lunedì 8 novembre 2010

Manifesti

Il candidato riconosca senza googlare le tre fonti dello scritto propostogli

Ecco il programma di un movimento sanamente italiano.
Rivoluzionario perché antidogmatico e antidemagogico; fortemente innovatore perché antipregiudizievole.
Noi che crediamo che questo tempo sia un tempo prezioso, bellissimo, difficile, inquietante, ma sia soprattutto il nostro tempo, l'unica occasione per provare a cambiare la realtà.
Noi vogliamo Il sequestro di tutti i beni delle congregazioni religiose e l'abolizione di tutte le mense Vescovili.
Noi vogliamo rispondere al cinismo con il civismo. Alla divisione con una visione. Alla polemica con la politica. E vogliamo farlo con la leggerezza di chi sa che il mondo non gira intorno al proprio ombelico.
Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le maree multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri.
Sì, noi crediamo nella bellezza, che forse non salverà il mondo, ma può dare un senso al nostro impegno. La bellezza dei nostri paesaggi, delle nostre opere d'arte, delle nostre ricchezze culturali, perché vogliamo liberare questo paese dalla sua fetida cancrena di professori, d'archeologi, di ciceroni e d'antiquari. Già per troppo tempo l'Italia è stata un mercato di rigattieri. Noi vogliamo liberarla dagli innumerevoli musei che la coprono tutta di cimiteri.

4 commenti:

.mau. ha detto...

lo stile mi sembra quello di un vecchio maestro socialista romagnolo.

m.fisk ha detto...

in salsa tosco-milanese, però.

.mau. ha detto...

però si capisce perché il Filippo Tommaso era tutto felice a sentire queste parolibere!

m.fisk ha detto...

in effetti c'è anche un pezzettino del Marinetti, dentro.

 

legalese
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