Questo gruppo di mentecatti, gente al cui confronto i grillini sono fini politologi e Mattia Calise un degno successore di Piero Calamandrei, si sono dati appuntamento in un po' di piazze italiane. Non sanno neppur loro per far cosa, ma sanno che l'hashtag è #italianrevolution.
Il problema, che ha angustiato alcuni esseri senzienti, è che l'appuntamento di Milano è stasera alle 19:30; e dato che siamo a nove giorni dai ballottaggi molti hanno creduto che questo simulacro di manifestazione potesse essere l'occasione per far degenerare
Tanto più che, mentre le formiche hanno questa cosa dell'intelligenza collettiva, per cui più sono e meglio si organizzano, i cretini e i grillini hanno la caratteristica della scemenza collettiva: uno di essi ragiona come un dodicenne, ma se ne metti insieme dieci a malapena arrivi alla sinderesi del treenne.
E a un treenne puoi far fare qualunque cosa.
Essere scemi non è un diritto: e pertanto se i cretini fossero stati rullati di cartoni dalla polizia, io stesso sarei accorso per dare un calcio nelle palle a qualcuno rimasto a terra e non manganellato a sufficienza. Ma in questa settimana no, non ce lo possiamo permettere.
Per fortuna ora sono più tranquillo: poco fa sono passato in Piazza del duomo e ho scoperto che i pirloni di Italian Revolution non sono neppure stati capaci di andare su Internet e scoprire che la piazza, stasera, sarà gremita da una decina di migliaia di animatori diocesani, con tanto di palco sul sagrato per le musiche e le benedizioni cardinalizie.
I dieci idioti passeranno talmente inosservati che potranno guardarsi in faccia e chiedersi, finalmente, che cazzo vogliono da loro stessi e dal mondo che ammorbano con la loro presenza.
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