui coglioni perfino a Renzo Tramaglino.

Proviamo a fare un po' di traduzione simultanea
«I dimostranti hanno così recuperato l’immobile vacante attraverso pratiche di occupazione e non di spoglio (inteso come privazione violenta o clandestina dell’altrui materiale possesso contrastabile ex 1168 Cod Civ), collocando consapevolmente la propria azione nel solco cos- tituzionale dell’articolo 42 Cost.» ->; «Non è zuppa, è pan bagnato»
«Il raggiungimento di questo scopo sociale passa attraverso la fruizione diretta di beni e servizi che sono appunto funzionali a perseguire e soddisfare interesse collettivi costituzionalmente rilevanti inclusa la salute (Art. 32), il lavoro (Art. 35) e soprattutto, qui rilevanti, l’arte e la scienza (Art.33)» ->; «Se sei malato puoi rapinare un tabaccaio, se sei un artista puoi rapinare una banca»
«Torre Galfa rappresenta un bene comune, che la collettività può anzi deve valorizzare nell’ esercizio della cittadinanza attiva» ->; «e peccato che non c'erano dentro anche i prosciutti, che ci avevamo un po' di fame»
«Poiché la natura pubblica o privata del titolo formale ai beni comuni è da considerarsi teoreticamente irrilevante rispetto alla loro funzione costituzionalmente garantita» ->; «Quel che è tuo è mio; quel che è mio è mio»
«l’ esercizio civilistico dello ius excludendi sulla Torre Galfa, a fronte di lunghi anni di abbandono, è da considerarsi emulativo ex art. 833 Codice Civile e dunque abusivo.» ->; «non vuoi ripenderti la cosa tua perché vuoi riprenderti la cosa tua, bensì solo per romperci i coglioni»
«un interesse privato gravemente sospetto di essere abusivo emulativo e contrario a diritti fondamentali della persona non può certo servirsi delle forza pubblica per rientrare in un possesso inesistente in quanto non esercitato» ->; «E che c'entra se hai pagato? Io so' artista e tu, te non sei un cazzo»

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Passo davanti al galfa ogni giorno, lavoro lì vicino.

Faccio fatica ad accettare un grattacielo abbandonato dal 2006 o da l'anno dopo ( l'inizio della ristrutturazione è durato parecchio). Poi è rimasto il cantiere e questo fantasma di 30 piani, mentre dietro si costruivano altri palazzi giganteschi.

Faccio fatica a pensare che qualcuno vi si voglia stabilire dentro. Il Galfa probabilmente è senza elettricità, sicuramente è senza riscaldamento/aria condizionata, pieno di polveri (anche cancerogene se hanno tolto l'amianto) non proprio salubri (se ne sente l'odore dalle grate sui marciapiedi) e certamente non sicuro.

Faccio fatica a pensare che per mandare via Macao dal Galfa inutilizzato si usino decine di poliziotti e carabinieri per giorni. I carabinieri per salvaguardare che cosa? (La salute degli occupanti, mi verrebbe da dire, ma sembra che questo tema non sia sentito.)

Vorrei una bacchetta magica e farlo sparire, questo Galfa. Metterei al suo posto qualche albero e una panchina. Appena ho 48 milioni di euro lo faccio.
ilcomizietto

m.fisk ha detto...

poi però questo "pieno di polveri (anche cancerogene se hanno tolto l'amianto)" me lo spieghi

Anonimo ha detto...

Non penserai che abbiano passato l'aspirapolvere dopo che hanno smontato tutto, vero? :-) Comunque, più delle mie spiegazioni prova a passare sulle grate nel marciapiede che costeggia il palazzo durante i giorni di bassa pressione: l'aria sale dalle grate e proviene dai due piani interrati del palazzo dove hanno tolto tutto. Non è aria di montagna.

Magari mi preoccupo troppo, però io lì dentro non entrerei.
ilcomizietto

m.fisk ha detto...

no, scherzavo sul fatto che mancasse un "non"

Anonimo ha detto...

@mfisk
In effetti non si capisce. E' proprio senza "non" che volevo scriverla. Nel senso che quando togli quella robaccia, e prima di sistemare il tutto, rimangono in giro residui di polvere ovunque. (E' quello che è successo in casa mia durante la ristrutturazione. No, non ho tolto amianto, per fortuna. :-) ) Il mio naso dice anche che ci sono polveri metalliche, visto che hanno tagliato tubi e condotti interni.

Comunque ribadisco: tutte sensazioni miei, non ho nulla di concreto in mano.
ilcomizietto

Anonimo ha detto...

@mfisk
In effetti non si capisce. E' proprio senza "non" che volevo scriverla. Nel senso che quando togli quella robaccia, e prima di sistemare il tutto, rimangono in giro residui di polvere ovunque. (E' quello che è successo in casa mia durante la ristrutturazione. No, non ho tolto amianto, per fortuna. :-) ) Il mio naso dice anche che ci sono polveri metalliche, visto che hanno tagliato tubi e condotti interni.

Comunque ribadisco: tutte sensazioni miei, non ho nulla di concreto in mano.
ilcomizietto

m.fisk ha detto...

be', ma le bonifiche dell'amianto vengono fatte in modo molto diverso dalle ristrutturazioni casalinghe: tutta la polvere viene isolata, aspirata e raccolta e raccolta in sicurezza (altrimenti che bonifiche sarebbero?)

Scialuppe ha detto...

Ma scusa, secondo te le bonifiche e i lavori in Italia vengono fatti seguendo la legislazione vigente? Morti sul lavoro, fabbriche inquinanti, abusivismo edilizio, sfruttamento schiaistico della manodopera...e poi rispettano le norme sulle bonifiche?

Poi che gli artisti debbano vivere di sovvenzioni pubbliche mi pare in effetti una stronzata, sono lavoratori come tutti gli altri e non sarebbe proprio male che l'arte si reggesse sulle proprie gambe: ma mi chiedo anche perchè devono esistere spazi vuoti enormi lasciati vuoti per motivi speculativi da possessori di patrimoni immensi, mentre gente che potrebbe lavorare ma non ha i capitali per iniziare l'attività (teatrale, in questo caso) se ne deve restare per strada.
Il concetto di proprietà privata, secondo me, di fronte a situazioni del genere può anche andare a farsi friggere.
Il buon George Orwell, che era un poco più fino di me, diceva che le differenze di reddito sono ineliminabili, ma non esiste nessun motivo per cui una persona dovrebbe prendere più di dieci volte tanto un'altra.
A mio parere la stessa cosa si può riferire ai beni. Hai un bene che non usi? perfetto, vuol dire che non ti serve: torna pubblico e finisce in mano a chi lo può usare, e tu potevi pure pensarci prima...che poi è quello che han tentato di fare innumerevoli leggi contro il latifondo nel corso della storia, da Roma antica in poi.

 

legalese
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