martedì 9 novembre 2010

A ridatece Suor Paola

La piccola provocazione di ieri ha sortito effetti migliori di quanto sperato. I miei tre lettori non hanno riconosciuto, di primo acchito, alcuna cesura stilistica né temporale tra i tre documenti che componevano il pastiche: il Manifesto dei Fasci di Combattimento, il Manifesto del Futurismo e la Carta di Firenze dei due bei giovani tomi, Renzi e Ciwati.
Basterebbe la lettura dell'edificante documento dell'altro ieri, al cui confronto la prosa Marinettiana appare un fulgido esempio di levità stilistica e concretezza programmatica, per mettere una croce, e una pesante lapide, sulla carriera politica di due soggetti che mi fanno rimpiangere amaramente i bei tempi in cui in politica c'erano persone che sapevan il fatto loro e lavoravano per migliorare concretamente il Paese: gente come Beppe Grillo e Mariotto Segni, ad esempio, la cui statura politica viene rivalutata al rango di colossi del pensiero dall'impietoso confronto con il nuovo che avanza.
Nello scorso week-end, per curiosità, mi sono collegato al sito del giornale di Luca Sofri, altro entusiasta delle cause perse, sul quale si poteva seguire in diretta lo streaming dell'immaginifica kermesse. Ho sentito parlare di TAV, di San Salvario, di banda larga, di fisco, di mandati parlamentari, di giustizia, di Europa, di spazzatura: mi sono rotto i coglioni in modo indicibile.
C'è chi a detto che sì, in effetti l'incontro fiorentino è stato una sorta di brainstorming, e che le cose concrete si vedranno poi. Sesquipedale cazzata.
Chiunque abbia lavorato per qualche giorno nella sua vita sa bene che l'efficacia di una riunione è inversamente proporzionale al numero di partecipanti, e che pertanto sopra gli otto convocati è indispensabile che il tema sia perfettamente delineato e che gli interventi siano moderati con rigidità nazista, perché altrimenti va tutto in vacca. Certo, sono cose che sa bene chi abbia lavorato, e pertanto in questo Renzi e Civati sono scusabili, ma non troppo: infatti la cosa era nota financo ai nostri costituenti, che non a caso nell'art. 72 hanno stabilito che prima dell'Aula i progetti di legge debbano passare in commissioni ristrette. Perché 600 individui che parlano a braccio su un tema non possono concludere una fava.
E non fatevi imbrogliare con le immagini dei congressi di partito: è vero che vi sono tantissime persone, le quali però prima di star lì sono passate attraverso tutto un sistema di assemblee e mandati periferici, e discutono su un limitato numero di ben precise mozioni.
Ora, questi nuovi giovani idioti sono riusciti a superare l'inimmaginabile: non solo hanno preso qualche centinaio di persone facendole parlare tutte insieme, ma non hanno neppure dato una minchia di tema da seguire: ciascuno poteva dire quel cazzo che gli passava per la mente, purché in cinque minuti (che già la cosa dei cinque minuti mi fa venire i bordoni, cazzo! Per uno storico della Rivoluzione Francese, come in altri tempi sono stato, l'idea che si vada a fare non dico la rivoluzione, ma anche solo un rivoltamento di materasso, nel tempo di un giro di valzer, è cosa inammissibile).
Sapete cosa ne è uscito? In un primo momento ho pensato alle assemblee cittadine studentesche di quando ero giovane e pirla, ma in esse la profondità di pensiero era piombo, paragonata al sughero della Stazione Leopolda.
Poi ho pensato a quei bei tempi di Radio Radicale, quando avevano fatto quella protesta mettendo una segreteria telefonica a disposizione degli ascoltatori, che potevano dire tutto quel che pareva loro, purché in un minuto. Mi piaceva il parallelo del minutaggio, ma anche qui qualcosa non quadrava: in fondo a Firenze non si dicevano le parolacce, che erano l'essenza principe della programmazione di Radio Radicale.
Poi mi è venuta l'illuminazione. Quelli che il Calcio.
Sì, lo so: vi sembra che gli interventi degli inviati siano tutti coerenti e a tema, che la Ventura sia una gran professionista capace di tenere la diretta per due ore e Suor Paola un colosso dell'esegesi del gesto atletico.
Non riuscite a capire che diavolo c'entri quella trasmissione, fiore all'occhiello dell'emittenza nazionale.
E in effetti avete ragione. A me quelli della Stazione Leopolda non hanno ricordato né la Ventura né Suor Paola.
Mi sono sembrati simili alla striscia che scorre in basso, quella degli SMS del pubblico.

10 commenti:

enrico ha detto...

a parte l'accenno alla profondita' di pensiero delle assemblee studentesche, che era risibile, concordo appieno.
non ho seguito il raduno di firenze ne' in diretta ne' in differita ma ho sentito parlare renzi in un paio di occasioni e mi e' bastato.

Anonimo ha detto...

Vedi? Basta scrivere il minimo indispensabile e si ottengono editoriali indimenticabili.

Matteo Incerti sul blog di Grillo ha messo insieme due notizie su Renzi e subito si ha voglia di votare un partito a caso che non sia il pd o si è colti da un'improvvisa voglia di mare nei giorni delle elezioni.

Scommetto che tutto questo non si troverà mai in nessun giornale da oggi fino alle elezioni.

Lele ha detto...

Urca, che livello di astio. Ne sono moderatamente stupito. Forse disinteressarti della questione "rottamatori" ti farebbe vivere più lievemente? Perché ti fai tutto 'sto sangue marcio?

E poi, tu che fai le pulci a wired, "C'è chi a detto"?

m.fisk ha detto...

@Lele - Altro è un refuso in un documento di 698 parole postato su un blog amatoriale, altro è una serie di manchette ubiquitariamente presenti in tutte le pagine di una pubblicazione editoriale professionale.
Per quanto riguarda la questione "rottamatori", ti assicuro che vivo con la massima levità, compatibilmente con i mille problemi che la vita mi fa quotidianamente affrontare in ambito privato e professionale.
L'astio verso gli autoconvocati fiorentini è dovuto esclusivamente al fatto che mi rendo conto di come la galassia di coloro che credono nei valori di una sia pur moderata sinistra riesce a partorire figure alle quali mi guarderei bene dall'affidare l'amministrazione del mio condominio.

Lele ha detto...

Va bene (scusa ma sono un pignolo rompiballe), le pubblicazioni editoriali professionali però, oggi come non mai, sono piene zeppe di refusi, tutte - quasi - indistintamente (forse si salva Famiglia Cristiana). Perché te la prendi solo con wired?

Sul valore degli autoconvocati e sulla fiducia che in loro si può riporre, ognuno ha la sua opinione, ma l'eccesso di astio che traspare limpido nei tuoi post sull'argomento sembra quasi legittimare la "non" rottamazione. Tu sei soddisfatto e fiducioso dell'attuale (o della recentemente passata) leadership nei partiti della sinistra moderata?
Hai un'alternativa plausibile (almeno più di Renzi-Civati&Co.)?
Non leggi una necessità di forte cesura, specialmente in un momento politico come l'attuale?
Non ti sembra il caso di guardare un po' più in là delle elezioni della primavera prossima?
Non è forse vero che nello statuto del pd ci sono regole che non sono rispettate? Non ti sembra giusto farlo notare?

Insomma perché guardi solo gli aspetti negativi? Di positivi, non ce n'è manco uno?

m.fisk ha detto...

Non sono certo io quello che ama fare la spunta degli errori d'ortografia: nel blogocono ce n'è ben altri che amano anteporre la forma alla sostanza. Ma se hai ben presente il tema di quel post (che lamentava l'inanità della nostra classe politica, in quanto ignara delle ultime novità delal casa di Cupertino), capirai bene che a provocazione si risponde con provocazione.

Venendo al tema principale della discussione, quello che contesto alla radice dell'idea di Renzi & Co. è che esista una qualsiasi logica dietro all'equazione vecchio=inutile. Nella storia antropologica di questo pianeta, salvo forse qualche sperduto atollo oceanico, l'età è sinonimo di esperienza e saggezza. Potrei essere d'accordo con il Motu Proprio Ingravescentem Aetatem che dopo l'ottantesimo anno esista una relazione che l'età avanzata ha con l'attitudine a disimpegnare taluni importanti uffici, e che pertanto forse sarebbe inopportuno candidare soggetti così anziani a ricoprire le fatiche di un incarico diocesano o parlamentare (mentre non vedo proprio perché i Cardinali, per quanto anziani, non potrebbero concorrere all'elezione del Romano Pontefice, che certo non è uno sforzo fisico sovrumano).
Ma da questo a dire che un certo numero di incarichi parlamentari renda inadatti alla prosecuzione del ruolo, ce ne corre.
Queste regole mi sembrano proposte che servono solo a liberare dei posti per chi non ha la forza e la capacità per meritarseli, un po' come le quote rosa.

Anonimo ha detto...

strisciata di sms che peraltro anche quelli che il calcio ha abolito... :-)

Lele ha detto...

@m.fisk
D'accordo con tutto quello che hai detto.
D'accordo solo in linea di principio, però. Analizza il caso concreto.
Nessuno parla di identità (non equazione - scusa la pignoleria) vecchio=inutile.
Dubito che Renzi&C. abbiano mai considerato inutili dei vecchi come Pertini, Parri, Leo Valiani e nemmeno Norberto Bobbio.

Credo invece che intendano rottamare un certo modo di fare politica - come dire? - alla D'Alema; o alla Veltroni; o alla Violante. Anche perché se Berlusconi ci ossessiona da 16 anni, secondo me una buona parte di corresponsabilità è pure la loro.

Ciò che - moderatamente - mi stupisce di quello che scrivi, è che in questo [aggettivo a scelta] tentativo di rinnovamento non ci vedi niente di buono.

Le regole che il PD si è dato, puoi legittimamente considerarle sbagliate, ma se e finché ci sono mi sembra giusto che vengano rispettate, e ingiusto criticare chi lo richiede.

chartitalia ha detto...

> "di quando ero giovane e pirla"

beh, complimenti per esserti conservato; per il primo aggettivo non so, ma per il secondo certamente

.mau. ha detto...

infatti ai cardinali si toglie il diritto di voto per fare nuovi posti.
Non che gli incarichi parlamentari siano così pesanti, schiacciare un bottone non richiede una gran forza.

 

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